CAPITOLO 5

4.2K 111 18
                                    

Svegliarsi tra le sue braccia, è un ottimo modo per iniziare il lunedì mattina. Soprattutto, se a destarmi dal sonno sono le sue dita sapienti che mi sfiorano delicatamente lungo la schiena. Vorrei non dover abbandonare questo letto, per non mettere la parola fine a questi due giorni, in cui abbiamo vissuto solo di noi.
Mi volto verso di lui, che subito intrappola il mio corpo nella stretta ferrea delle sue braccia. Il posto più bello del mondo. O meglio, il mio posto nel mondo. Sarebbe meraviglioso trascorrere così ogni notte, sdraiata vicino a lui, con il suo respiro leggero che mi solletica il collo. Alzo poco la testa e incontro i suoi occhi. La mattina sono di una tonalità di blu particolarmente intensa.

"Alice..."

Sussurra ad un centimetro dalle mie labbra. Sono così rilassata che potrei anche riaddormentarmi, ma non voglio perdere neanche un istante di lui. Affondo le dita tra i suoi capelli morbidi, lo faccio spesso, e a quanto pare piace anche a lui. Mi bacia, prima lentamente, ma in pochi secondi il bacio si fa sempre più appassionato. Le nostre lingue si rincorrono vogliose, ballando una danza che regala puro piacere.
Il trillo fastidioso della sveglia, interrompe questo momento a dir poco perfetto.
A malincuore si scosta da me, per spegnere quell'aggeggio infernale.
Con il fiato ancora corto per via del suo focoso bacio, mi alzo a sedere sul letto, raggiungendolo sul bordo. Mi osserva attentamente, restando in silenzio accanto a me. Godiamo entrambi di questo momento di assoluta pace e tranquillità. Come vorrei essere in grado di fermare il tempo, di riuscire a cristallizzare ogni frammento di vita che condividiamo.
Nessuno mi aveva mai guardato come lui, come se fosse in grado di cogliere qualcosa di me che non conosco nemmeno io. Forse è per questo che riesce ad anticipare ogni mia più piccola richiesta, sapendo meglio della sottoscritta ciò di cui ho bisogno.
Vorrei dirgli tante cose, eppure non riesco a trovare una nota stonata in questo silenzio. Mi limito a stampargli un bacio sul suo petto nudo, su cui ero accoccolata fino a pochi istanti prima. Un sorriso colora le sue labbra, che poggia poi sulla mia guancia, lasciandovi una dolce impronta.

"Dobbiamo prepararci..."

Adoro quando si riferisce a noi parlando al plurale, mi da la sensazione di essere una coppia nel senso più canonico possibile. Claudio rabbrividirebbe se mi sentisse dire una cosa del genere, dal momento che teme di cadere nella noia di una coppietta normale.
Annuisco, e ci dirigiamo in bagno mano nella mano.

Una parte di me temeva che ci saremmo recati in Istituto separatamente. Lui, con la sua amata SLK, ed io con i miei amici mezzi pubblici, come adora definirli Claudio.
I confini del suo "Proviamo", non mi sono esattamente chiari, ma non voglio indurlo a compiere gesti che sente di non appartenergli. Un passo alla volta. Del resto, questa sera usciremo per il nostro primo vero appuntamento. Un'enorme conquista, per la mia visione fiabesca della nostra relazione.
Siamo arrivati in Istituto insieme. Stento a capacitarmi che stia succedendo per davvero. È accaduto tutto con estrema naturalezza: la doccia, la colazione e uscire di casa Insieme.
Quando nei mesi passati trascorrevo la notte con lui, al mattino le nostre strade si separavano. Diverse volte si è avviato a lavoro, mentre io ero ancora sotto le coperte, fantasticando un futuro con CC che mi appariva lontano quanto improbabile.
Parcheggia con disinvoltura nel suo solito posto, e improvvisamente mi rendo conto di non essere mai arrivata così presto. Di solito mi trovo sulla soglia oraria massima di tolleranza. Claudio, al contrario di me, è una persona estremamente puntuale, che odia arrivare in ritardo. Circostanza che lo irrita ancora di più quando questo avviene a causa mia.
Saliamo la scalinata l'una accanto all'altro. Ovviamente non mi aspetto che mi prenda per mano, e che decanti ad alta voce i suoi sentimenti per me, in modo che tutti sappiano che siamo legati da un doppio filo rosso. È inutile negare che il mio lato principesco lo desideri, ma devo arrendermi ai limiti espansivi del mio principe azzurro.
Mi tiene aperta la porta d'ingresso, sorrido per questa sua gentilezza inaspettata ed entro. Cammina accanto a me con la mano poggiata sulla mia schiena. È un gesto che compie spesso, che mi fa sentire protetta.
In fondo alle scale incontriamo l'incarnazione umana dei miei incubi peggiori. Colei che non perde occasione per farmi del terrorismo psicologico.

L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora