Flashback 1 - Follow you

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Sorpresa! Anche in "My kind of drug 2" non poteva mancare un Lando POV dei miei 😁 godetevelo!

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Amo il mio lavoro. Dico sul serio, non lo cambierei per nient'altro al mondo.

Ma dopo le settimane che io e Alice abbiamo dovuto trascorrere lontani, vorrei solo poter passare ogni minuto con lei. Dio, sono ancora un ragazzino per queste cose. Ma la verità è che mi è mancata da morire, e saperla sotto pressione per colpa della malattia di suo padre non aiutava a farmi sentire meglio. Anzi.

Comprendo anche il motivo per cui non mi abbia detto di quel figlio di puttana di Giorgio. Sarei impazzito, ovviamente. Come è effettivamente successo quando me lo sono trovato davanti, ma siamo riusciti a risolverla in un modo sorprendentemente pacifico. 

I miei allenamenti (ai simulatori o in palestra) mi occupano ogni momento, dovendo recuperare anche quel paio di giorni che ho potuto trascorrere con Alice. Non avrei neanche potuto lasciare il lavoro, ma avevo letteralmente implorato Mattia, spiegando cosa stava succedendo. E lui dopo avermi fissato a lungo aveva allargato le braccia rassegnato e mi aveva concesso di partire. A patto che avessi recuperato le ore perse al mio ritorno, incluse le sessioni con Jon. Io chiaramente avevo ringraziato e accettato. Jon adesso mi stava massacrando, ma andava bene così. 

Il primo giorno di libertà lo dedico tutto ad Alice, insegnandole a giocare a "Call of Duty". Ha una bella mano, è parecchio agguerrita e molto furba. Forse ha poco "senso dell'onore" (se così si può dire in un videogioco), ma quello si guadagna con l'esperienza. E la aiuterò ancora più che volentieri. 

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La sera del gran premio di Monaco non sono al top del morale.

Una sfortuna colossale durante il pit-stop mi aveva fatto piazzare miseramente settimo. Non avrei vinto comunque, ma magari almeno avvicinarmi al podio... pazienza. Parte del mio lavoro è anche saper gestire gli insuccessi e trarci comunque qualcosa di positivo. Per il momento gli unici lati positivi che avevo trovato erano stati: 1) imparare ad affrontare la curva di Santa Devota, che è sempre stato il mio tallone d'Achille qui a Monaco; e 2) avendo ormai finito di scontare il mio lavoro arretrato, avevo ottenuto ben 10 giorni di libertà, che avrei ovviamente trascorso con mia moglie. Sono ancora indeciso se restare qui a Monaco o partire per qualche altro luogo. Potrei fare una sorpresa ad Alice, ma preferisco parlargliene. Lo farò non appena finirà la sua doccia. 

Sono ancora immerso nei miei pensieri quando sento squillare un cellulare, non il mio. La suoneria proviene dalla borsa di Alice, può essere importante. Frugo a lungo prima di maledire la mania delle donne di portarsi dietro mezza casa, e alla fine un pezzo di plastica mi infilza pure un dito, procurandomi un piccolo taglio.

Lascio il cellulare in bagno dopo aver avvertito Alice, e torno in sala per rimettere a posto la borsa. Non voglio fare il ficcanaso, ma il pezzo di plastica che mi ha ferito (facendomi anche un male del diavolo tra l'altro) spunta e lo osservo. E' il blister di un medicinale, con un nome che probabilmente non riesco neanche a pronunciare correttamente. Spingendolo nella borsa sento altre scatole sul fondo. Le osservo corrucciato, riportano lo stesso nome del blister. 

Un momento.

Alla fine mi ritrovo in mano cinque confezioni intere e il blister iniziale. Cos'è questa roba?

Digito il nome su Google, e in pochi secondi apprendo che quel medicinale è un potente tranquillante, usato per attacchi d'ansia, convulsioni o nel trattamento delle dipendenze. Più cerco di mettere assieme le informazioni apprese più sono confuso. 

Alice esce dal bagno avvolta in asciugamano e accappatoio, il cellulare in mano. Mi sorride ma poi lo sguardo le scivola su quelle anomale scatole che ho davanti. "Cosa succede Alice?"

My kind of drug 2 // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora