Dylan
Un tuono.
Un clangore stonato che picchia contro l'asfalto.Non ho il tempo di prepararmi all'impatto.
Il fiato mi si spezza definitivamente appena entro in collisione con un corpo, e il mio cranio sbatte sul manto nero alle mie spalle.Un grugnito di dolore.
Io non riesco più a emettere una sillaba.
Ho il cuore che preme sul costato, sembra voler crearsi una via d'uscita attraverso le ossa già compromesse."Cazzo, Caden! Il tuo James Bond mi ha distrutto un timpano! Meno male che ha sparato verso l'alto, altrimenti qui qualcuno aveva un buco di troppo a quest'ora!"
"Dylan! Didi, sei tutto intero?"
Mi sento afferrare per le spalle, scuotere piano.
Socchiudo appena le palpebre e tutto intorno a me è un susseguirsi di volti confusi. Riconosco a stento le voci."CJ?" Parlare è una fatica immensa.
L'uomo di mia madre mi sorregge; sento le forze scemare, i muscoli smettono di funzionare.
Dietro le sue spalle è un connubio di movimenti che il mio cervello si rifiuta di cogliere."Cosa credeva di fare, eh Collins?" Parole ricolme di disprezzo.
"Io... Io sono venuto per aiutare. Non volevo colpire il ragazzo! Ho sentito dei rumori e ho visto Smith"
"Sta... mentendo." Mi scappa solo un sussurro.
"Non ti sforzare, Didi."
"Farebbe meglio a tacere, professore. Lo vede il brizzolato laggiù? Josh, fai ciao ciao con la manina..."
Seguo, per quanto mi è possibile, l'indice di Jack fino alla figura del fratello: tra le mani sembra stringere un cellulare settato nella nostra direzione.
"Ha filmato tutto il vostro patetico teatrino. Solo un altro infarto la salverebbe dal carcere. Se se lo deve far venire... mi assicurerei che sia fulminante!"
"Signor Jones, tutto bene?" Uno sconosciuto si avvicina, braccio teso e stretta nel pugno una pistola. Getta una sguardo nella nostra direzione, per poi riportarlo su Smith. "Ha preso una bella botta alla spalla."
"Niente di grave, grazie Zack. Adesso occupiamoci di lui."
"Ti aiuto, Jones. Bond, tu tienili sotto tiro. Dovrebbero arrivare i rinforzi a breve."
La testa vortica alla velocità della luce, cerca pace, una pausa.
"Angel..." La necessità di sapere scavalca la nebbia che mi sta risucchiando.
"Sta bene, è dentro. Hai fatto un ottimo lavoro, Dylan, l'hai protetta." Occhi verdi mi sorridono.
Mi basta sentire quelle parole per lasciarmi definitivamente andare. Il collo non regge più il peso e mi ritrovo a guardare il cielo.
L'acquazzone si è trasformato in una debole pioggia.
Non mi fa paura sentirla sulla pelle.
Non mi fa paura sentirla attraverso i vestiti impregnati.
La guardo, come ipnotizzato, cadere nella mia direzione, e non ho paura."Sta perdendo sangue!"
E non sento più nulla.
Angel
"Analisi perfette. Solo qualche escoriazione e la pressione ballerina, ma con tutto quello che avete passato è solo questione di riposo e tornerà normale."
"Dylan?" Da quando mi hanno portata via in ambulanza non ho avuto più sue notizie.
Il dottore mi guarda di sfuggita, ma le parole che aspetto di sentire non sono state ancora pronunciate.
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"Perfettamente Imperfetti" Volume III "Lacerata, come pioggia sulla pelle"
ChickLitAngel è cresciuta in fretta, ha dovuto, non ha avuto scelta. La cecità di sua madre l'ha obbligata a vestire i panni di adulta, quando adulta, ancora, non era. La lama di un bisturi, la vede, la sente sulla pelle, la sogna di notte. Incubo a occhi...