Non aveva la benché minima idea di cosa le stesse succedendo.
Aveva aggredito suo cugino, aveva cercato di recuperare una Ricordella di un Grifondoro che neanche conosceva se non di vista e di fama, pessima, e aveva minacciato il cugino con la bacchetta, sollevandolo in aria e rimettendolo a terra.
Davvero non aveva idea di che cosa le stesse capitando.
Per non parlare del sogno che continuava a fare e al quale non sapeva dare una risposta.
Aveva rinunciato anni prima a voler scoprire con insistenza distruttiva chi fosse sua madre, desiderio attenuato con dure sedute di addestramento alla pazienza da parte di sua non a per levigare e scalfire il carattere impulsivo simile a quello dello zio.
Una cosa che però capiva era il tema di Pozioni che dovevano consegnare entro il giorno dopo.
Appoggiò la penna, avendolo appena finito, seguita a ruota da Hermione e da uno stremato Harry Potter, che stava passando la sua pergamena a Ron Weasley, che non riusciva a mettere di fila duebfrasi sensate.
- Come mai l'hai fatto?- domandò a un certo punto Harry, voltandosi verso il punto del tavolo dove si trovavano Hermione e Annie.
- Che cosa?- domandò, il tono di voce freddo e distaccat che era riuscita a recuperare con non poco sforzo.
- Volare, cercare di sbattere Malfoy giù da una scopa- elencò il ragazzo, come contando sulle dita, per poi riportare lo sguardo sulla ragazza, che scosse le spalle.
- Far volare Malfoy e farlo atterrare sul prato- finì l'elenco Ron, mentre Harry si voltava a guardare l'amico scrollare le spalle.
- Per l'amore che accomuna tutti i cugini- disse sarcastica la ragazza, prendendo velocemente un libro e sgattaiolando in fretta verso il camino, sedendosi sul tappeto per leggere, ma quando sentì lo sguardo dei presenti puntati addosso a lei sbuffò.
- Che avete ancora da guardare?- domandò, seccata, mentre gli altri spostavano lo sguardo e lei si avviava verso le scale, chiudendosi in dormitorio.
Non era riuscita a dormire e verso mezzanotte sentì qualcuno scendere le scale, così, presa dalla curiosità, le scese velocemente anche lei, trovando Harry, Ron e Hermione che discutevano.
Capì che l'argomento di discussione era il duello che avrebbero dovuto affrontare, così disse, velocemente - Vengo anche io, non voglio perdermi la faccia di Malfoy- detto questo oltrepassò il ritratto senza dare tempo agli altri di replicare, che la seguirono in fretta.
- Neville- esclamò confuso Harry, mentre cominciavano a parlare di parole d'ordine dimenticate e di Signore Grasse scappate dal quadro.
La ragazza si era intanto avviata verso la fine del corridoio per controllare che nessuno li vedesse.
- Da questa parte- mormorò allora, avviandosi verso la Sala dei Trofei.
Ma quando arrivarono non c'era nessuno, solo la gatta di Gazza che li guardava maligna, per poi sparire.
- Sta andando a chiamare Gazza, me lo hanno detto Fred e George- esclamò Ron con voce strozzata, mentre Harry faceva strada verso un corridoio dietro l'altro, sentendo Gazza avvicinarsi sempre di più.
Senza accorgersene si trovarono in un corridoio tutto impolverato, che non era chiaramente di libero accesso agli studenti.
- Il terzo piano- mormoro Hermione, mentre la ragazza annuiva sovrappensiero.
Aveva individuato una porta, mentre i passi di Gazza si facevano sempre più concitati e vicini.
- Di qua- disse Harry, entrando, aprendo la porta in fretta e furia, o almeno, provandoci.
- Spostati- disse Hermione sfoderando la bacchetta, mentre la Black faceva fruciare la bacchetta fuori dalla manica, tenendosi pronta nel caso Gazza li avesse riconosciuti.
- Alomora- sussurrò, mentre la porta si apriva con uno scatto secco e Harry spingeva tutti dentro, chiudendosela poi alle spalle.
- Ragazzi- mormorò Neville, mentre Harry gli faceva cenno di tacere.
- Non ora Neville- disse, appoggiando l'orecchio contro la porta, mentre i passi di Gazza si allontanavano.
- Ragazzi- chiamò ancora, terrorizzato, mentre la Black si voltata e tratteneva un urlo fra le labbra chiare.
- Ragazzi, dovreste ascoltarlo- mormorò, fissando le tre teste del cane e lo scintillare della botola sotto le sue zampe.
Tutti entre si voltarono, mentre il cane cominciava a ringhiare e a abbaiare, mentre scappavano lontani, chiudendosi la porta alle spalle.
Trovarono, senza sapere bene come, l'ingresso della Sala Comune, mentre la ragazza schizzava al piano di sopra, senza ascoltare il battibecco che si svolse, non volendo essere vista assieme ai quattro Gridondoro.
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La figlia di Regulus Black
FanfictionUn Mangiamorte, un assassino probabilmente, un purosangue, un Black. Così diverso dal fratello dall'indole ribelle che si era sempre ribellato ai suoi genitori, che aveva sempre trovato la forza di ribellarsi e lottare, lottare per i suoi ideali e l...