Più per te che per me

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Lui ancora aspettava che lei parlasse, che gli dicesse cosa vagava in quella testolina piena piena piena di problemi e paranoie..
Non era così semplice da esporre, eppure Jasmine chiudendo un secondo gli occhi e facendosi un minimo di coraggio, prese a parlare.

«questo periodo di prova è la più grande cazzata che io abbia mai vissuto.
E non perché io non apprezzi ciò che hai fatto per me, anzi, da quando mi hai dato possibilità di scegliere probabilmente ti sei guadagnato tre quarti della mia fiducia in un solo colpo; da una parte geniale, ma dall'altra saresti potuto cascare male a tue spese, e per questo ho la certezza che non lo fai per doppi scopi.
Non posso scegliere, dirti "si" quando in questo periodo di prova ti vieti anche ti sfiorarmi un braccio.
Probabilmente tra diec'anni avrò sempre le stesse paranoie perché sono fatta così, ma io ho bisogno che tu ogni giorno mi dimostri con tutto te stesso che sono solo questo, paranoie inutili e nient altro.
Questo però è un discorso generale, quello che intendevo io è una scommessa vera e propria, con una prospettiva sicuramente migliore della tua»

Niccolò era stato ad ascoltare tutto il tempo con attenzione, e alla fine inarcò un sopracciglio incuriosito.

«in cosa consiste questa scommessa?»

«hai un mese di tempo per farmi capire che ti amo, ah e ovviamente per farmelo ammettere.
Poi un'altra parte della scommessa credo che valga finché morte non ci separi, dovrai mantenere questi sentimenti no?
Hai presente quella canzone che fa "mantieni il bacio"? Ecco una roba del gen-»

La ragazza non potette continuare a parlare, dato che Niccolò la avvicinò a sé per i fianchi e fece scontrare le loro labbra.
Fu un bacio duraturo e passionale, probabilmente nessuno dei due aveva intenzione di non farlo durare un'intera eternità.

«devo firmare da qualche parte?» domandò lui stampandole un piccolo bacio sulla punta del naso.

Si guardarono per qualche secondo intorno, avevano solo sabbia e mare a disposizione, nulla poteva fare da foglio e penna come una specie di "contratto".
Il tutto finché Niccolò abbassò lo sguardo, Jasmine indossava una camicetta per metà aperta che le scopriva tutta la pancia e la parte superiore del petto, così ebbe un'idea.

«io Niccolò..» iniziò a dire "scrivendo" con un dito sulla sua pelle, provocandole così un solletico che quasi la fece piegare in due.

«accetto la scommessa di indurre la signorina Jasmine ad ammettere i suoi immensi sentimenti per il sottoscritto» continuò mentre la ragazza quasi non respirava per le risate, soffriva moltissimo il solletico, specialmente se sulla parte del ventre.

«e prometto di impegnarmi a mantenere vivi questi sentimenti finché avrò aria nel polmoni» disse ironicamente, ormai Jasmine era sdraiata sulla sabbia mentre si dimenava e rideva a crepapelle.

Il moro mise più giù a destra la sua firma, sulla parte alta dell'inguine, per poi chinarsi nella sua direzione.

«direi che così va bene» parlò la bionda prendendo più fiato possibile.

Quando Niccolò la baciò nuovamente, quasi rimase sorpresa dell'immensa calma e lentezza di quel bacio, come se da quel momento non fosse più andato di fretta.
Assaporava ogni piccolissimo istante come se fosse l'ultimo, e intanto nella sua testa quasi sentì di sfiorare il cielo con un dito.
Era immensamente felice, anche se magari due secondi dopo fosse scoppiato un temporale nulla le avrebbe permesso di rattristirsi.
Lui la prese delicatamente tra le braccia a mo di principessa e la scortò dentro casa; ancora gli sembrava strano che quella mattina iniziata così male si fosse trasformata in tutt altro.

«la scommessa prevede che tu ti fidi di me?» chiese lasciandola scendere vicino ad una porta del primo piano, senza però distaccarla dalle sue braccia.

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