"Ti offrono la cattedra a Baltimora?"
"No Sacrofano, sono io ad aver presentato domanda."
So che dovrei ribattere qualcosa, qualsiasi cosa, ma non trovo la voce.
La stanza mi gira intorno."Cos'è Sacrofano, sono riuscito a lasciarti senza parole per la prima volta?"
Il suo tono vuole apparire sicuro, ma riesco a percepire una sfumatura di incertezza nella sua voce.
È con il suo, o meglio nostro, "Sacrofano", che finalmente il mio cervello ripristina il collegamento con la bocca."Perché... Perché l'hai fatto?"
"Credi davvero che potrei accettare, o anche solo tollerare, di vivere un anno lontano da te...?"
Arrossisco.
Si avvicina, e il mio cuore sobbalza."Soprattutto la notte..."
Aggiunge, con fare audace e malizioso.
Non sarebbe lui altrimenti."È una delle cose più belle che tu mi abbia mai detto..."
Ammetto, rapita dal luccichio dei suoi occhi.
"Ed io che pensavo che avresti ripreso ad urlarmi addosso!"
Gongola soddisfatto, con una nota divertita nella voce.
"Non illuderti, sono ancora arrabbiata con te!"
"Se è per questo anch'io lo sono!"
"Perché? Dimmi solo perché?"
Mi guarda spazientito, come ogni volta in cui si vede costretto a spiegarmi qualcosa che per lui è ovvio e lampante.
"Perché se non ti fossi lasciata ingannare da Scanner, ora io e te staremmo organizzando la nostra partenza per gli States. Ecco perché."
Questa frase così sincera serve solo a darmi il colpo di grazia.
"Forse, se me ne avessi parlato prima, le cose sarebbero potute andare diversamente."
"No."
Ribatte secco, senza la minima esitazione.
All'adombrarsi della mia espressione prova ad aggiustare il tiro."Sei una tontolona che ha troppa fiducia negli altri."
"Non è solo questo..."
Dico in quello che è poco più che un sussurro, ma che ovviamente non sfugge alla sua attenzione.
"Che altro?"
Mi incita a continuare, fissandomi a metà tra l'esasperazione e la confusione.
Lascio correre lo sguardo lungo il soggiorno, cercando un appiglio qualsiasi per svicolare via dalla stretta penetrante dei suoi occhi."Alice!"
Reclama la mia attenzione con una carezza, lieve quanto infuocata, sulle mie gote già sfumate di porpora.
Mi perdo in questo contatto inaspettato con la sua pelle, che non riesce del tutto nel suo intento di sottrarmi al mio mondo di marzapane."Io... Non volevo vincerlo veramente il concorso."
Mi guarda con quegli occhi grandi e bellissimi, mordendosi il labbro inferiore.
Una visione, questa, che mi provoca un tuffo al cuore."Tengo all'Istituto e..."
"Si, mi ricordo, tieni a un sacco di cose."
Più o meno le stesse battute che ci siamo scambiati qualche settimana fa in biblioteca.
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L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️
FanfictionRisolto il caso del chirurgo ucciso, Alice e Claudio finalmente si ritrovano❤️ Ma cosa sarebbe accaduto tra loro, se non avessero sparato a Calligaris?