CAPITOLO 11

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Più in anticipo del solito, approdiamo in Istituto. È ancora vuoto, forse solamente la Wally è già nel suo studio.
Claudio, resosi conto della desertificazione umana da cui siamo circondati, mi trascina con fare impetuoso nel suo ufficio. Ovviamente lo seguo senza opporre alcuna resistenza. Dopo aver chiuso la porta a chiave, lo sguardo che mi riserva è dotato di una malizia disarmante, così bello da lasciarmi ancora una volta senza fiato. Oppure, vittima del mare che si agita nei suoi occhi blu, ho dimenticato nuovamente di respirare.

"Che intenzioni hai?"

Gli chiedo, pur conoscendo benissimo la risposta. Cancella in un secondo l'esigua distanza tra i nostri corpi, catturando le mie labbra in un bacio vorticoso, che lascia ben poco margine all'immaginazione.

"Continuare il discorso che abbiamo interrotto questa mattina..."

Ammette, dando voce anche ai miei pensieri. Con la sua consueta agilità, mi solleva mettendomi a sedere sulla sua scrivania. Credevo che avremmo usufruito del suo divano, anche se questa variante non mi dispiace affatto.
CC è l'incarnazione della voluttà, ed essere l'oggetto della sua incontenibile bramosia, mi fa sentire completamente viva.

"È stato..."

Inizio a dire, ma poi non trovo le parole adatte a descrivere ciò che è appena accaduto tra noi.

"Lo so."

Gongola soddisfatto, mentre indossa il suo camice perfettamente stirato.
Tento di riavviare i miei capelli, visibilmente sconvolti dal passaggio delle sue mani travolgenti.

"Come ti sembro?"

"Appena reduce da una sessione di cosacce, Sacrofano."

Lo guardo storto, anche se in realtà vorrei rimanere chiusa con lui in questa stanza per tutto il giorno.
Lo afferro per il colletto della camicia e lo bacio, poiché resistergli mi riesce veramente impossibile.

"È meglio se raggiungi i tuoi amichetti..."

Dice svogliatamente, staccandosi leggermente da me.

"Meglio per chi?"

Lo incalzo, facendo emergere un lato di me di cui fino a poco tempo fa ignoravo l'esistenza. La voglia di averlo sempre, mi spinge a pronunciare frasi che prima di arrendermi alla passione per lui, custodivo nella mia mente.

"Sicuramente non per me."

Mi risponde con una nota di rammarico nella voce.
Le sue labbra si posano in un casto bacio sulla mia guancia, che reclama l'ultima parola.
In sala specializzandi trovo ad aspettarmi tutti i miei compagni di merende, come Claudio, scherzando neanche troppo, ama definirli.

"Buongiorno a tutti!"

Li saluto, sedendomi anche questa mattina per ultima alla mia postazione, benché sia arrivata in sordina molto prima di loro.

"Ecco Cenerentola!"

Mi apostrofa Lara, non appena posa i suoi occhi vispi su di me.

"Cenerentola?"

Domando alla mia amica, con espressione fintamente innocente.

"Colei che abbandona la festa al rintocco della mezzanotte. Proprio come te, o meglio voi, ieri sera..!"

A quanto pare la nostra fuga "romantica" non è passata inosservata. Perlomeno a lei.

"Comunque ti sei persa uno dei momenti top della serata. Il lancio del bouquet!"

L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora