CAPITOLO 17

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È notte fonda.
Sono accocolata al suo petto nudo, il cuscino migliore che potessi desiderare.
La sua mano si muove lenta e delicata sulla mia schiena, procurandomi una sensazione di pace e sicurezza. Sensazione che, soltanto stretta tra le sue braccia riesco a provare.
Adoro essere sospesa in questo limbo di tenerezza, che ci avvolge allo sfumare dell'impeto della passione.
Ha trascorso le ultime ore tentando di dimostrarmi quanto sia assoluto e impellente il bisogno che ha di me. Ovviamente la sua dimostrazione pratica, oltre ad essere stata ampiamente apprezzata dalla sottoscritta, ha definitivamente estirpato i dubbi che le sue parole di stamattina avevano insinuato nella mia mente.

"Ho detto a Scanner di lasciare l'appartamento..."

Rompo il silenzio colorato soltanto dai nostri respiri.

"Dove andrà a stare?"

CC che si interessa delle sorti di un altro essere umano è alquanto bizzarro.

"Non è un mio problema!"

Affermo risoluta, immaginando Erika vagare per le strade di Roma con salumi e caciocavallo al seguito. Possibilmente senza una meta.

"Brava Sacrofano! Così ti voglio, spietata!"

Si volta verso di me, appoggiandosi sul gomito.
Non so resistere alla tentazione di unire le nostre labbra, soprattutto quando a dividerle vi è così poca distanza. Ma che per me ormai è pur sempre troppa.
Affondo il viso nel suo collo, mentre mi tira più vicina a sé.
Mi bacia sulla testa.
Tendo ancora a stupirmi di queste sue dolci manifestazioni d'affetto...
Difatti, come se avesse intercettato i miei pensieri, le sue labbra scendono sul mio collo, dove inizia a baciarmi con la solita irruenza che gli appartiene.
Mi libera sovente dal lenzuolo che mi avvolge come un bozzolo, tornando ad esplorare il mio corpo. Ogni volta le sue mani mi appaiono sempre più avide, prendendo con decisione ogni più piccola parte di me.

"Claudio... Non di nuovo..."

La mia supplica, pronunciata con finta aria innocente, muore nella sua bocca.

"Shh Sacrofano... Non essere sciocca, lo so benissimo che lo vuoi anche tu..."

Mi sussurra lentamente all'orecchio, mordendone poi il lobo.
Il suo tono è chiaramente su di giri e l'alito sa di mentine, unito al suo indistinguibile profumo di gel e Declaration, mi fa venir voglia di arrendermi completamente a lui ancora e ancora.

"Poi, ho tantissime altre cose da insegnarti... Mia allieva preferita..."

Adoro il modo con cui marca con forza la parola "mia".
Riesce sempre ad essere sicuro di sé, anche in queste situazioni.

"Dottor Conforti le ricordo che tra poco la sveglia inizierà a suonare... Dovremmo riposarci un po'..."

Biascico tra un sospiro e l'altro, non riuscendo ad apparire credibile neppure a me stessa.

"Ti sbagli. Vedi Sacrofano, l'unica dormigliona qui sei tu. Quindi peggio per te!"

La sua voce è roca e suadente, mentre le sue dita raggiungono i punti del mio corpo più sensibili al suo tocco.

"Claudio!"

Strillo sorridendogli. E lui ride. Una risata meravigliosa.





La discutibile quantità di cibo ingerita da entrambi nelle ultime 48 ore, ha spinto CC ad offrirmi una calorica colazione nel bar vicino l'Istituto.
Non credevo di avere tutto questo ascendente su di lui. O perlomeno, non tale da togliergli addirittura l'appetito.
Ovviamente le nostre ordinazioni non potrebbero essere più agli antipodi.
Rinunciare a un cornetto traboccante di Nutella, e un mega cappuccino fumante, in cui ho svuotato diverse bustine di zucchero, sotto lo sguardo leggermente indignato di CC, è totalmente fuori discussione.
Lui ha optato per un tristissimo cornetto integrale, e un succo d'ananas, che a suo dire brucia i grassi in eccesso.
Tiene al mantenimento della forma fisica, lui.
Il modo intenso che ha di guardarmi, ha il potere di destabilizzarmi ogni volta. Come se i suoi occhi, così dannatamente magnetici e profondi, conoscessero ogni centimetro della mia anima...
Un po' come se fossimo i protagonisti di Cime tempestose... "Di qualsiasi cosa siano fatte le anime, la mia e la sua sono uguali".
Temo che Claudio rabbrividirebbe, se sapesse di questo paragone con Heathcliff e Catherine, sempre ammesso che ne conosca l'esistenza.
Il suo volto si colora di quel sorriso sghembo che tanto mi fa impazzire, mostrando i canini appuntiti che contribuiscono a renderlo unico quanto inimitabile.

L' allieva - Lo sento, FUNZIONIAMO❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora