Capitolo undici. Come un giorno a Febbraio

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"Sono fiera di te"
Erano sul letto di Chiara e Giulia le stava mostrando il video girato la sera prima per il blog di Samule. Era pienamente soddisfatta ed entusiasta di ciò che avevano messo in scena.
"Adesso lavorerete per qualcos'altro?"
"Non so, Sam non mi ha ancora detto nulla. Comunque è tardi, dobbiamo andare a danza"
Si diressero verso l'accademia a piedi. Il pomeriggio sarebbe stato abbastanza faticoso, considerando le quattro ore no stop tra lezioni di hip hop e modern. Ma per loro non era un peso, anzi: più si allenavano e più erano cariche.
Finite le lezioni, Giulia chiamò sangio per sapere dove fosse, ma non ottenne risposta.
"Da quand'è che non lo senti?"
Chiara aprì la porta per entrambe e si sedettero fuori sul muretto a chiacchierare.
"Da quando sono uscita da scuola. Forse è in studio, non lo so"
"Ma infatti ama, se vuoi chiamo Deddy"
Giulia scoppiò a ridere: cosa c'entrava Deddy in quella conversazione?
"Non abbiamo il numero"
Chiara rise e guardò in basso, quasi come se volesse nascondere qualcosa. Giulia non prestò tanta attenzione a quel gesto e tornò a chiamare sangio. Niente. Di nuovo.
"Chia ma sono esagerata?"
Chiara fissava il telefono pietrificata. Guardò Giulia e poi di nuovo il telefono, passandoglielo.
Era una storia instagram di Sangio con una ragazza, abbracciati mentre bevevano una birra.
"Sarà un'amica"
Passò di nuovo il telefono a Chiara e spostò lo sguardo altrove, cercando di pensare ad altro.
Se aveva il telefono in mano perché non rispondere alle sue chiamate? Infondo voleva sapere solo dove si trovasse.
"Si Chiara è un'amica"
ripetè quella frase, cercando di convincere più se stessa che l'amica.
"Lo so, però almeno avrebbe potuto risponderti. Infondo lo stai cercando da un sacco di ore. Richiamalo"
"No non mi va. Ecco mamma"
vide all'improvviso l'auto della madre ed entrambe ci si fiondarono dentro. Arrivate sotto casa di Chiara, prima di scendere le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò all'orecchio di tenerla aggiornata. Giulia annuì e quando la macchina partì, prese il cellulare per guardare con i suoi occhi quella foto. Andò sul profilo della ragazza taggata. Era veramente bella, con uno stile apparentemente eccentrico e bizzarro ma particolare. Aggiornando la pagina vide il contorno rosso attorno alla foto profilo e non ci pensò due volte a cliccare per vedere la storia: era un video di lei che ballava insieme a Sangio, Deddy e altri ragazzi che non conosceva. Mandò subito la storia a Chiara per sapere cosa pensasse, ma la ragazza visualizzò senza rispondere.
"Qui és aquesta noia?"
"Una noia que conec"
Arrivate, scesero dalla macchina e salirono le scale per rincasare.
Giulia si fece una doccia veloce e cenò con della frutta, per poi tornare a letto e contattare Sangio. Chiamò Chiara, ma aveva il telefono occupato. Fece un sospiro, posò il telefono sul comodino e si addormentò.
L'indomani Chiara non si presentò a scuola, senza neppure avvisarla. Chiara sapeva quanto fosse complicato rinchiudersi in quelle quattro mura per Giulia, che faceva sempre appoggio su di lei, e nonostante ciò non le aveva scritto neppure un messaggio.
Uscita da scuola vide la macchina di Sangio. Non aveva voglia di vederlo, così avanzò velocemente cercando di coprirsi con i capelli. Sfortunatamente però la vide e suonò il clacson.
Giulia si girò e si sforzò di sorridere, andandogli incontro.
"Ehi che fai, fai finta di non vedermi?"
abbassò il finestrino e la invitò ad entrare e Giulia non potè fare altrimenti.
"No, ero avvolta nei pensieri. Sai, l'ansia per la maturità"
Le diede un bacio sulla guancia ma Giulia si irrigidì e lui se ne accorse.
"Tutto ok?"
"Mh"
"Che vuol dire mh"
"Si tutto ok"
"Non è tutto ok e si vede. Che hai?"
"Ieri che hai fatto"
"Sono stato con degli amici"
"Non hai risposto alle mie chiamate"
"Ero con amici"
"Avresti potuto almeno rispondere"
"Che pesantezza Giulia cazzo. Possibile che non possa passare un pomeriggio in compagnia di altre persone?"
Giulia stette in silenzio a braccia conserte. Il punto non era quello, e in fondo lo sapeva anche lui.
"Chi era quella ragazza?"
"Ah no. Queste scenate di gelosia no. Abbiamo diciott'anni Giulia possibile che dobbiamo parlare di queste cose?!"
"Ma ti ho fatto solo una domanda"
"Ok sei pesante"
Giulia lo guardò e di tutta risposta scese dalla macchina, sbattendo lo sportello. Si sorprese di quel gesto così impulsivo, non era da lei agire così.
Gli aveva fatto una semplice domanda, ma quale pesantezza andiamo. La pesantezza era un'altra cosa, di certo non quella.
Chiamò Chiara ma non rispose. Possibile che tutti la stavano abbandonando? Aveva voglia di sfogarsi con qualcuno, così chiamò Sam e gli chiese di vedersi. Mandò un messaggio alla mamma, dicendole che sarebbe tornata di passaggio solo per prendere il borsone per danza. Sam le rispose dopo qualche minuto, invitandola ad andare nel garage dove di solito provavano.
Appena arrivata lo vide sorridere con una pizza in mano. Scoppiò a ridere gli corse incontro e si sedettero, mangiando la pizza e raccontandogli dell'accaduto.
"Penso che abbiate sbagliato entrambi: lui nei modi e tu nell'impostazione del discorso. Forse lui ha travisato il tutto. Perché dopo non lo richiami e provate a chiarire?"
"Non voglio essere sempre io la sottona che lo cerca. Ogni tanto potrebbe prendere l'iniziativa anche lui"
Sam le sorrise e cambiò argomento, per farla distrarre. Dopo due ore si offrì di accompagnarla a danza e Giulia accettò di buon grado.
Si recarono prima sotto casa sua e poi gli indicò la strada per l'Abr.
Arrivata vide fuori Chiara discutere con Deddy. Si avvicinò ai due e, quando entrambi si accorsero della sua presenza, smisero di parlare.
"Perché non parlate più se fino a qualche secondo fa stavate urlando?" disse ridendo.
Chiara spostava lo sguardo da Deddy a Giulia, non sapendo cosa dire.
Dopo qualche secondo, Giulia prese parola, facendo due più due.
"Ma vi state frequentando?"
"Come lo sai?"
"Ma ama l'altra notte non facevi altro che dirmi quanto fosse bello e poi così si spiegano i tuoi strani atteggiamenti"
Deddy rise e diede una gomitata a Chiara, mettendosi le mani in tasca.
"Sei arrabbiata che non te l'ho detto? Giu volevo essere sicura che fosse una cosa seria. Adesso che ho la certezza che non lo è-"
"Chiara per favore"
Chiara fulminò Deddy con lo sguardo.
"Ma de che?! Senti poi ne riparliamo stasera."
Afferrò Giulia per mano e si diressero nello spogliatoio.
"Ma sangio lo sa?"
"Ci ha visti l'altro giorno e Deddy gli ha detto la verità. Se l'è un po' presa, ma hanno chiarito ieri a quella maledetta festa"
"È per questo che stavi litigando con Deddy prima?"
Chiara annuì.
"Ma erano con degli amici, perché te la sei presa?"
"Perché quella tipa è una che ci prova con tutti, già l'altra volta Deddy la incontrò e tra poco gli saltava addosso"
Giulia scoppiò a ridere.
"Che te ridi, è la verità. Ah cavolo, scusa se non ti ho avvisato per stamattina"
Mentre si preparavano, Giulia le raccontò della mattinata, lasciandosi sfuggire anche il dettaglio sulla discussione con Sangio. Così le raccontò tutto e Chiara diede immediatamente ragione all'amica, ritenendo che l'atteggiamento si Sangio fosse fin troppo superficiale. Giulia si trovò in accordo con lei e decise che se non l'avesse contatta lui, lei non avrebbe fatto nulla.
Dopo danza, uscita sperava di incontrare Sangio nel parcheggio a salutarla, ma non fu così.
Tornata a casa si lavò, cenò e studiò. Di sangio ancora nessuna traccia.
Erano le 4 passate del mattino e Giulia non riusciva a chiudere occhio, girandosi e rigirandosi nel letto. Poco dopo accese la lampadina e si decise a scrivergli.

'Possiamo parlare di quello che è successo oggi?'

rispose subito.

'Giulia sono le 4:45 del mattino. Alle 4:45 possiamo mai parlare di queste cagate? Io c'ho la musica in testa e tu dovresti pensare alla danza e al tuo percorso artistico'

Non sapeva cosa rispondere. Cosa c'entrava la danza?! Quella andava avanti con o senza la sua presenza, a prescindere da tutto.

'Domani mattina ti passo a prendere prima di scuola'

Giulia non rispose e posò il telefono, ormai rassegnata. Possibile che fosse sempre così razionale? Perché non imparava a lasciarsi andare? Eppure lui le aveva sempre detto che gli era stata d'aiuto in questo.
L'indomani dopo essersi preparata, scese e lo vide in macchina.
Salì, sussurrando un semplice "ciao"
Dopo qualche secondo di silenzio, Sangio prese la parola.
"Giulia non ti è sembrata esagerata la tua reazione? Io ho capito che ho sbagliato a non risponderti, e ti chiedo scusa. Ma venirmi a fare il terzo grado-"
"Sangio nessun terzo grado. Ti avevo posto una semplice domanda e tu ti sei innervosito"
"Perché non c'ho la testa per pensare a ste cose. Io voglio leggerezza"
"Mi hai sempre detto che sono in grado di dartela"
Lui non rispose, le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e stava per iniziare a guidare, quando però si decise a parlare.
"Forse siamo troppo diversi Giu. Cerchiamo cose diverse dalla vita. Io troppo razionale e tu troppo impulsiva."
Giulia non potè trattenere le lacrime. La stava lasciando. Per cosa poi?! Nemmeno lei lo aveva compreso pienamente. Lui la tirò verso di se e la strinse in un abbraccio.
Fuori c'era il sole e faceva caldo. L'estate si avvicinava. Ma per Giulia non era così: quel giorno di inizio giugno sembrava un giorno di febbraio, il mese più lungo e cupo dell'anno.

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