Capitolo tredici. Felicità

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"Vuoi ripetermi qualcos'altro? Oppure ti senti sicura?"
"Sicura mai. Forse potrò dirmi tra virgolette sicura solo il giorno prima. O dopo averlo affrontato"
Giulia aveva portato con sé lo zaino e i libri giusto per sicurezza, ma mai avrebbe pensato che sangio la volesse aiutare sul serio. Pensava fosse solo una scusa per passare del tempo insieme.
"Hai bisogno di una pausa, sono più di due ore che ripetiamo"
Lei rise e lui chiamò il cameriere per ordinare un altro caffè per lui e un cornetto al cioccolato per lei.
"Allora come stai?"
"Bene. Vabbè, in ansia per l'orale ma penso sia normale"
"Le prove scritte sono andate bene?"
"Si dai, non mi lamento"
"Il gioco è fatto allora"
scoppiarono entrambi a ridere e restarono a fissarsi per qualche minuto. C'era abbastanza imbarazzo, anche perché era davvero molto che non si vedevano per passare del tempo insieme.
"Hai progetti per quest'estate?"
"Stage di danza, quello poco ma sicuro. E poi boh, come va"
"Nessun viaggio per la maturità?"
Lei fece cenno di no e fissò il pavimento. Non andava d'accordo con i suoi compagni e non le avevano detto nulla riguardo alcun viaggio, ma era certa stessero organizzando qualcosa. Ma a lei andava bene così.
Lui si rese conto di aver detto una cavolata e di averla messa ancor più in imbarazzo, così quando arrivò il cameriere bevve velocemente il caffè e, dopo aver pagato per entrambi,portò  Giulia, che ancora stava mangiando il cornetto, in una pineta lì vicino. Prese un telo dalla macchina e lo mise per terra, sedendosi sopra e invitando Giulia a fare lo stesso.
"Già avevi programmato tutto?"
"Probabile"
Lei rise e si sedette di fianco a lui. Le pulì l'angolo della bocca sporco di cioccolato e lei rise, nascondendo il viso tra le mani.
Dopo un po' lei si stese e lui fece lo stesso. Si guardavano e sorridevano, lei più in imbarazzo.
Poi lui prese il telefono e aprì Spotify. Mise in sottofondo, a volume molto basso, "La canzone nostra". Si girò sul lato come fece anche lei e passarono qualche secondo a guardarsi. Chiuse gli occhi per qualche minuto per godersi maggiormente quel momento di pace, fin quando lei non glielo fece notare.
"Perché chiudi sempre questi occhi?"
Lui sorrise e si girò.
"Non ho capito perché non mi vuoi guardare"
"Che vuol dire che non ti voglio guardare, voglio solo guardare il paesaggio"
"Non è vero"
Si girò di nuovo verso di lei, facendola sorridere.
Lui si toccò i capelli, arricciandoli attorno al dito e lei gli prese la mano, togliendola dai capelli e poggiandola giù. Lei si avvicinò un po' di più a lui, accarezzandogli le dita della mano che non riuscivano a stare ferme.
"Cerco di restare fermo nelle mie decisioni, così non aiuti"
"Io rimango della mia opinione"
"Cioè?"
"Che è inutile il motivo per cui ci siamo allontanati. Non sono d'accordo e basta" disse quasi ridendo
"Quindi che devo fare?"
"Quello che vuoi tu"
Lui sbuffò. Che situazione.
"Non posso starti così vicino. Potrei fare qualcosa che non dovrei fare, e sarei incoerente"
"E non puoi essere incoerente per una volta?"
"Si, forse potrei esserlo"
Così la prese per il viso e la baciò. Subito i loro corpi irrigiditi si rilassarono ed entrambi percepivano quanto avessero bisogno l'uno dell'altro. Dopo qualche minuto lui si staccò e le accarezzò il viso. Lei sorrise e gli toccò i capelli, accarezzandoglieli. Rimasero così per parecchio tempo fin quando lei gli chiese di accompagnarla a danza perché oggi avrebbe iniziato le lezioni prima.
"Mangerò dopo, durante la pausa" gli spiegò mentre piegavano il telo e si dirigevano in auto.
Arrivati nel parcheggio dell'Abr, videro Sebastian e lei rise e gli canticchiò una strofa di Lady
"Non ti piaceva un altro, ma che fine ha fatto"
Lui rise e le diede un bacio sulla guancia per poi salutarla con la mano e ripartire.
All'entrata c'erano Chiara e Martina e Giulia si avvicinò a loro.
"Lola ciao! Stavo raccontando a Martina che dopo Aka verrà a prendermi. Dice che ha una sorpresa per me"
"Che bubi che è. Sei contenta?"
Martina le fece cenno di si ed entrarono subito in accademia.
Mentre si dirigevano in sala solo loro due, Chiara colse la palla al balzo e parlò con Giulia
"Ama ma tu e Sangio? State insieme? Vedi che vi ho visto nella macchina sua"
"Mannaggia"
"È un si?"
"O sapevo io che me lo chiedevi. Non lo so in realtà, ci siamo baciati"
Chiara sorrise e non indagò oltre, volendo preservare l'intimità di Giulia. Ci teneva molto a queste cose.
Terminate le lezioni sentirono una chitarra suonare fuori dall'accademia. Lei e Chiara si sbrigarono e uscirono per vedere cosa stesse accadendo. Era Aka, con di fronte Martina. Le stava dedicando una canzone.

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