Dylan
Dannata cravatta e il suo nodo maledetto.
"Te la sistemo io, così è come se avessi un cappio al collo." Allontano le mie mani dal disastro che ho combinato.
Angel prende a muovere il tessuto, lisciandolo con le dita per eliminare le imperfezioni che il mio nervosismo ha tracciato.
"Ecco, adesso è perfetta!" Si scansa per permettermi di ritrovare il mio riflesso sullo specchio a figura intera, fino a un attimo prima celatomi dal suo corpo.
Quasi non mi riconosco, mentre cerco l'artista squattrinato nell'uomo che ho davanti.
Nel vestito d'alta sartoria, nei capelli meno scompigliati del solito, nel volto sbarbato con cura. Vedo la donna elegante piazzarsi al suo fianco, una mano posata sul braccio e l'altra sul ventre un po' rotondo, e i loro occhi si incontrano sulla superficie.Le nostre iridi, quelle nessuno può cambiarle.
"Lo sapevo. Il nero su di te sta una meraviglia."
Sono l'assenza dei colori, dal colletto della camicia fino alle punte delle scarpe lucide.
"E tu sei stupenda, te l'ho già detto?"
"Almeno dieci volte, e la prima ero solo in intimo." Ridacchia.
"Il mio outfit preferito." Le sorrido mentre accarezzo, nella mia testa, l'abito blu che indossa, lo stesso dell'addio al nubilato. "Ma manca ancora una cosa..." Sfilo la scatolina che ho cacciato in tasca quando lei era serrata in bagno, intenta a finire di truccarsi. "Chiudi gli occhi." Mi porto alle sue spalle e sfilo il gioiello.
Quando l'ho visto, ho capito che su di lei sarebbe stato un incanto.
"La tua pelle è l'abito che ti calza meglio. I tuoi capelli sono fili preziosi, le tue iridi gemme rare." Le soffio all'orecchio mentre assicuro la catenina dietro il collo.
Un bacio e lei sfarfalla le palpebre.
Un solo punto luce, piccolo, scintilla poco sopra i seni.
"Vorrei donarti molto, molto di più"
"È bellissimo. È... perfetto." Mi interrompe, sfiorando il pendente con polpastrelli tremanti.
"Ti piace davvero?" La scruto un po' nervoso.
Vorrei dare la colpa all'imminente apertura della mostra, ma sono consapevole di aver fatto tutto il possibile per questo evento. Per lei...
Per lei vorrei fare molto di più.
Vorrei regalarle molto di più.
Vorrei darle la sicurezza di una vita insieme, a tratti anche un po' scontata.
Con orari di partenza e di ritorno.
Porte varcate con un fiore raccolto nel parco vicino a casa, per farle capire che l'ho pensata quando non eravamo insieme.
Cene fuori, in uno dei suoi ristoranti cinesi preferiti; una pizza ordinata all'ultimo momento, perché siamo troppo stanchi per metterci ai fornelli.
Ritratti graffiati, accoccolati sul divano, con lei intenta a guardare la televisione.Vorrei donarle l'anello perfetto, semplice come la vita che vorrei per noi.
Per la famiglia che stiamo creando."Tutto bene?" La sua voce mi riporta al presente.
"Come potrebbe essere altrimenti." La rassicuro, celando i dubbi che non vogliono smettere di rincorrersi nella mia testa.
Piano B.
Se non funzionerà, sono pronto a sfruttare l'intero alfabeto."Andiamo?"
Annuisce in risposta e si volta alla ricerca della minuscola borsetta coordinata al vestito.
Io afferrò il mio inseparabile zainetto. Sarà stupido, ma averlo con me mi dà stabilità, sicurezza.
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"Perfettamente Imperfetti" Volume III "Lacerata, come pioggia sulla pelle"
Chick-LitAngel è cresciuta in fretta, ha dovuto, non ha avuto scelta. La cecità di sua madre l'ha obbligata a vestire i panni di adulta, quando adulta, ancora, non era. La lama di un bisturi, la vede, la sente sulla pelle, la sogna di notte. Incubo a occhi...