Capitolo 8 - Manovre militari

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Ciao a tutti e buon lunedì! Non vi annoio con le note, sarete qui per vedere come si evolve la situazione tra Lando e Charles 😁

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Per risolvere questa orribile situazione di tensione confido nella riunione post-gara, nei doveri lavorativi per la preparazione della gara in Ungheria. Ma mi illudo. 

Lando e Charles praticamente non si parlano più. Fanno finta in pubblico che vada tutto bene, nelle interviste, nei siparietti per i profili social della Ferrari. Ma quando sono soli non si rivolgono la parola. Semplicemente fanno finta di non esistere l'uno per l'altro. Sono indecisa se sia una cosa più infantile o più una stupidità da maschio alfa.

Io cerco di farli chiarire, ogni volta che ne ho la possibilità. Vorrei avere vicina Charlotte, per poter agire entrambe in contemporanea, ma purtroppo non potrà esserci a Budapest. 

Nonostante il goffo tentativo di nasconderlo, la stampa vocifera delle tensioni in squadra, anche se non ne ha le prove. O almeno non le hanno finchè non arriva proprio la gara in Ungheria. Charles ottiene il terzo posto, Lando il sesto. Non scrive nessun messaggio di congratulazioni al suo ex-migliore amico, quindi diventa ovvio a tutti che tra di loro ci sia qualche problema.

Io sono frustrata, perchè sto facendo del mio meglio per risolvere questa situazione del cazzo, ma farlo senza irritare Lando è complicato. 

Al termine dell'ultima riunione post-gara prima delle vacanze estive, Binotto saluta il team dicendo che si augura di vedere un altro spirito al rientro. Non so se me lo sogno o cosa, ma mi pare che mi abbia guardato per un istante. Devo fare qualcosa. 

Avremo quasi 3 settimane di riposo, e visto che la maggior parte del tempo la passeremo a Monaco, non ho alcuna intenzione di dover stare in guardia da Charles. Non mi piace fare le cose di nascosto da Lando, ma durante i nostri primi due giorni nel principato mi consulto con Charlotte, e organizziamo un piano di azione. 

Riusciamo a inventare un problema nelle cantine, che trovandosi sotto il piano terra del palazzo sono allo stesso livello sia per noi che per i Leclerc. E' un unico lungo corridoio con le cantine su entrambi i lati, e con un doppio accesso. Io riesco a far entrare Lando da un lato, Charlotte rinchiude Charles dall'altro. Do anch'io due giri di chiave e prego che nessun altro del palazzo abbia bisogno della propria cantina in questo momento. 

"Fammi uscire!" Sento Lando che prende a pugni la porta metallica.

"Non uscirete di qui fin quando non vi sarete chiariti, te lo giuro."

Nel frattempo Charlotte ha fatto il giro dal piano superiore e mi ha raggiunta, le stringo la mano. Abbiamo fatto una manovra a tenaglia degna della battaglia di Stalingrado.

"Perche dici 'sarete'?" Mi chiedevo quanto Lando e Charles ci avrebbero messo a incontrarsi. "Oh..." Ecco, appunto. 

Adesso anche il monegasco sta picchiando sulla porta, urla a Charlotte in francese. I minuti che impiegano a calmarsi sono molto lunghi. E la verità è che io e Charlotte ci facciamo forza a vicenda, perchè sentire la persona che ami dirti certe cose (anche se dettate dalla rabbia del momento) non è mai facile. 

"Mi sa che non ci faranno uscire di qua finchè non ci chiariremo." Sento la voce rassegnata di Lando.

"Hai ragione."

Qualche secondo di silenzio ci fa pensare che si siano allontanati, ma non è così.

"Avevi ragione sull'incidente a Silverstone. E' stata colpa mia. Ma tu hai detto delle cose davanti a Mattia che mi hanno fatto male..."

"Ti chiedo scusa, ero molto arrabbiato."

"Non voglio sembrare una persona orgogliosa, o un montato, o cos'altro, però in quella situazione mi sono sentito poco tutelato."

"Come fai a dire una cosa del genere..." Charles si sta alterando di nuovo, io e Charlotte ci guardiamo per poi alzare gli occhi al cielo.

"Oh, dai. Lo sai anche tu che in Ferrari hanno sempre avuto un occhio di riguardo per te, fin da quando c'era ancora Sebastian." Il pilota monegasco borbotta per un po'. "Ma va bene, ne ero consapevole quando ho firmato. Nei team di Formula 1 c'è sempre stata una prima e una seconda guida, mi sta bene. Era così anche in McLaren, è così ovunque. Vorrei solo un po' di chiarezza, e potermela giocare alla pari quando ne ho la possibilità. Perchè lo sai anche tu, a Silverstone ti sarei arrivato davanti. Hai visto i dati."

"Allora facciamo così. Al ritorno parleremo con Mattia e metteremo le cose in chiaro, ti sta bene?"

"Certo, è tutto quello che voglio." Sentiamo dei rumori indistinti, ma sono quasi certa che siano delle pacche sulle spalle. "Siamo a posto allora."

"Sì, direi di sì."

"In fondo se la nostra amicizia non è finita quando hai baciato mia moglie, non vedo come possa farlo una piccola discussione sul lavoro." Lando lo dice in tono scherzoso, ma io fisso Charlotte con gli occhi spalancati, pensando che forse stavolta quello stupido idiota ha osato troppo. Mi rilasso solo quando sento Charles scoppiare a ridere, seguito prima da Lando stesso e infine da Charlotte.

"Bene, direi che il nostro lavoro qui è finito." Dichiara Charlotte giocando con le chiavi. "Io e Alice andiamo a fare un po' di shopping. A dopo!" Mi fa segno di restare in silenzio, io mi copro la bocca con entrambe le mani per attutire le mie risate. 

"No no oh! Che shopping!" Lando sta già tirando calci alla porta.

"Fateci uscire!!" Implora Charles. "Dimmi che hai il telefono con te."

"No cazzo, l'ho lasciato di sopra." 

Sogghigno ancora un po' con Charlotte, ma poi decidiamo di liberarli, sono stati entrambi più collaborativi di quanto ci aspettassimo. Uso il mio mazzo di chiavi e finalmente libero i nostri prigionieri. 

"Siete due serpi" dichiara Charles con gli occhi ridotti a due fessure. 

"Probabilmente, ma decisamente geniali." Afferma Charlotte facendogli una linguaccia. 

"Venite su da noi per cena? Preparo la pizza."

"Siamo già lì." Il monegasco mi dà un buffetto sulla guancia e dopo aver appoggiato il braccio sulla sua compagna, si allontanano. 

"E' stato drastico, ma non sopportavo più di vederti in quello stato." Abbraccio Lando finalmente "Spero che non te la sia presa."

"All'inizio un po' forse." Mi bacia una tempia. "Ma capisco perchè tu l'abbia fatto. Grazie."

Quando torniamo nel nostro appartamento invio un breve messaggio a Karen, per avvertire Mattia che gli attriti sono stati risolti. Poco dopo mi arriva la sua risposta. Mattia dice che ti deve un favore. Grazie.

Non rispondo, mi limito a sorridere allo schermo del cellulare. Quando Lando mi vede è curioso di sapere il perchè. "Hai fatto bene a dirglielo, si godranno di più le ferie, tutti." 

In quel 'tutti' è compresa anche la stampa, perchè a cena ognuno di noi condivide sui propri social un selfie scattato mentre stiamo gustando la mia pizza fatta in casa. In questo modo finalmente possiamo goderci le nostre meritate ferie.

My kind of drug 2 // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora