Capitolo ventidue. Mi sei scoppiato dentro al cuore

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"No Giulia, non va bene"
La ragazza si sedette a terra stremata, poggiandosi allo specchio.
"Sam è la terza volta che la riproviamo e mi dici che non va bene"
"Giulia la coreografia c'è. Tecnicamente sei impeccabile, i passi ormai li conosci, sono due giorni che proviamo. Adesso però mi frega di vedere Giulia, la Giulia bambina, la Giulia che è pazza d'amore e che non riesce a trattenersi perché ha necessità di urlarlo a tutto il mondo. Sei mai stata innamorata?"
La ragazza, col fiato corto, annuì e alzò l'indice: una sola volta.
"Le hai mai sentite le farfalle nello stomaco?"
Lei annuì: per non parlare delle bollicine...
"Adesso devi mettere tutte queste sensazioni dentro il pezzo. Pensi di potercela fare?"
Lei guardò in basso, stringendo a se la giacca colorata che aveva chiesto in prestito a sangio per quell'esibizione. Era pronta a mettersi a nudo? Spogliarsi del tutto?
"Ti stai vergognando?" Sam andò a sedersi di fronte a lei, volendo capire il perché di quell'atteggiamento, perché non riuscisse a superare quell'ostacolo.
Lei lo guardò, facendogli il segno di stare zitto.
"È quello?"
Lei lo guardò di nuovo. Non avrebbe voluto ammetterlo a voce alta, ma era imbarazzata. Non aveva mai dedicato una coreografia a un suo fidanzato, anche perché non si era mai innamorata prima e non ne aveva mai avuto uno.
"Questo fa capire quanto tu voglia proteggere i tuoi sentimenti, quanto tu ci tenga al vostro rapporto. Quanto tu ci tenga a lui"
Giulia non disse nulla: aveva ragione. Si limitò a guardarlo. Erano due giorni che stavano provando quel pezzo, e dal punto di vista tecnico ovviamente c'era. C'era tutto.
"Con gli altri pezzi come va? Domani pomeriggio attacchi sempre alle 15:00?"
"Si. Con quelli va bene, soprattutto con Bagdad. Ice ice baby devo ancora assimilarla per bene ma-"
Fu bloccata di colpo dallo squillo del cellulare: era sangio.
"Ehi giu sono fuori, ti aspetto"
"Ok, arrivo" raggruppò le sue cose, le mise nel borsone e salutò Sam.
Arrivata in macchina sussurrò un semplice "ciao" continuando a guardare in basso.
"Oh qualcosa non va?" non mise in moto l'auto, preferì prima capire che cosa non andasse.
"Il pezzo con Sam. Ho qualche problema. Dice che tecnicamente ce l'ho. Ma ho un blocco"
"Hai un blocco? Perché?"
"Non so se è vergogna"
"Vergogna? Per cosa?"
"Eh..forse mi vergogno a essere me anche là. O forse ho vergogna di mostrare i miei sentimenti, ceh quello che provo" farfugliò, sempre fissando il tappetino dell'auto.
"E non ti vergogni quando mi baci davanti a tutti?"
"Ma lì non ci penso, ti bacio e basta"
"E non dovrebbe essere il contrario? La danza dovrebbe essere libertà"
"Ma non lo so. Mi concentro su altro e non su quello che dovrei sentire, capito?"
"Devi dare più importanza all'emozione Giulia. Deve essere talmente forte da primeggiare, altrimenti c'è qualcosa che non va. Ti stai limitando, c'è proprio un limite mentale allora. Devi liberare i tuoi sentimenti, non nasconderli"
Lei finalmente lo guardò, distogliendo lo sguardo dal basso.
"Dai andiamo" si tolse la cintura e aprì lo sportello.
"Ma dove?!"
"In sala, da Sam. Oppure in accademia, basta che ci sia una sala"
"Andiamo in accademia, qui c'è Sam, ha da fare le sue cose e non mi va di disturbarlo"
Sangio allora salì nuovamente in auto, mise in moto e partì alla volta dell'Abr.
"E che facciamo in sala in accademia?"
"Fai la coreografia davanti a me. Così io ti guardo. E lì non hai possibilità: mi devi dimostrare che mi stai amando. Devi dimostrarmi con tutta te stessa che mi ami, non pensando a nulla, ballando con il cuore e basta. Come all'improvviso quando siamo tra i nostri amici corri da me e mi dai un bacio, senza pensarci due volte. Devi dimostrare che mi ami, e basta. Se mi ami"
Lei a quelle ultime parole sorrise e lo guardò, ironica: come poteva non amarlo?! Ormai era evidente anche ai muri quanto lei fosse cotta di lui.
Arrivati in Accademia, Giulia chiese alla direttore se avessero potuto avere una sala tutta per loro, se ce ne fosse stata una disponibile. Erano le 20, ed era certa che le lezioni fossero quasi tutte al termine.
Andarono nella sala di modern, nonché la più spaziosa.
Appena entrarono, Giulia scoppiò a ridere, un po' in ansia e imbarazzata per la situazione che di lì a poco si sarebbe creata.
"Dov'è che mi metto?"
Lei gli prese la mano e lo posizionò nel punto esatto da dove non si sarebbe dovuto schiodare, quasi come fosse una bambina.
"Balla balla ballerina"
Fece partire la base solo dopo aver posizionato la giacca di sangio al posto giusto, ossia sulle spalle del ragazzo.
E ballò, come lui le aveva suggerito. Non ballò con la mente, ma con il cuore. Non lo avrebbe mai detto, ma saperlo lì presente a guardarla, a constatare come lei gli dimostrasse tutto il proprio amore, la fece sentire meglio. Gli sorrise quando si avvicinò a lui per prendere la sua giacca e stringerla a sé, chiudendo gli occhi. Attimo per attimo, passo dopo passo si godeva tutto.
Quando terminò, corse verso il ragazzo e si rifugiò tra le sue braccia. Lui non se ne sarebbe fatto accorgere, ma aveva gli occhi lucidi. Nessuno mai gli aveva detto "ti amo" in quel modo, perché si. Era quello che era appena accaduto. E poi Giulia...erano poche le volte in cui glielo aveva detto, ma si innamorava ogni volta che la guardava ballare.
"Com'è stato?" fece lei
"Lo devi dire tu, non io" fece uscire il codino dalla giacca, accarezzandole i capelli.
"Più bello così"
"Più bello così?"
"mh, si"
"Allora sono proprio una risorsa. Cambiamo la coreografia e metti anche me" le lasciò un bacio in fronte e lei sorrise a quel gesto.
Si staccò, continuando però a fissarlo negli occhi. Non resse lo sguardo, si incantava ogni volta a guardare i suoi occhi azzurri, così scoppiò a ridere e si fiondò nuovamente tra le braccia del ragazzo.
Giocarono un po' lei gli mostrò qualche passo della coreografia e lui cercò di imitarla, ma con scarsi risultati.
"Sei proprio negato"
"Ma che dici oh" la prese sulle spalle e poi la poggiò giù.
La ragazza si avvicinò al computer, andò su youtube e fece partire "Mystery of love" , con cui ultimamente era in fissa.
"Vai improvvisa"
"Improvviso? Eh, ma non sono capace"
"Non eri bravo anche in questo?"
"Mi stai sfidando?"
"Forse" disse lei, ridendo.
Sangio aveva difficoltà a muoversi e ad andare a ritmo, così lei gli prese la mano e se la mise sulla schiena. A quel punto iniziarono a ballare quasi come se fossero ad un ballo, e lui le fece fare anche il casche.
Poi iniziarono a girare su se stessi, prima singolarmente e poi tenendosi per mano. Sembravano due bambini innamorati. In realtà, ogni volta che erano insieme sembravano due bambini innamorati.
La testa girava ad entrambi, così si sedettero per terra per riposarsi qualche secondo.
Giulia gli sorrise e, portandosi le mani ai lati della bocca, sussurrò "ti amo" e lui, di tutta risposta, imitò quel gesto, che ormai era routine.
"Grazie comunque"
"È stato magico. Ti ho vista proprio bene. Ti ricordi quando a mare eravamo in terrazza e hai iniziato a ballare?"
Lei annuì, ricordando l'aneddoto di quella serata.
"Ecco. Eri spensierata come quella sera. Deve essere sempre così Giulia, sempre"
"La mia 'Lady' per te era questa" si avvicinò a lui e si posizionò tra le sue gambe, poggiando la testa sul suo petto e prendendogli le mani, accarezzandogli le dita.
"Lo sai che prima quando ti sei avvicinata a me pensavo mi baciassi?"
"Si?"
"Eh si cazzo"
"Eh, ma parla del primo amore, le prime sensazioni la coreografia. Io mica ti ho baciato quando ti ho visto la prima volta"
"Avresti voluto farlo"
"Cretino"
"Però ci baciavamo con gli occhi"
Si fecero le 21 passate e così sangio riportò Giulia a casa.
Appena la salutò, scese dall'auto per prendere una boccata d'aria, poggiandosi allo sportello. All'improvviso gli arrivò una chiamata inaspettata. Non rispose, lasciò squillare il telefono a vuoto. Però, la persona in questione chiamò una seconda volta e così, ancora sotto casa di Giulia, si vide costretto a rispondere.
"Margherita?"
"Come stai? Sicuramente bene"
"Si, tutto bene...spero anche tu. Come mai mi hai chiamata?"
"Gio calmo. Volevo semplicemente congratularmi con te, per l'uscita del tuo ep e per tutti i traguardi che stai raggiungendo. Certo, avresti potuto risparmiare alcune frasi in una determinata canzone, facendomi apparire come la ex pazza psicopatica, ma sorvoliamo"
Perché. Sangio si chiese perché ora, perché dirgli quella frase totalmente senza senso. La ragazza sapeva perfettamente che Hype non fosse dedicata a lei. Allora, cosa voleva da lui?
"Va bene, mi ha fatto piacere sentirti Margherita"
"Stacchi già?"
"Si, devo guidare"
"Ok però è maleducazione la tua"
"Davvero, non per cattiveria ma vado di fretta. Ciao, buonanotte"
"Aspetta Giovanni, posso farti una domanda?"
"Dimmi pure"
"Ma mi odi?"
"No Margherita"
Dopo ciò, la ragazza lo salutò. Non capì il perché di quella telefonata. Dalla voce sembrava leggermente ubriaca, forse quello era il motivo di quella strana chiamata.
Alzò lo sguardo per un secondo prima di voltarsi verso l'auto e vide Giulia, sull'uscio del portone, immobile.
"Da quanto sei qui?"
"Da non molto. Era la tua ex fidanzata?"
"Già. Non mi ci sento più, francamente non so perché mi ha chiamato"
Lei gli sorrise. Effettivamente non ce l'aveva con lui. Neppure con la ragazza se per questo. Semplicemente stava iniziando a farsi un mucchio di paranoie, e questo sangio lo sapeva bene.
"Io...pensa che stupida, ho dimenticato il borsone in auto" aprì lo sportello e recuperò le sue cose.
"Giulia lo sai che tra me e Margherita non c'è più niente, vero? Sai che puoi stare tranquilla?"
"Si lo so, Veramente, tranquillo" gli diede un bacio sulla guancia e si incamminò verso casa. Era certa che sangio non si stesse frequentando con Margherita di nuovo, ne era sicura. Però inevitabilmente la sua mente iniziò ad immaginare moltissime cose: se sangio con quella chiamata ritornasse sui suoi passi? Se Margherita si fosse decisa a riconquistarlo?!
No, non poteva pensare a quelle cose. Si rimproverò subito. Così facendo avrebbe messo in dubbio i sentimenti di sangio, e non sarebbe stato corretto. Gli mandò in fretta un messaggio.

'Non pensare me la sia presa. È ovvio che non mi ha fatto piacere sentirti parlare con lei, ma io di te mi fido. Ok?'

Lui rispose dopo qualche minuto.

'Sono felice sentirti dire questo, mi hai tolto un peso'

Per strappargli un sorriso, Giulia iniziò a mandargli a raffica tantissimi selfie di lei e Marius sul letto.
Alla vista di quelle foto, sangio scoppiò a ridere e inviò dieci emoticon della faccina con le lacrime agli occhi.

'Dovrei essere geloso?'

'È Marius il mio primo vero amore in realtà, mi dispiace tu lo scopra così'

'Che scema'

'Cretino'

Continuò a guardare quei selfie per tutta la notte. Era entusiasta del modo in cui Giulia avesse reagito a quella telefonata di Margherita. Non aveva reagito di istinto, ma aveva imparato a contare fino a 10 prima di trarre conclusioni affrettate. Sangio ci teneva davvero a lei, e mai le avrebbe fatto qualcosa di proposito al solo scopo di ferirla e sapere che lei non avesse messo in dubbio il suo buon senso e il suo amore, lo rese felice.

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