Cap.17

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Passarono dei mesi, io e Javier andavamo abbastanza d'accordo e lui stava diventando sempre più romantico con me, la pancia iniziava a farsi vedere e il prossimo mese avrei scoperto il sesso del bambino.

Oggi era una giornata molto calda e Javier ha invitato a casa Thomas e Miriam.

«Amore sono arrivati Thomas e Miriam» mi urlò da giù Javier.

«Arrivo amore».

Tra i vari cambiamenti c'è stato proprio questo..ora ci chiamavamo con la parola amore soprattutto Javier, mi faceva sentire così bene.

«Hey auguri papà e mamma» ridacchiò Thomas abbracciando calorosamente me e Javier.

«Grazie Thomas» sorrisi.

«Fa caldo che dici di una birra?» disse rivolgendosi a Javier.

«Buona idea andiamo» mi lasciò un bacio e sparì nella cucina con Thomas.

«Quindi il bambino e di Javier» si avvicinò Miriam che non la vedevo da dopo l'episodio in Russia.

«Ehm..si» mi accarezzai la pancia e notai il suo sguardo irritato.

«Beh..non illuderti perché Javier una volta nato il bambino vi butterà in mezzo alla strada» disse con molta tranquillità.

Ma cosa le passava nella testa a questa ragazza.

«Ma cosa stai dicendo..Javier ama me e il piccolo non ci manderà da nessuna parte!».

«Se fossi in te abortirei» detto ciò alzò i tacchi e raggiunse i ragazzi.

Restai lì immobile nel mezzo del corridoio incredula a ciò che avevo sentito, abortire..finire in mezzo alla strada..perché mai dovrebbe farlo?

Ci ama e mai lo farebbe..è diverso dagli altri.

«Hey mammina non vieni?» ridacchiò Thomas.

«Ehm..si arrivo» scossi la testa e lo raggiunsi.

Tutto il pomeriggio lo passammo in piscina anche se la giornata tranquilla che volevo fu interrotta da Miriam che per tutto il tempo mi guardò male e mi osservava come se mi stesse studiando.

«Tutto bene amore?» mi prese la mano Javier.

«Oh..si sta bene sicuramente e la stanchezza della gravidanza» si intromise Miriam «Vieni andiamo sopra ti accompagno così riposi un po'» si alzò.

«Ehm..io sto..bene» dissi guardando Javier e poi lei.

«Si vede che sei stanca, forza vieni» insistette Miriam.

Sospirai e mi alzai per poi seguirla dentro.

Una volta arrivate in camera mi sbatte contro il muro.

«Ma che cavolo ti prende?» confusa mi toccai il braccio.

«Javier è mio e tu devi scomparire insieme a quel bastardo!» indicó schifata la mia pancia.

«Non ti permettere a chiamare mio figlio bastardo» li stampai uno schiaffo sulla guancia «E poi stai con Thomas lascia in pace Javier».

«Povera illusa» ridacchiò «Thomas e solo una pedina per arrivare a Javier, ti pare che amo quell'idiota» si avvicinò.

Mai giudicare il libro dalla copertina, e io stupida che pensavo fosse una bella persona.

«O lasci Javier o passerai i guai, non sai neanche cosa sono in grado di fare» mi strinse il braccio.

«Non ho paura delle tue minacce!».

«Allora preparati a salutare l'ammasso di cellule che porti in grembo» ridacchiò e se ne andò sbattendo la porta.

Ero quasi incredula da tutto ciò..avevo paura di Javier ma qui l'unica persona di cui avere paura e la psicopatica di Miriam, non avrei detto nulla a Javier e Thomas anche perché non so se mi avrebbero creduto, dovevo solo stare attenta e stare quanto più tempo in casa per il bene del mio piccolino.

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