Cap.4

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Erano passati ormai giorni dal mio arrivo a casa di Javier e devo dire che per il momento mi stavo trovando abbastanza bene.

Era notte e stavo nella mia stanza a leggere un libro quando sentì bussare la porta.

«Avanti» urlai per farmi sentire.

«Tesoro il capo ti vuole vedere..» vidi Licia nervosa.

«É successo qualcosa?» chiusi il libro e mi alzai.

«É arrabbiato perché qualcuno ha rubato delle ragazze in uno dei suoi nightclub..e beh..vuole sfogarsi» abbassò il viso.

Lo sapevo che la tranquillità prima o poi sarebbe finita, e io stupida che mi ero pure illusa per un momento.

«Vado» sospirai e uscì dalla stanza.

Percorsi il corridoio fino in camera sua..bussai ma notai che la porta era già aperta.

«Entra» sentí la sua voce roca e fredda.

Entrai e lo vidi in boxer seduto sul letto mentre si mordeva il labbro.

«Vai sfogati» sussurrai avvicinandomi.

«Voglio che tu mi dai piacere io non devo fare niente» mi guardò freddamente.

«Cosa vuoi che faccia?».

«Siediti di fronte a me e metti i capelli all'indietro» mi ordinò e feci come mi disse.

Si alzò e si abbassò leggermente i boxer..cosa mi toccava fare per salvarmi la pelle e per tenere al sicuro la mia famiglia.

«Succhia!» si risedette.

«Ma..non so come..s..i f..a» sussurrai gesticolando.

«É facile cazzo!» sbuffò «Lo prendi e lo metti in bocca» disse ovvio.

«Ci provo» con le mani che tremavano come le foglie in autunno lo presi.

Lo avvicinai all'apertura delle mie labbra e misi la punta dentro..era una sensazione strana.

«Lo devi mettere tutto dentro!» mi tirò i capelli.

Senza dire nulla feci come mi disse e iniziai a passarci la lingua attorno..non volevo farlo ma non avevo scelta.

«Sei brava a fare la puttana» disse gemendo.

«Cosa hai detto?» tolsi il suo membro dalla mia bocca e lo guardai male.

«Puttana, e quello che sei no?» mi guardò.

«Io non sono una puttana specie la tua!» mi alzai «Se lo faccio e solo perché non ho altra scelta ma non lo faccio con piacere» andai verso la porta ma mi bloccò il polso con una sua mano.

«Forse ti sei dimenticata che qui comando io e tu sei solo un giocattolo» mi sbatté contro il muro.

«Lasciami!» dissi mettendo una mano sui suoi pettorali.

«Perché dovrei farlo?» una sua mano si appoggiò sulla mia femminilità.

Mi scappò un piccolo gemito, mannaggia a me.

«Ti piace se ti tocco» sussurrò vicino al mio orecchio.

«Mi è scappato ma non mi piace!» strinsi i pugni con le mani.

«Non so da dove mi esce tutta questa pazienza con te ma sappi che prima o poi finirà e credimi non ti conviene vedermi nella mia vera natura» nei suoi occhi si fece spazio una luce oscura.

«Non ti farò mai un pompino» li dissi diretta.

Non era da me essere volgare ma questo ragazzo mi faceva uscire il lato peggiore di me.

Scoppiò a ridere e mi guardò «Arriverà presto quel giorno..e dovrai dire addio anche alla tua purezza».

«Continua a sperare» incrociai le braccia.

«Sparisci prima che ti faccio vivere il tuo peggiore incubo» si staccò.

Senza dire nulla uscì e tornai in camera, non ci posso credere..non mi aveva fatto niente e non mi aveva neanche alzato le mani, eppure non avevo finito ciò che voleva.

POV'S JAVIER.

Non so che mi prendeva in questi giorni, avevo i miei problemi e quella mocciosa anche se non mi soddisfava non le facevo nulla..non ero mai stato così.

Ero sul letto ripensando a quello che era successo prima quando il mio telefono squillò.

«Pronto?» dissi rispondendo.

«Javier sono Thomas».

«Hey dimmi» Thomas era l'unico amico che avevo, era molto affidabile ed era l'unico che per me c'è sempre stato.

«É stato uno scagnozzo di Christian a fare quel casino nel nightclub».

«Ma io e Christian stiamo in buoni rapporti perché mai dovrebbe farmi questo?».

«Non lo so..vuoi che mando degli uomini in Russia per ucciderlo?».

«Assolutamente no!» alzai di scatto il capo «Ci andrò io personalmente in Russia e ci parlerò..secondo me non sa nulla Christian di questo».

«Come vuoi, quando partirai però avvisami che vengo insieme».

«Certo tranquillo Thomas».

«Buonanotte».

«Buonanotte» riattaccai.

Con Christian il capo della mafia russa ero in buoni rapporti ormai, perché mai dovrebbe farmi un dispetto..sa bene che con me meglio non mettersi contro, c'era qualcosa che non andava..sicuramente quel coglione che lavora per lui ha qualche giro illegale anche a sua insaputa.

In questi giorni sarei partito in Russia con Thomas per parlare con lui, non volevo ucciderlo, era innocente me lo sento.

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