CAPITOLO 18

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Mi reco in Istituto senza prestare troppa attenzione alla strada, pensando alle parole di Arthur e Claudio. Devo metterle in ordine, trovarvi un senso a tutti i costi.
Malgrado la sfuriata di CC, mi sento più leggera, visto che posso tornare a prendere possesso del mio appartamento.
Sbuca dal nulla.
Un attimo prima, in cima alla scalinata del Tempio delle Umiliazioni non c'era nessuno. Un attimo dopo, la figura di Claudio si staglia minacciosa su di me.

"Accidenti!"

Borbotto tra me e me.
Dovrei salire le scale a perdifiato e raggiungerlo, ma la verità è che sono troppo vigliacca per affrontarlo.
Ero convinta di avere un po' di tempo in più per prepararmi un discorso, in modo tale da avere qualche battuta pronta, visto che il più delle volte non so mai come ribattere alle sue frecciatine.
Tengo gli occhi puntati sul marmo delle scale.
Vile fino in fondo, salgo in cima senza incrociare neanche una volta il suo sguardo, che, con la solita prepotenza, sta letteralmente mandando a fuoco il mio viso.
Sparisce magicamente nel nulla, proprio come è apparso.
Del resto, il solo pensiero di affrontare la sua espressione, mi provoca un tremolio in tutto il corpo.
Raggiungo svogliatamente la mia postazione, lieta di poter finalmente distendere i muscoli sulla mia adorata sedia girevole.

"Ehi, Alice!"

Mi saluta Lara, sorpresa nel vedermi arrivare puntuale...

"Buongiorno..."

Si volta verso di me, sorridendomi con fare sornione.
Inizia a parlare quasi con una velocità disumana, raccontandomi nei minimi particolari, l'organizzazione del viaggio che lei e mio fratello Marco intendono intraprendere insieme.
Avvolta dalla raffica delle sue parole, mi sento un po' meno spaventata.
In questo piccolo angolo di mondo sembra tutto così a posto.
Perfino le chiacchiere di Lara mi appaiono stranamente rassicuranti.

"Ma c'è qualcosa che non va... Mi sembri in ansia..."

Mi chiede, abbassando il tono della voce per non farsi sentire dagli altri.

"Si nota molto?"

Rispondo, con la solita aria impacciata che mi contraddistingue.

"No, ma io ti conosco. Non sei costretta a parlarmene se non vuoi..."

Apprezzo il suo tentativo di rassicurarmi, anche se so perfettamente che vorrebbe mi confidassi con lei.
Per mesi mi sono impegnata a mantenere nascosto quanto stava accadendo tra me e Claudio, ed ora che stiamo finalmente uscendo allo scoperto, mi sento comunque restia a parlarne con una terza persona.
Eppure, una parte di me vuole proprio questo. Lamentarmi del mio compagno come una qualsiasi altra ragazza.

"Ho capito, tenterò di farmi i fatti miei."

Mi promette Lara, voltandosi nuovamente verso lo schermo del suo computer.

"No, aspetta. È per via di Claudio..."

Ammetto in un filo di voce.

"Baltimora?"

Diversamente dal suo solito non è in cerca di pettegolezzi, ma realmente preoccupata per me.

"No, ma è arrabbiato con me..."

Di nuovo, penso involontariamente.

"Questa si che è una novità. Sentiamo, cosa hai combinato stavolta?"

Possibile che sia sempre colpa mia a priori?

"Cosa te lo fa credere?"

Le domando, sbuffando sonoramente.

"Te lo ripeto, perché ti conosco."

"Abbiamo incontrato Arthur al bar mentre facevamo colazione..."

L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora