Bonus 2 - Fortunato

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Ciao a tutti!
No, non state avendo un'allucinazione. C'è un piccolo capitolo extra!
Onestamente sono sorpresa tanto quanto voi. 
Per motivi a me sconosciuti ultimamente "My kind of drug" e "My kind of drug 2" hanno ricominciato a ricevere letture e stelline, e nonostante provi un po' di vergogna per alcune cose che ho scritto, mi sono fatta prendere dalla nostalgia.
La scorsa notte ho aperto Writer, fuori c'era un temporale enorme e ho sentito ancora vicino la mia Alice, il mio Lando e la mia piccola Elena. 
Mi sembrava doveroso salutarli dopo così tanto tempo.
Bene, ho blaterato abbastanza. 
Per chi sta seguendo le mie nuove avventure, ci risentiamo lunedì con un nuovo capitolo di "Bet on me".
Un abbraccio,
Nina
😊

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[Lando POV]

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[Lando POV]

Spengo il motore dell'auto e chiudo qualche istante gli occhi, appoggiando la nuca al poggiatesta. 

La stanchezza e il rumore della pioggia quasi mi convincerebbero a trascorrere la notte qui dentro, ma il rimbombo di un tuono e il pensiero di avere una famiglia che mi attende nel conforto di casa mia, mi convincono a tirarmi su il cappuccio e fare una corsa. Quei pochi passi all'aperto e la manciata di secondi che impiego a trovare le chiavi della porta, mi fanno inzuppare come se avessi attraversato una cascata. 

Il favoloso tempo inglese. Non mi era mancato per niente. 

Sono fortunato a poter tornare a casa visto che dopodomani parteciperò al gran premio di Silverstone, ma questo maltempo durante il turno di prove libere non ci voleva. Aveva compromesso tutto il setup che avevamo preparato: io avevo potuto girare pochissimo, mentre Charles c'era mancato poco che si stampasse contro un muro alla Stowe. Praticamente una giornata buttata. Le previsioni dicono che domani migliorerà, lo speriamo tutti. 

Mi sono dovuto fermare al circuito fino a tardi per aiutare la squadra, e nonostante l'abbia fatto più che volentieri (è il mio lavoro dopotutto), mi è dispiaciuto dover mandare Alice e Elena a casa da sole con un Uber qualsiasi. 

Da quando avevo organizzato la mia pazza proposta di matrimonio dopo la mia prima vittoria in questo circuito, ho sempre cercato di rendere speciale il weekend di gara qui. Un'emozione che io e Alice avevamo la fortuna di condividere con un piccolo terremoto di 5 anni.

Quasi a sentirsi presa in causa, la suddetta peste si manifesta in salotto con il suo passo cadenzato. La vedo comparire sulla soglia mentre mi sto sfilando le scarpe, per non lasciare impronte fangose ovunque.

"Papà." Mormora Elena sfregandosi gli occhi.

"Ehi ranocchietta. Cosa ci fai ancora sveglia?" Parlo a bassa voce per non rischiare di disturbare Alice, o saremmo stati nei guai sia io che lei.

"Il temporale." 

Purtroppo delle tante cose che la mia bambina poteva ereditare da me, le era toccata la mia innata paura per i temporali. Non sono più terrorizzato come una volta, ma i tuoni tuttora non mi permettono di dormire tranquillo. 

My kind of drug 2 // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora