Sangio teneva strette le mani di Margherita, che poco dopo poggiò la testa sul suo petto e lui le baciò la fronte. Come faceva con lei.
Sentì il cuore andare in frantumi e, senza farsi notare, proseguì avanti, dirigendosi verso casa.
Un'intera giornata passata a cercarlo, un intero pomeriggio. E lui era con lei. Giulia non pensava che sangio l'avesse tradita, ma era dispiaciuta. Lei aveva bisogno di lui, e lui non c'era. Non si era neppure posto il problema di mandarle un messaggio, per avvisarla che stesse bene. Niente di niente.
Arrivata sotto il portone di casa, spense il telefono. Avrebbe potuto pensarci due volte, nell'attesa che lui le desse delle spiegazioni. Ma era stata una giornataccia, e sinceramente di aspettare lui non ne aveva voglia. Semplicemente non c'era.
Aprì la porta e trovò i genitori, abbracciati sul divano, con la televisione accesa a basso volume. A quella vista un sorriso spuntò sul suo volto: erano proprio belli, l'esempio lampante dell'amore.
Andò a salutarli, dandogli un bacio sulla guancia e il padre, strofinandosi gli occhi, le sorrise.
Dopodiché si diresse in bagno, si lavò e andò dritta a dormire, con il telefono ancora in borsa.
Si girava e rigirava tra le lenzuola ma niente, non riusciva a prendere sonno. Così, in preda alla curiosità, provò ad accendere il telefono. Batteria scarica. Ok, era destino. Lo avrebbe caricato e acceso l'indomani.
Strinse a sé Marius e cominciò a fantasticare con la mente. Si immaginò a Los Angeles ad inseguire il suo più grande sogno, insieme a Chiara e ai suoi genitori. Pensò alla spensieratezza che il ballo riuscisse a darle, pensò anche molto alle parole di Sam. Forse aveva esagerato, in fin dei conti avrebbe potuto migliorare sotto quell'aspetto. Lei lo sapeva più di tutti, con un bel po' di studio e impegno si può fare tutto. Basta volerlo.
E inevitabilmente pensò anche a lui, quando lei gli dedicò "Mi sei scoppiato dentro al cuore". Era impossibile lui stesse di nuovo con Margherita. Eppure, a vederli in quel modo...
scacciò subito il pensiero dalla mente e si costrinse ad addormentarsi.
Il giorno dopo si svegliò alle undici passate. Mise il telefono a caricare e andò a fare colazione. Quel giorno i suoi genitori sarebbero stati fuori per delle commissioni. Per rilassarsi, si stese con la vaschetta di yogurt sul divano e guardò un film a caso che stavano trasmettendo su un canale totalmente a caso, neppure ci aveva prestato importanza.
Quando terminò, si vestì velocemente e portò fuori gas gas.
"Vamos Gaston" disse ridendo al cane, mettendogli il collare e accarezzandogli il pelo.
Risalita sopra, decise di prepararsi qualcosa per pranzo, optando per un semplicissimo panino con del prosciutto cotto. Dopo pranzo dormì, fino alle 16:30, quando si preparò per andare a danza.
Arrivata in abr fu bloccata da Francesco Porcelluzzi.
"Stabile, vieni qui. La lezione tanto inizia tra cinque minuti"
"Ehi"
"Ieri che ti è preso? Mi ha detto Katia che non eri in te"
"E non lo so"
"Giu.."
"No ma...ero solo stanca, non prima di ballare ma mentre ballavo e non mi era mai successo"
"Sarà stata l'ansia e anche il fatto che forse nell'improvvisazione non ci siamo esercitati moltissimo. Tu però non fa' brutti scherzi eh, sei una forza. Ci sta, questo è il tuo tallone di Achille. Oggi hai solo modern, giusto?"
La ragazza annuì.
"Ok, allora dopo ti trattieni un po'. Mo veloce e vai a cambiarti, che tra poco si inizia"
Era quello di cui aveva bisogno: qualcuno che la spronasse a fare di più, a migliorarsi.
Arrivò in sala. Chiara quel giorno non c'era. Era strano, poiché l'amica era sempre presente come lei, non perdevano mai alcuna lezione, per niente al mondo. Maledì per non aver acceso il telefono, probabile che l'amica l'avesse avvisata.
Finì la lezione, che si rivelò molto piacevole, tant'è che lavorarono su una coreografia molto bella, registrandone ciascuno un pezzetto.
Dopo si trattenne con Porcelluzzi, il quale mandò una dopo l'altra cinque basi diverse, sopra le quali la ragazza avrebbe dovuto improvvisare.
"Giu credici, è quello il trucco. Dai che stai andando bene. Ci sei"
Ed effettivamente era così: con un po' di impegno avrebbe potuto abbattere quel piccolo muro che le si era creato dinanzi.
Arrivata negli spogliatoi si cambiò e accese il telefono. Non lesse i messaggi e le chiamate perse che le erano arrivate, si limitò a scaricare il video che le era stato inviato da Porcelluzzi e caricò un pezzetto della coreografia studiata quel pomeriggio su instagram.
Chiamò Chiara, per capire come mai non fosse venuta, ma il numero risultava occupato.
Uscì dall'accademia e ad aspettarla c'era la mamma.
"La mia tassista preferita" le diede un bacio sulla guancia e si diressero verso casa, non prima però di essersi fermate a fare la spesa. Lì fuori c'era la classica signorina che offriva le pizzette e Giulia ne prese volentieri una. Aspettò in auto e, nell'attesa, prese il telefono. Si trovò cinque chiamate perse da Chiara e tre da sangio. Entrò su whatsapp e notò che Chiara le aveva scritto più di venti "oi" e sangio cercava sue notizie. Susi presto uscì e tornò in auto.
"Non hai comprato molto"
"Giusto delle cose che mi servivano per la cena. Viene Sangiovanni"
"Com?!"
"Va trucar a casa, et buscava"
"E che gli hai detto"
"Che eri a danza e lo aspettavamo per cena, se gli avesse fatto piacere. Ha detto no, ma poi ho insistito e ha accettato"
Giulia sospirò e le sorrise, per non dare nell'occhio. Arrivata a casa si lavò velocemente e indossò una semplice tuta. Sangio non tardò ad arrivare. Bussò alla porta e la ragazza andò ad aprire. Se lo trovò davanti, con una camicia verde e i capelli spettinati come al solito.
"Giulia"
"Ehi" disse, accennando un sorriso.
Il ragazzo salutò Susi per poi seguire Giulia nella sua stanza, visto che la cena non era ancora pronta.
"Oh ma che fine hai fatto?! Non ti sei fatta sentire per niente, mi hai fatto preoccupare"
"Già. Anche tu ieri non ti sei fatto sentire"
"Avevo da fare" si giustificò, spostando lo sguardo altrove.
"Ieri hai provato tanto in studio?" era la prova del nove: se avesse mentito, allora aveva qualcosa da nascondere sicuramente.
"In realtà non ero in studio ieri"
"Lo so"
"Che vuol dire"
Giulia non disse niente, si limitò solo a guardarlo dritto negli occhi, con uno sguardo duro. Non era da lei, infatti sangio rimase inizialmente estraniato. Furono interrotti dallo squillo del cellulare di Giulia. Era Chiara. Uscì dalla camera per risponderle, andando in salotto.
"Giu ma che fine hai fatto? Pure sangio mi ha mandato un messaggio, non sapevo cosa dirgli. Ti stiamo cercando entrambi da stamattina"
"Niente, ero a casa. Tu perché oggi non sei venuta?"
"Visita medica. Tu piuttosto come stai? Com'è andata la prova con Parsons ieri?"
"Ama ti posso richiamare più tardi? C'è sangio a cena"
"Oh, si si, vai tranquilla"
Si salutarono e Giulia tornò in camera. Trovò sangio seduto sul letto e lei fece lo stesso, restando però lontana da lui.
"Ti avvicini?"
"Non mi va"
Il ragazzo sbuffò.
"Mi dici che c'hai?"
"Ieri è stata una giornata bruttissima e avevo bisogno di te, ma proprio un sacco. Tu però non c'eri"
Lui esitò, ma poi si fece avanti.
"Giulia è che è successo un casino"
"Lo so"
"Ma cosa sai?"
"Che eri con lei. Vi ho visto, ieri dico"
"Ah"
"Mh"
"I genitori di Margherita si stanno separando. Ha litigato con le sue amiche e non sapeva con chi confidarsi"
"E ha chiamato te"
"E ha chiamato me. È scesa a Roma solo per parlarmi e spiegarmi la situazione, e non ho fatto altro che tranquillizzarla. Tutto qua. Però non dubitare di quello che provo, è ridicolo"
"Ma tu non capisci quello che intendo. Il punto è che ieri è stata una giornata bruttissima, non credevo più in me, avevo bisogno di te. Non ho dubitato e non dubiterò di quello che tu provi. Lo so che ci tieni, cioè lo spero"
"Io ci tengo a te. Avrei dovuto avvisarti, lo so. È che-"
"Non ci hai proprio pensato a me?"
Lui non rispose. Susi li chiamò dalla cucina e così furono costretti a recarsi di là. Intanto era arrivato anche il padre di lei, Carlo. Mangiarono tutti insieme, in silenzio, fin quando Susi non parlò, chiedendo ciò che non avrebbe dovuto chiedere.
"Giu la prova con Parsons? Com'è andata?"
A Giulia per poco andò di traverso l'acqua e a sangio cadde la forchetta sul piatto. Subito fissò Giulia negli occhi e lei fece lo stesso. E ora? Mentire era inutile.
"Poteva andare molto meglio, però oggi mi sono esercitata con Porcelluzzi sulle mie...come se dice...lacune, ecco, nell'improvvisazione, ed è andata meglio"
"Non ti sarai abbattuta?" domandò il padre
"Eh un po' " rispose lei, ridendo e pulendosi con il tovagliolo i lati della bocca.
"Giu per favore. Goditela di più la prossima volta. Tu sei brava e lo sai anche tu in fondo. Per favore" Susi le sorrise e le accarezzò la mano, rassicurando la figlia, che di tutta risposta le lanciò un bacio.
Dopo cena, sangio e Giulia scesero giù per andare a fare un giro nei dintorni.
"Cos'è questa storia di Parsons? Perché non me lo hai detto?"
"Perché a me ieri non ci hai pensato"
"Giulia io ti penso sempre. Credimi se ti dico che non è successo niente. Non farei mai niente che possa farti stare male, niente. Te lo giuro"
"Lo so. Lo so"
"Stavo semplicemente cercando di consolare Margherita. So come ci si sente quando ti sta per cadere il mondo addosso eppure tu, inevitabilmente, ti ritrovi solo. Mi ci sono rivisto tanto, mi sono perso nei discorsi che abbiamo fatto, sull'importanza di non arrendersi. Sono crollato anche io. Abbiamo anche parlato di te pensa. Il punto però è che-"
"Sangio non devi giustificarti. Anzi, mi dispiace se sei stato male anche tu. Vuoi parlarne?" lo interruppe lei, fermandosi di botto sul marciapiede.
Lui la prese di colpo e la trascinò verso sé, abbracciandola, stringendola. Giulia sentì il naso tirare all'insù e si staccò un momento per osservarlo. Aveva gli occhi lucidi.
"Oh che c'hai?"
Lui scosse il capo e le diede un bacio in fronte. Lei preferì non indagare oltre, forse capendo il perché di quella reazione.
"Non avere sensi di colpa"
"Che è successo ieri?"
Giulia gli raccontò tutto. Gli raccontò dell'incontro con Parsons, dell'improvvisazione di come si era sentita, più debole che mai.
"Ci sta che non sei sempre al 100%. Non farti problemi Giulia, sei una ballerina bravissima e questo nessuno te lo può togliere. Quel giorno forse non eri al top, ma so che tu puoi dare tanto e ti impegnerai al massimo. Credi in te stessa come stai imparando a fare, non smettere"
"Mi sei mancato" rise e lo abbracciò nuovamente, rifugiandosi nel suo collo.
Molti si sarebbero aspettati urla, frasi cattive e parolacce. Ma loro non erano così. Non erano in un film, dove probabilmente i protagonisti prima si sarebbero urlati contro e poi avrebbero fatto la pace in men che non si dica. Loro avevano imparato a fidarsi, capirsi e parlare sempre in maniera educata dei vari problemi. Lei si sarebbe fidata un po' di più, e
lui non avrebbe più alzato il tono di voce con lei.
Sangio la riaccompagnò a casa, così che la ragazza chiamò Chiara e le raccontò tutto. L'amica si disse dispiaciuta, e le diede moltissimi consigli per migliorare quell'aspetto.
Eccole lì, le persone di cui non poteva fare a meno. Coloro che riservavano sempre una parola di conforto per lei, che ci sarebbero sempre stati nel bene e nel male.
Staccò con Chiara e andò a mettersi a letto. Mentre era su instagram, sangio le inviò un audio. Era un audio di 2 minuti e 37 secondi. Lui che cantava Lady, la canzone scritta per lei, con annesso un messaggio.'avrei potuto inoltrarti il link per Spotify, ma sentivo il bisogno di cantartela per farmi perdonare. Ricorda che 'sarai x sempre la mia lady che cammina in punta di piedi'. Non smettere di credere in te, che sei bravissima e bellissima così come sei'
La risposta della ballerina non tardò ad arrivare.
'Sei speciale'
'Un po' cringe eh'
'eee mannaggia'
Ed effettivamente, si sentiva così: senza un minimo di criterio e con il cringe che gli scorreva nelle vene. Sorrideva come un ebete guardando quella chat, continuando a messaggiare con la ragazza. I sorrisi più spontanei erano proprio quelli che nascevano all'improvviso davanti al cellulare, davanti a un messaggio che poteva sembrare banale ma che, in realtà, non lo era affatto. Lei era capace di rendere una cosa superflua, preziosa. Andò su Instagram e vide il suo video. Lei che ballava, leggera come una farfalla. Lo aveva sempre pensato, si muoveva con una tale naturalezza ed eleganza che faceva apparire tutto più semplice del previsto.
Anche lei, guardando i loro messaggi, ciò che si stavano scrivendo, sorrideva come un'ebete.
Mannaggia oh. Aveva perso completamente la testa per quel ragazzo.'mannaggia a te e ai sorrisi che mi fai fare'
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In punta di piedi
Roman pour Adolescents(Sangio e Giu immaginati fuori dal contesto di "Amici" Ci sono persone che entrano nella tua vita scombussolandola e portando tristezza. Lei era entrata nella sua apparentemente in maniera caotica ma pur sempre "In punta di piedi", portandolo in un...