Capitolo 17 - Tanti auguri a me

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La fine del campionato era arrivata. E il bilancio di questa stagione in Ferrari era tutto sommato positivo: Charles terzo e Lando quarto, con la Mercedes che aveva vinto l'ennesimo mondiale; ma almeno quest'anno c'era stata un po' di lotta. E si vedeva che le monoposto della Scuderia erano in continuo miglioramento: l'anno prossimo sarà una guerra ad armi pari.

Con la fine del campionato era arrivato anche il nostro primo anniversario di matrimonio. Avevo mille idee, ci tenevo davvero a rendere questo giorno memorabile.

E invece avevo dovuto passare 3 giorni a letto per colpa di una brutta influenza. La febbre mi aveva messa completamente K.O. e al povero Lando era toccato prendersi cura di me mentre io non riuscivo a fare nulla. Aveva ricordato quella volta in cui era successa la stessa cosa ma a parti invertite, quando io mi ero occupata di lui per tre giorni e tre notti. Un'altra cosa che sembra successa secoli fa.

Perlomeno non era stato tutto mandato a monte, e il regalo di Lando era stato trascorrere la settimana di Natale alle Maldive. Una cosa che mi aveva fatto sentire realmente una VIP, ma che soprattutto mi aveva fatta divertire moltissimo.

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Quest'anno il giorno del mio compleanno cade in un orribile lunedì. Dico orribile perchè siamo tornati appena ieri dal nostro viaggio e Lando è già impegnato con un servizio fotografico, ed esce di casa ancora prima che io mi svegli. 

Non mi lascia un biglietto di auguri, non mi telefona per tutto il giorno. Tento di contattarlo quando sono ormai le 6 di sera, dandolo ormai per disperso. Il telefono non suona neanche a vuoto, subentra direttamente la segreteria. Non posso fare altro che sbuffare. 

Mentre sono in cucina ad impastare due pizze per cena (impastare è un ottimo modo per sfogare la propria rabbia) mi sembra di sentire la porta di ingresso aprirsi. 

"Lando sei tu?" Chiedo, ma non ottengo risposta. "Lando?"

Sento i passi di qualcuno, e penso che una rapina è esattamente quello che manca a coronare questa giornata. Mi pulisco le mani con l'intento di afferrare l'oggetto più pesante che riesco a trovare in cucina, quando si spengono tutte le luci. Eccoci qua, sono morta. 

Afferro il primo oggetto che riesco a trovare a tentoni, anche se probabilmente è un inutile cucchiaio di legno "Chi cazzo c'è?" 

Faccio qualche passo circospetta, verso questo rumore che non riesco a identificare, come un leggero ticchettio. Quando mi sporgo oltre lo stipite della porta della cucina succede una cosa strana: una piccola lucina a led rossa, quasi per terra, che si muove verso di me. Cosa sta succedendo, qualcuno mi spieghi per dio. 

A tentoni schiaccio il primo interruttore che riesco a trovare, non fa molta luce perchè è il lampadario della sala alle mie spalle. Però basta a illuminare un cucciolo di Cavalier King, bianco e marroncino. 

Al collo porta un collarino nero sul quale risalta la lucina rossa che avevo notato al buio

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Al collo porta un collarino nero sul quale risalta la lucina rossa che avevo notato al buio. Mi fissa un paio di secondi e poi si avvicina per annusarmi i piedi, scivolando leggermente sulle piastrelle del corridoio.

"E tu da dove sbuchi fuori?" Mi abbasso per accarezzare il batuffolo di pelo, che adesso scodinzola. Inutile aggiungere che sono già perdutamente innamorata. 

"Avrei voluto farle fare un'entrata più scenografica, ma non sapevo cosa inventarmi." 

La frase di Lando all'inizio mi spaventa, ero troppo concentrata sulla bestiolina che adesso stringo tra le braccia.

"Ma cosa ti è saltato in mente..." Si avvicina con sguardo preoccupato, sembra spaventato dal tono della mia voce.

"Non... non ti piace?" Domanda titubante.

I miei occhi lucidi lo hanno ingannato "Oh Lando, come può non piacermi? E' adorabile."

Lui emette un lungo sospiro di sollievo. Era davvero preoccupato che non mi piacesse? Un amore del genere? E' pazzo.

"Ha già un nome?"

"A dire il vero sì, spero ti piaccia. Joy."

E' azzeccatissimo, semplicemente perfetto. "Sì, mi piace. Joy."

Come se già capisse di essere chiamata in causa, la cagnolina appoggia le zampette anteriori sul mio petto e mi dà una veloce leccata al mento. Io rido divertita. Poi la appoggio a terra, lasciandola libera di familiarizzare con la casa. 

"Ho voglia di coccolarti fino a ridurti una polpetta."

"Stai parlando con me o con Joy?" Domanda Lando con tono innocente.

"Con te, stupido..." Appoggio le mani sul suo collo. "Pensavo ti fossi dimenticato del mio compleanno."

"Come avrei potuto? Buon compleanno amore mio."

My kind of drug 2 // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora