Capitolo ventotto. Incomprensioni

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"E quindi oggi com'è andata?"
"Bene menomale. Si, è tutto un po' faticoso e ho le gambe piene di lividi, ma faccio ciò che mi piace e quindi non mi interessa"
"Domani quindi vieni all'instore di Bologna con me?"
"Ma sei cretino? Ho preparato anche le valigie, non so più in che lingua te lo devo dire" rispose la ballerina fissando per l'ennesima volta le valigie già pronte di fianco alla porta della sua cameretta.
"Non in catalano perché va a finire che non capisco"
risero all'unisono. Effettivamente di gaffe ne aveva fatte con il catalano sangio, quindi era sempre meglio evitare. Quando sentiva Susi e Giulia parlare nella lingua della madre lui passava lo sguardo dal volto di una a quello dell'altra, volendo capire cosa si dicessero ma invano.
Si salutarono e Giulia si mise nel letto, sperando di riuscire ad addormentarsi presto: avrebbe avuto il weekend libero e, per questo, sangio ne approfittò portandola con sé all'instore di Bologna. Era emozionato di catapultare anche la fidanzata in quel fantastico ambiente, farle vedere con i propri occhi tutto l'amore da cui era circondato giorno dopo giorno.
La ballerina passò la notte a rispondere a qualche messaggio di complimenti. Sulle pagine di Alessandra Amoroso e quelle del suo staff postavano sempre molti contenuti e Giulia stava diventando sempre più conosciuta e apprezzata non solo per la sua arte, ma anche per la personalità, quella che le aveva sempre causato grandi sofferenze ma che, fortunatamente, adesso veniva apprezzata dai più.
Il giorno dopo, sangio, ocho e due membri della sugar passarono a prendere Giulia sotto casa con un grande van nero.
"Mami, me'n vaig. T'estimo" Giulia abbracciò stretta a sé la mamma, che le diede un bacio sulla fronte e salutò anche Carlo, che l'aspettava sull'uscio della porta.
Quando scese giù trovò sangio e falso fuori dal van, poggiati con la schiena su questo.
"Ciao giu! Dai lessgo che si parte"
Giulia posò il bagaglio con l'aiuto di sangio e sorrise ad entrambi. Era contenta che sangio avesse voluto portarla con sé e che avrebbe staccato la spina per due giorni.
Passarono il resto del viaggio a cantare le canzoni di sangio e ad ascoltare musica, loro due insieme, con le cuffiette, tenendosi per mano. Ocho illustrò ad entrambi il programma della giornata: per il pranzo avrebbero avuto tempo libero, poi alle 16:00 l'instore avrebbe avuto inizio e Giulia avrebbe dovuto aspettare che sangio terminasse tutto o nel van oppure in una stanzetta della libreria. Poi la sera avrebbero avuto tutto il tempo libero del mondo.
"Urca te sei impegnato" sorrise la ragazza ad ocho.
"E si fa quel che si può dai" le rispose lui, facendole l'occhiolino.
Dopo un bel po' arrivarono. L'autista li lasciò davanti all'albergo dove avrebbero alloggiato, molto grande e bello almeno da fuori.
Presero le chiavi e sangio condusse Giulia nella loro stanza.
"Aspe apro io. Mi piace aprire le chiavi delle camere con la carta magnetica" rise la ragazza.
"Che scema che sei" sorrise lui guardandola.
La camera era molto bella e luminosa. Sangio posò le valigie di entrambi di fianco al letto e si stese su di questo, trascinando Giulia su di sé.
"Ti piace?"
"Molto. A te?"
"Se piace a te allora va bene" le sussurrò spostandole una ciocca dei capelli dietro l'orecchio.
La ragazza rise e prese ad accarezzargli le guance, delicatamente.
Quel momento così calmo e dolce fu interrotto da ocho, che iniziò a bussare alla porta in maniera abbastanza rumorosa.
"Ao fa che succede" disse il vicentino aprendo la porta e strofinandosi gli occhi, quasi come se si fosse svegliato dal sonno.
"A mangiare su! Vi porto in un localino qui vicino dove si mangia benissimo"
Giulia prese il suo marsupio nero e sangio il portafogli con il telefono e si diressero tutti insieme verso il ristorante consigliato da falso che, effettivamente, c'aveva preso: il cibo era davvero buono e Giulia si sporcò tutto il naso con il sugo alla bolognese. Sangio la pulì con il fazzoletto per poi darle un bacio sul naso.
Lei gli sorrise e, sotto il tavolo, gli prese la mano, accarezzandogliela.
Dopo pranzo girarono un po' per il centro e poi si avviarono in hotel per cambiarsi per l'instore.
"Sei emozionato?"
"Prima di un instore si. Spero vada tutto bene e che ci sia parecchia gente a fare un po' di casino"
"Sicuro" gli diede un bacio sulle labbra, che doveva essere breve ma durò qualche minuto.
Tutti insieme con il van andarono nel luogo dove si sarebbe tenuto l'instore, già pieno di gente fuori che urlava e cantava le canzoni di sangio.
L'autista li portò dal lato opposto per farli entrare dal retro, per evitare la folla. Ma quando scesero trovarono lo stesso una marmaglia di gente intorno a loro.
"Oddio è con Giulia!!! Raga c'è Giulia!!!"
"Giulia balli benissimo! Verrò al concerto solo per te!"
Giulia sorrise e ringraziò, lusingata.
Sangio fece dei selfie con alcune delle fans e poi riuscirono, dopo svariati minuti, ad entrare all'interno dell'edificio.
"Giu tu aspetti in questa stanzetta" Ocho le indicò la porta e sangio le diede un bacio sulla guancia.
"In bocca al lupo" gli sussurrò all'orecchio e lui le sorrise.
Entrando nella stanza vide una ragazza intenta a raccogliere dei fogli protocollo e molto altro. Purtroppo però tutto le cadde per terra e sbuffò dal nervosismo.
"Se vuoi ti aiuto" Giulia si fiondò per terra per aiutarla a raccogliere quel macigno di fogli.
"Grazie mille, non dovevi. Tu sei la ragazza che deve restare qui per un po' giusto? La fidanzata di sangiovanni"
"Si, sono io"
"Ah, mi hanno chiesto di sgomberare per te. È che oggi non ci sto con la testa e questi fogli sono fin troppi"
"Ma se vuoi puoi lasciarli qui, a me non cambia nulla"
"Davvero?! Mi faciliteresti il lavoro"
"Certo"
"Che cara. Grazie mille allora" sospirò e si sedette su di una sedia posta dietro di lei, legandosi i capelli in una coda alta.
"Piacere comunque, Emma"
"Giulia"
"Si lo so. Ti ho vista-"
furono interrotte da un sacco di urla, schiamazzi. L'instore era iniziato.
"Dicevo, ti ho vista ballare. Sul tuo profilo Instagram e su quello dell'Amoroso. Sei molto brava. Mi hai fatto venir voglia di ballare, pensa"
"Che gentile"
"Ho ballato anche io per tanto tempo, ma poi ho smesso per via degli studi. Frequentavo il liceo classico e mi occupava la maggior parte del tempo"
"Capisco, è complicato far conciliare tutte le cose. Basta solo un po' di volontà"
"Forse a me mancava. Non era destino che diventassi una ballerina"
"Troverai il tuo sogno"
La ragazza le sorrise. Rimase incantata dalla dolcezza di Giulia, una ragazza molto garbata e umile.
"Allora com'è con sangiovanni? Come ci sente ad essere la fidanzata di un ragazzo così famoso?"
"Vabbè, io non sto con lui perché è famoso. Mi piace perché è diverso"
"Ah uao"
Perché c'era da sorprendersi, si chiese la ballerina. Lei conosceva sangio dapprima che acquisisse fama e mai sarebbe rimasta con lui se non lo avesse amato realmente. Ormai aveva imparato a conoscerlo molto bene, in tutte le sue sfaccettature e lo apprezzava in tutto e per tutto, difetti compresi.
"E come ci si sente ad essere oscurati da lui?"
"Ma io non mi sento oscurata"
"Se sei la fidanzata di un cantante tutti ti considerano solo come tale"
"Guarda fortunatamente a me sta andando bene"
"Si, questo lo so. Ti ho conosciuta non perché fidanzata di sangiovanni, ma perché ti ho scoperta sul profilo di Alessandra. Però boh non so..."
Quella ragazza che tanto le era sembrata simpatica, adesso, stava cominciando ad infastidirla.
"Forse è meglio se ora vado"
Giulia le sorrise e annuì. Come aveva potuto dirle delle cose del genere?! Giulia non aveva la stessa fama di sangio in quel momento, ma davvero stava cominciando ad avere un grande pubblico. Perfino Veronica Peparini non riusciva a spiegarselo, perché tutto era accaduto all'improvviso, perché tutti hanno iniziato ad apprezzarla non solo ballettisticamente parlando.
Era la fidanzato di sangiovanni, e quindi? Innanzitutto era prima Giulia e poi, ovviamente, era anche la fidanzata di sangiovanni. Ma lei non stava con lui solo per fama, ma perché lo amava realmente. Il fatto che fosse tanto apprezzato era un di più, che a lei importava non per se stessa quanto più per la carriera che lui avrebbe avuto.
Aveva bisogno di sfogarsi e non c'era miglior modo del ballo per farlo. Così iniziò a ballare sulle note di tutta la notte, improvvisando. Pensò a tutti i consigli che il suo insegnante Porcelluzzi le aveva dato quella sera nella sala dell'Accademia e si lasciò andare. Quando terminò la rivide e si piacque molto: era lei, al 100% Giulia ballerina. La postò nelle storie e, già dopo qualche minuto, scoppiò il panico. Ricevette moltissimi complimenti, e lesse anche alcuni commenti su twitter. Il suo fandom l'apprezzava tantissimo. Scoprì che molte di loro si chiamavano ame, come lei chiamava Chiara. Molte altre si chiamavano tra loro cesse e scoppiò a ridere. Pensava si insultassero tra loro, ma solo dopo capì che avevano un tono ironico. Passò il tempo rispondendo a queste e guardando i video edit che le fanpage le dedicavano. Un grazie non era abbastanza: c'erano delle persone che dedicavano il proprio tempo a lei, a mandarle bene. E non poteva essere più felice di così.
Sfortunatamente si imbatté anche in qualche critica. Gente che affermava che non sapesse ballare, che fosse raccomandata o che stesse con sangiovanni solo perché...beh, era sangiovanni. Non rispose a nessuna di queste, preferì non dare peso a critiche e giudizi infondati. Stava imparando a capire quanto valesse e non voleva di certo darla vinta a quei bulli, che perdevano il loro tempo a scrivere cattiverie. A che pro poi? A lei se non piaceva una persona non le attribuiva importanza, non si interessava della sua vita.
Quando sangio terminò l'instore bussò alla porta e fece tornare Giulia alla realtà. La ragazza vedendolo corse ad abbracciarlo.
"È andato bene sanjuan?? Ho sentito le urla fino a qua. La gente ti adora"
"Devastante giu, davvero. Bellissimo tutto l'affetto che mi hanno dato. E tu come stai?"
"Tutto bene. Ho ballato"
"Ah si?"
La ragazza gli mostrò le storie che aveva postato e lui le diede un bacio, stringendola a sé per poi prendere il telefono e ripostarla sulle sue storie. Era incantato è innamorato a guardarla, ogni volta era la stessa storia. Non si stancava mai, a maggior ragione a guardarla ballare su una sua canzone.
Lui le prese la mano e, insieme ad Ocho, si diressero verso il van. Fuori ad aspettarli c'era un mucchio di gente. Era bello quanto apprezzassero la coppia, ocho lo diceva sempre. Entrambi stavano avendo un potere mediatico esilarante.
"Entra subito nel van, facciamo uno scherzo a Falso" sussurrò sangio all'orecchio di Giulia, che rise divertita.
Si catapultarono nel van e sangio chiuse lo sportello, lasciando Falso fuori.
"Apri apri apri apri" disse, sbattendo le mani contro il finestrino.
"Ao ma che scemi che siete, mi lasciavate qua a momenti"
tutti scoppiarono a ridere.
Arrivati in hotel, si intrattennero tutti nella stanza di falso e ordinarono il cibo lì, troppo stanchi per uscire. Avrebbero avuto modo di fare i turisti la mattinata seguente, tanto non sarebbero partiti prima delle 17:00.
Dopo cena, sangio e Giulia tornarono nella loro stanza, stanchi per quella faticosa giornata, soprattutto sangio.
"È bello vedere a quante persone faccio bene Giulia. Mi carica un sacco sta roba, credimi. Vedere che i miei messaggi vengano apprezzati è appagante, davvero"
"È una cosa bella, te lo dico sempre."
"Anche il tuo messaggio di apprezzare la diversità è bello e chiaro. Il tuo messaggio di riscatto...molte ragazze oggi me ne hanno parlato"
Giulia quando poteva cercava sempre di scrivere dei messaggi nelle storie, all'interno dei quali incitava ad accettarsi così come si è, cercando di essere un esempio per tante ragazze della sua generazione.
"Si, ho letto tanti commenti anche io oggi. È bello non essere offuscata da te" disse pensando alle parole della ragazza che aveva conosciuto quel pomeriggio. A risentire quelle parole che aveva appena detto, però, pensò di aver sbagliato il modo. Non era quello che...
"Che vuoi dire?"
"Cosa"
"Hai detto che è bello non essere offuscata da me giu. Che intendi?"
"Che è bello che le persone non mi associno solo a te"
"Quindi ti dà fastidio essere associata a me?"
"Non ho detto questo. Però è bello essere ricordata per altro"
"Boh Giulia non ti capisco"
"Ma non sto dicendo niente di male sangio. Mi sono espressa male?"
"Si, ti stai esprimendo male. Non sei solo tu quella fragile"
"Pensi che non ti conosca?! Sei più fragile di quanto pensi, lo so benissimo. Perché fai così?!"
Sangio la guardò per qualche istante e si chiuse in bagno, sbattendo la porta.
Ma che cosa era appena successo?! Andava tutto bene, fino a quando lei non aveva rovinato tutto. Avrebbe dovuto usare altre parole? Non era brava ad esprimere i propri pensieri con le parole, le riusciva molto meglio scrivere su carta o ballare ciò che provava e sangio lo sapeva bene. Perché comportarsi in maniera così infantile?! Avrebbero dovuto parlarne da persone mature.
Era nervoso e stanco, pensò. Così prese la giacca di jeans e uscì dalla stanza per allontanarsi da quella negatività che entrambi avevano creato.

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