Parte 21

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Angel

"Potete portar via quella tazza di tè, per favore? L'odore mi sta uccidendo."

"Certo, cara, ma prima direi di darti una sistemata, d'accordo?"

Annuisco all'infermiera, cercando di evitare l'ossigeno impregnato dell'aroma colpevole del saporaccio che alberga nella mia bocca.
Impossibile, naturalmente.

"Tra poco dovrebbe passare il dottore; oltre alla nausea c'è altro che ti crea disturbo? La testa, forse?"

"Posso essere totalmente sincera? Mi sento uno schifo in generale. Potrei avere ancora il cestino? Mi sa che mi sono beccata un virus."

Voglio uno stomaco nuovo. È evidente che il mio è da buttare.

Sono alle prese con l'ennesimo conato quando un camice bianco svolazza nella stanza.
Perfetto! Ho bisogno di qualcosa che mi faccia smettere di rigettare; ancora un po' e vedrò la mia anima salutarmi dal fondo del sacchetto.

"Come sta la paziente, stamattina? A quanto vedo sono iniziate le nausee. Normale amministrazione. Se tutto va bene, si attenueranno nel corso dei primi mesi, cara futura mamma!"

Primi mesi?
Ha detto... mamma?

"Come, scusi? Forse ha sbagliato stanza... Io sono"

"Angel Thompson, arrivata stanotte in ambulanza priva di conoscenza, trauma alla testa... La medicazione la vedo da qui, impossibile non notarla. Ricoverata per accertamenti e bla, bla, bla. Vuole che continui?"

"Adesso mi sveglio e sarò nel mio laboratorio a sbavare sull'ultima creatura di argilla fabbricata durante la notte. Forza, Angel, svegliati!" Nonostante abbia chiuso e riaperto più volte gli occhi, il fantastico panorama non accenna a cambiare.

"È impossibile, io prendo la pillola..." Mi esce come un miagolio, tanto che stento a riconoscere la mia stessa voce.

"Possibilità che se ne sia dimenticata?"

Scuoto la testa risoluta, gesto che mi costa una smorfia tutt'altro che felice, e lo zainetto appeso allo schienale della sedia richiama la mia attenzione.

"Me lo può passare?"

Il dottore, quasi divertito dal mio comportamento, me lo allunga e in un batter d'occhio tiro fuori trionfante il blister.

"Vede?"

Sto per esultare dicendogli che capita di sbagliare, che le analisi saranno state scambiate in laboratorio, quando la mano chirurgica afferra lo zaino e comincia a scavare al suo interno.
Un sorriso storto, quasi compiaciuto, e il braccio si ritrae tornando alla luce dei neon.

"Eccolo! Vede?" Mi fa il verso, mostrandomi un confetto andato disperso. "Capita più spesso di quello che può immaginare."

Merda!

"Sono... incita. Diventerò mamma!" Incredula mi porto le mani sulla pancia.

E adesso come lo dico a Dylan?
Jack farà una strage: uccide prima lui, poi farà fuori la sottoscritta!

Il dottore mi porge una caramella, come se avesse a che fare con una bimba di cinque anni.

"È allo zenzero, attenua le nausee."

Me la metto in bocca e prendo a succhiarla, rigirandola con la lingua a causa del lieve pizzicore dovuto al retrogusto... piccante?

"Come abbiamo appurato, non era a conoscenza della gravidanza... Ma prima di iniziare a elencare le varie possibilità, mi sento di consigliarle di riposare e cercare di vedere tutto questo sotto una nuova prospettiva. È una donna giovane, Angel, in salute. C'è qualcosa che la spaventa, oltre ogni ragionevole dubbio intendo? Problemi famigliari, ad esempio?"

"Perfettamente Imperfetti" Volume III "Lacerata, come pioggia sulla pelle"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora