CAPITOLO 8

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Lo avevo invitato a trascorrere una notte a casa mia un'infinità di volte, ma per un motivo o per un altro, declinava sempre la proposta.
Stasera però non sono disposta a vederlo andare via.
Lo guido trepidante oltre la porta d'ingresso, dove, proprio come me nei giorni scorsi, incappa nelle piante della mia stravagante coinquilina, ormai instancabilmente dedita al giardinaggio.

"Allevi, sei sicura che sia questo il posto per dei vasi?"

Mi domanda con una punta di fastidio nella voce, mentre mi chino a sistemare le piante che si sono riversate a terra.

"Sono di Cordelia, mi dispiace..."

Mi giustifico, prendendo amaramente atto che l'inizio non è propriamente dei migliori, anche se abbiamo l'intera notte a disposizione per recuperare...
Lo prendo nuovamente per mano, trascinandolo nella mia stanza, dove mi premuro di chiudere la porta a chiave, onde evitare diaturbatori indesiderati.
Finalmente, libero i miei piedi dalla morsa maligna delle scarpe con il tacco che ho indossato per la serata.
Mi incanto ad osservarlo, mentre si guarda curiosamente intorno. Vederlo muoversi liberamente tra le mie cose, per la prima volta, è appagante quanto incredibilmente emozionante.

"La immaginavo esattamente così..."

Esordisce Claudio, spezzando quel silenzio contemplativo che si era venuto a creare. Il mio sguardo, palesemente impaziente, lo invita a continuare quella frase lasciata a metà...

"La tua camera, così caotica e piena di vita... Proprio come te..."

Un sorriso vagamente imbarazzato compare sul mio viso, che cerco banalmente di celare portandomi i capelli in avanti. Smette di sbirciare, e in una manciata di secondi è davanti a me, azzerando l'insopportabile distanza tra i nostri corpi. Le sue dita sotto il mio mento mi costringono ad alzare lo sguardo.

"Non devi nasconderti mai da me."

Asserisce CC, con un tono serio e perentorio che non ammette obiezioni. Talvolta la sua sicurezza è ancora in grado di spiazzarmi.
Istintivamente mi alzo in punta di piedi e lo bacio, avvinghiandomi stretta a lui. La sua reazione ovviamente non si fa attendere, approfondendo il contatto tra le nostre labbra. Le sue mani abbandonano il mio volto, iniziando con movimenti decisi a spogliarmi. La mia adorata giacchetta di jeans finisce presto sul pavimento, mentre lo sento aprire, con una calma inesorabile, la cerniera del vestito, che scivola poi a terra. Il suo sguardo, famelico e impaziente, riesce sempre a farmi sentire bellissima, ma soprattutto desiderata.

"Te l'ho già detto vero, che hai un gran gusto in fatto di biancheria intima...?"

Le sue pupille azzurre si dilatano dal desiderio, mentre contempla ammaliato il mio completino in pizzo nero, acquistato appositamente per compiacerlo.

"Qualche volta."

Ammetto, al ricordo del nostro primo bacio nel suo studio, soddisfatta di aver sortito in lui l'effetto sperato. Torna ad occuparsi delle mie labbra, mentre io inizio alacremente a spogliarlo, accompagnando gesti che dovrebbero apparire seducenti con la mia solita goffaggine, annaspando tra un bottone e l'altro della sua camicia.
Il suo petto nudo è una visione paradisiaca, che languisco con baci assetati e peccaminosi. Mi stringe stretta a sé, sganciando il reggiseno che tanto aveva gradito, e nella frazione di un secondo mi ritrovo stesa sul letto, mai comodo e invitante quanto il suo, dove avevamo trascorso le ultime notti.
Si siede a cavalcioni su di me, sovrastandomi con la sua figura aitante e snella. Prima di imprigionare nuovamente le mie labbra con le sue, si incanta a guardare qualcosa sopra la mia testa e fa un sorrisetto, tipico di chi la sa lunga. Spalanco gli occhi, ricordandomi della schiera di orsacchiotti e peluche che abitano da tempo immemore sul mio letto. Ne prende uno tra le mani, precisamente Mr Ciccio, ridendo di gusto. La consapevolezza, che abbia trovato un nuovo argomento con cui prendersi gioco di me a lungo termine, mi affligge.

L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora