CAPITOLO 21

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CC appoggiato al bancone della cucina, intento a sorseggiare caffè dalla mia tazzina di Biancaneve, è un'immagine su cui ammetto di aver abbondantemente fantasticato in passato, ma che mai avrei creduto di veder realizzata. La camicia bianca non completamente abbottonata, aggiunge quel qualcosa che attenta alla mia sanità mentale...

"Vorrei che tu mi rendessi partecipe dei tuoi sogni a occhi aperti."

Esordisce, strappandomi alle mie fantasticherie.

"Io non..."

"Non dire bugie, sappiamo entrambi che non sei capace."

"Non c'è niente di male a sognare a occhi aperti come dici tu!"

Ribatto, in difesa della mia ormai più che conclamata propensione a estraniarmi dal mondo concreto...

"Sicura? Anche quando la realtà supera la fantasia?"

Allunga una mano per accarezzarmi la guancia, e i nostri sguardi si incrociano per un istante...
Mi bacia, stringendomi con forza contro il suo corpo. Ci abbandoniamo entrambi completamente, quasi fondendoci l'una nell'altro.
Il rumore della chiave che gira nella toppa ha il potere di ricondurci alla realtà.
Claudio si scosta a malincuore da me, pur rimanendomi vicino.
La chioma rossa di Cordelia fa capolino sulla porta, ma ahimè non è sola.
Incredibilmente, ma forse neanche troppo visto che la padrona di casa è lei, entra seguita da suo fratello Arthur...
Un tempo, piuttosto lontano, avrei accolto questa "sorpresa" in modo totalmente diverso. Ora preferirei trovarmi in qualsiasi altro luogo piuttosto che nel mio salotto.
Sento Claudio irrigidirsi al mio fianco, mentre osserva la causa del nostro ultimo litigio, e non solo, gettare svogliatamente le sue borse da viaggio sul divano, per poi sedervisi accanto.
La posizione di Arthur vuole essere disinvolta, ma i muscoli del viso tradiscono disagio.
È Cordy a spezzare il silenzio, raccontandoci della sua serata a teatro, glissando però sul motivo della presenza di Arthur.
Claudio, con un tono di voce falsamente pacifico e gentile, gli domanda quanto intende trattenersi ancora a Roma.

"Sarei dovuto partire ieri in verità, ma il volo è stato cancellato."

Cala nuovamente un silenzio alquanto imbarazzante, a cui sono incapace di porre rimedio.
CC mi cinge le spalle con il braccio conducendomi nella mia stanza. Mi appoggio a lui, sentendomi immediatamente più sicura.
Non è propriamente da lui starmi così vicino davanti ad altre persone, e non posso fare a meno di interpretare il suo slancio affettivo come un modo per segnare il territorio.
Chiudo la porta della camera alle nostre spalle, in attesa del suo imminente, e sicuramente colorito, sfogo.

"Mi dispiace, credevo che fosse a Parigi..."

Le mie parole cadono nel vuoto, mentre Claudio apre le ante del mio armadio iniziando a gettare i vestiti sul letto alla rinfusa.

"Ma che stai facendo?"

"Questa situazione assurda deve finire!"

Sentenzia, in un tono di voce che non ammette remore.

"Non potevo sapere che gli avrebbero cancellato il volo!"

"Tutte scuse, la verità è che vuole solo continuare a ronzarti intorno!"

"Claudio, quante volte te lo devo ancora ripetere che non mi interessa!"

Replico, cercando di usare un tono il più risoluto possibile.

"Interessa a me. Non sopporto di vederlo mentre ti guarda in quel modo... Posso farlo soltanto io."

"Ti assicuro che nessuno mi ha mai guardata come fai tu..."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2021 ⏰

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