Pov's Allison
Dopo il rapido racconto di ciò che mi era accaduto nel bosco, mio padre mi fece fare tutti gli esami medici e magici del caso con l'aiuto di Bruce
<Secondo me dobbiamo vedere se c'è traccia di magia nel suo organismo>
Disse il dottor Banner fissando mio padre
<Mi sembra una buona idea. Tesoro coricati qua, dobbiamo fare una sorta di TAC magica>
Mi comunicò mio padre
<Certo, fate pure, trattatemi come una cavia da laboratorio>
Esclamai ironicamente
La prima cosa che notai appena uscita da quella strana macchina fu la faccia di mio padre
<Va tutto bene?>
Domandai a mio padre
<Tesoro, forse Thor aveva ragione. Per capire meglio però dovremmo fare altri test in futuro>
Disse mio padre con aria frustata
<Ti correggo, io avevo ragione, ogni volta ti ostini a non credermi>
Conclusi io
<Allison, forse non hai capito la gravità della situazione, ti stiamo dicendo che sei una strega e che il tuo corpo è impossessato da uno spirito malvagio>
Mi disse Bruce cercado di farmi ragionare
<Fino ad ora nessuno si è fatto male, ho vissuto per quasi 19 anni in questa situazione, si vede che la so controllare>
A quelle parole però mio padre non reagì tanto bene
<Ma ti senti quando parli? Sei un incosciente>
Non mi aveva mai parlato in quella maniera e soprattutto non potevo credere che proprio lui mi stesse facendo una predica di quel tipo
<Se c'è una persona incosciente in questa stanza sei tu. Rischi la tua vita ogni singolo giorno senza preoccuparti del fatto che tu abbia una figlia che ti aspetta a casa. Combatti mostri e alieni anche se sei un semplice umano. Non sei nelle condizioni di dire certe cose a me>
Detta quell'ultima frase me ne andai in camera mia senza guardarmi indietro. Appena entrata in stanza colta da un moto di rabbia distrussi tutto ciò che mi circondava, tutto ciò che si trovava in quella stanza non mi rappresentava affatto, era una camera ideata per una ragazzina spensierata e senza problemi.
Appena mi resi conto di ciò che avevo fatto, caddi in ginocchio e mi sfogai in un pianto liberatorio.Un incessante bussare alla porta mi svegliò, mi ero addormentata mentre piangevo sul pavimento
<Chi è?>
Chiesi io non alzandomi dal posto nella quale mi trovavo
<Sono Steve>
Mi alzai dal parquet, asciugai il mascara scolato dalle guance e con un finto sorriso aprii uno spiraglio della porta così da non far vedere il caos che avevo lasciato alle mie spalle
<Ciao capitano, cosa ci fai qua?>
<Sono venuto a controllare se stavi bene, manchi da ore>
<Steve, so perfettamente che mio padre ha già detto tutto alla squadra ma vi chiedo di non controllarmi come se fossi una bambina di sei anni, per ora ho bisogno dei miei spazi quindi se gentilmente puoi andare mi faresti una grande cortesia>
<È sangue quello che hai sulla mano?>
Mi domandò Steve apprensivamete
Distrattamente mi guardai il palmo e le nocche e notai delle macchioline di sangue secco
<Stai tranquillo, non è nulla, mi sarò graffiata da qualche parte>
Senza prestare la minima attenzione alle mie parole però Steve spalancò la porta della mia stanza per avere la visuale di ciò che avevo fatto
<Per favore, non lo dire a papà>
Gli chiesi disperatamente fissandolo negli occhi
<Non gli dirò nulla ma la prossima volta scaricati in palestra, almeno non distruggi tutto ed eviti di farti male>
Mi disse molto gentilmente lui.
Senza dire altro, il capitano andò via lasciandomi da sola con i miei pensieri. La prima cosa che mi tornò in mente dopo la giornata in Sokovia era il ragazzo super veloce o come lo aveva chiamato mio padre: uno dei Maximoff.
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Questa ti era sfuggita ~Pietro Maximoff~ [In Revisione]
FanfictionALCUNI FATTI DELLA STORIA NON COMBACIANO PERCHÉ È ⚠️IN REVISIONE⚠️ Cosa potrebbe accadere se per puro caso una semplice ragazza scopra di non essere poi così tanto normale? E cosa potrebbe succedere se ad aiutarla fosse un misterioso ragazzo che si...