Capitolo 3 - Il problema G.

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Ciao a tutti e buon lunedì! Spero che vi siate rilassati in questo weekend, io sono ancora un po' meh per il weekend di motori, ma passerà (noi ferraristi abbiamo una pellaccia :P) Spero che il capitolo vi piaccia!

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In pochi giorni io e mia madre realizziamo che sia lei stessa che mio padre avranno bisogno di un aiuto a lavoro. Un aiuto stabile, che io per mille ragioni non posso dar loro.

A meno che non rinunci a seguire Lando.

Ho provato a valutare l'opzione, lo dico seriamente. Ma la stretta allo stomaco che ho sentito al solo pensiero di rinunciare a lui mi leva il fiato per alcuni secondi. Semplicemente non posso farlo. 

Grazie al suggerimento di alcuni colleghi contattiamo un farmacista in cerca di lavoro, e dopo un breve colloquio con mia madre (alla quale fa un'ottima impressione) decidiamo di assumerlo. I primi giorni sono faticosi perchè ovviamente deve imparare la sistemazione degli articoli, il software, le mille procedure che abitualmente dobbiamo fare. Ma Giorgio (questo è il suo nome) è molto volenteroso, ci mette poco tempo ad imparare, e il suo aiuto è davvero prezioso in questo momento.

Per ironia della sorte il prossimo gp sarà in Italia, a Imola. Ma a causa di uno sciopero aereo il team rientra a Maranello con due giorni di ritardo, dovendo ripartire subito. E dopo la gara Lando e Charles saranno impegnati con alcune campagne pubblicitarie. Facendo mente locale capisco che io e Lando non riusciremo a incontrarci di persona per almeno 2 settimane, se siamo fortunati. 

Sembra un'infinità, quasi mi sembra di essere tornata ai tempi del primo lockdown. Una vita fa. Il pensiero della mia ingenuità di allora, di quanto ancora faticavo a credere che Lando avesse davvero scelto me, mi strappa un sorriso.

Sto ritirando alcune consegne in magazzino, e devo avere davvero un'espressione idiota in questo momento. Sono sovrappensiero, il rumore di Giorgio che appoggia una cassa vuota alle mie spalle mi fa sobbalzare. 

"Scusa, non volevo spaventarti."

"Non ti preoccupare, colpa mia che stavo pensando ad altro." Siamo separati da un cassetto aperto che sto riempiendo di sciroppi. 

"Non ho ancora ringraziato a dovere la tua famiglia per l'opportunità lavorativa."

"Non devi, in realtà sei più tu che stai aiutando noi" ed è vero. Grazie a lui ho potuto trascorrere più tempo a casa con mio padre. Ho potuto vedere i suoi grandi miglioramenti, sia in termini di morale che di salute fisica.

"Ci tengo comunque a fare qualcosa. Avrei piacere di invitarti a cena da me, sono un ottimo cuoco e..."

"Giorgio, non credo sia il caso."

"Dico sul serio, dai una possibilità alle mie capacità culinarie. Una cosa semplice a casa mia."

"Non credo sarebbe appropriato. Sono la tua titolare. Più o meno." La sua insistenza mi fa innervosire non poco. 

"Non è una cena con secondi fini, te lo giuro."

"Ti ringrazio, davvero, ma anche spiegarlo a mio marito non sarebbe..."

"Ah certo la misteriosa superstar dei motori. Chissà quando avremo il privilegio di conoscerlo."

Sto per ribattere in maniera abbastanza maleducata quando vengo distratta da Serena che chiama Giorgio al piano di sopra. Lui sale i primi due scalini ma poi si volta sorridente "Ti convincerò prima o poi."

Appena sento chiudersi la porta di sopra ho bisogno di sedermi. Devo stare attenta.

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Passano i giorni, mio padre sta sempre meglio e continua a godersi il meritato riposo casalingo, vegliato dal fedele Lucky. Lando ha chiuso il Gran Premio di Imola al quarto posto, una gara che ovviamente abbiamo seguito tutti. Mia madre aveva provato a insistere per farmi andare a Imola in giornata, ma proprio quella domenica eravamo aperti, e non me la sono sentita di abbandonare il mio posto di lavoro.

My kind of drug 2 // Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora