Logorroica

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«sei sicura che non vuoi passare dai tuoi genitori? Guarda che un quarto d'ora di tempo lo abbiamo, non ci sarà sicuro traffico a quest ora per arrivare a Roma»

Alla proposta di Federica, Jasmine scosse lentamente la testa.
Dopo esser tornati a casa, aveva radunato tutti gli oggetti di casa che non voleva lasciassero lì, insieme a quelli di Niccolò e le cose più essenziali scritte sul famoso foglietto.
Aveva riempito valigie intere logicamente, e ancora c'erano tantissime cose che sarebbero rimaste in quel luogo per chissà quanto..
Per una buona parte non era triste per la casa, insomma, non troppo.
Ci aveva vissuto solo qualche mese ovviamente, però lì era nato tutto, e pensare che forse non ci avrebbe più messo piede un po' le metteva tristezza.
Ormai erano usciti dal territorio del loro piccolo paesino, e Jasmine teneva gli occhi fissi verso la strada e tutto ciò che la circondava, non aveva mai visto altro posto oltre quello, nonostante attualmente non fosse tra i principali interessi.

«tesoro te lo dico in modo schietto, abbiamo tre ore e mezza di macchina e non voglio pressarti, quindi dimmi se vuoi che ti distraiamo da questa situazione o che ti lasciamo in pace, non è un problema» disse Federica poggiando in modo comprensivo una mano sulla sua spalla.

Jasmine sospirò, non sapeva cosa pensare.
Si ritrovava in un auto con altre due coppie e macchine dietro di loro verso un'unica direzione, tutte persone che non conosceva per giunta; era in ansia per l'unica persona che contasse nella sua vita e non ci stava capendo nulla di nulla.
Alla fine però acconsentì, passare tre ore e mezza in quel modo sarebbe stato opprimente, e magari avrebbe pensato ad altro.

«ti avviso che Federica è logorroica, se vuoi che ti spieghi qualcosa di dettagliato è la persona giusta» parlò Adriano, il quale stava al volante della macchina.

Era sottinteso che non le avrebbero parlato riguardo alla situazione di Niccolò, quindi Jasmine non fece direttamente domande su quel punto.

«puoi parlarmi di voi? Niccolò me ne aveva solo accennato una volta»

«ma certo!
Allora da che posso incominciare..
Tutti i ragazzi si conoscono dalla prima elementare, tranne Nic e Adriano che avevano già fatto amicizia dal primo anno di asilo.
Hanno sempre fatto un casino per stare ad ogni scuola insieme fino alle superiori, dove poi al primo anno al gruppo ci siamo unite io, Priscilla e Lisa.
Quando ci siamo diplomati abbiamo fatto un viaggio a Dubai tutti insieme, chi ci capita nello stesso hotel?
Eleonora, Marta e Serena.
Erano della nostra stessa scuola, ma noi facevamo l'istituto tecnico informatico e loro il liceo scientifico, due indirizzi diversi.
Però si sa dopo cinque anni nella stessa scuola almeno il nome lo senti nominare, e quando ci siamo ritrovati in un luogo dove c'erano solo stranieri con un altro gruppetto di italiane come noi, ci siamo uniti e abbiamo passato la vacanza insieme.
Inutile dire che nessuno è rimasto in amicizia, come puoi vedere tutti hanno trovato l'amore in questo gruppo, poi Chiara e Carlotta le abbiamo conosciute tre anni fa dato che si sono fidanzate per vie esterne con Matteo e Tiziano.
Così ci siamo conosciuti, vuoi che continui?»

Il racconto di Federica fu decisamente dettagliato ed esauriente, tanto che Jasmine non ebbe nemmeno un particolare da chiedere, però la lasciò continuare.

«facendo il resoconto delle nostre vite attuali, sette di noi su sedici sono laureati, tra cui Nic, ma questo già lo sai; Io ad esempio in giurisprudenza da due anni, tento quanto posso di diventare un bravo avvocato anche se Adri mi definisce quello delle cause perse» disse la bionda bloccandosi per fulminare il suo ragazzo con lo sguardo, il quale prontamente scoppiò a ridere.

«Gabri e Priscilla si sono sposati quasi tre anni fa, poco prima che nascesse la loro bambina, mentre invece Matteo e Chiara qualche mese dopo di loro.
Marta e Valerio hanno anche loro in programma il matrimonio, ma è stata solo una proposta, vogliono prima che nasca il bambino dato che lei è incinta.
Ah ed è anche la motivazione per cui Marta sta dormendo da mezz'ora poggiata al seggiolino»

Jasmine sporse la testa e vide che, seduta di fianco Federica, la ragazza in questione che dormiva silenziosa fosse appunto Marta, mentre invece il ragazzo seduto davanti e di fianco Adriano era Valerio.
Fece a lui gli auguri per non svegliare Marta, e subito dopo prese a parlare Adriano.

«certo che te parli sempre ma ti dimentichi delle cose importanti eh.
Anche noi ci sposiamo tra un mese e mezzo» s'intromise Adriano, facendo nascere sul volto della sua ragazza un mezzo sorriso impacciato.

«dovremmo..» sussurrò Federica quasi da non farsi sentire, eppure i presenti i macchina preferirono far finta di non aver sentito, il che era diverso.

Il moro alzò il volume della musica per far andare via quel silenzio imbarazzante, creato appunto da una situazione abbastanza complicata messa in mezzo nel momento meno opportuno.
Da quel momento non parlarono tutti molto, il sole era ufficialmente calato e in quell'ora e mezza di macchina Jasmine non aveva fatto altro se non stare con l'ansia a mille.
Gli unici svegli sembravano lei e Adriano, Federica aveva chiuso gli occhi per riposare e anche Valerio era in una fase di dormiveglia, senza tralasciare Marta che dormiva con una mano sul piccolo rigonfiamento della pancia da quando erano partiti.

«è tutto okay tra voi due?
Tra te e Niccolò intendo» prese parola Adriano scombinandosi i capelli di poco.

«si io.. credo vada tutto bene»

«ti ama molto, questo lo sai?»

Si chiedeva perché il ragazzo le stesse dicendo quelle cose, nonostante ne fosse già consapevole, aveva comunque molta curiosità.

«tu perché lo sai invece?»

Adriano accennò un sorriso e trattenne una risata, come precedentemente spiegato non si vedeva col suo amico da più di due anni e i rapporti tra di loro erano decisamente calati, ma anche solo una volta ogni paio di settimane si sentivano.
L'ultima volta appunto in cui parlarono, Niccolò sembrava un bambino dell'asilo innamorato della sua prima fidanzatina, non l'aveva mai visto in quel modo e aveva sperato fin da subito che gli capitasse vicino qualcuno che gli migliorasse solo la vita.

«ha preferito che rimanessi con te piuttosto che andare con lui e ha anche esitato pensando che non fossi totalmente al sicuro» spiegò guardandola dallo specchietto frontale.

La bionda stava per replicare, ma ebbe appena il tempo di accennare un sorriso che il telefono di Adriano squillò.

«pronto?»

«Adri, Adri ascoltame n'attimo»

Il moro sussultò sentendo la voce di Gabriele al cellulare, quella chiamata non era per nulla nei piani, ma gli andò a finire definitivamente il cuore in gola appena sentì Niccolò urlare qualcosa di incomprensibile, non per il dolore ma per la rabbia, solo che non capiva cosa dato che era in lontananza.

«Gabriele dimmi, ti sento» disse mettendo il vivavoce per tenere gli occhi sulla strada, erano in quelle stradine sperdute con le campagne intorno in piena notte, un incidente non era utile al momento.

«allora, devi dire a Jasmine..»

Uno sparo.
Si era sentito uno sparo, un colpo bloccato, e poi la chiamata si era totalmente interrotta.
Jasmine aveva gli occhi sbarrati e le si bloccò il respiro per un tempo che sembrava infinito, ma come ultimo colpo, il guidatore della macchina sterzò senza preavviso.

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