eva;
l u n e d ì
La luce del sole batte sul mio corpo avvolto dalle coperte calde, stanotte non sono riuscita a chiudere occhio: i pensieri.
Odette ieri è rimasta a casa di mia madre e più passa il tempo più mi rendo conto di non essere all'altezza per lei.
Vedete?
Pensare mi uccide.
Ho pensato tutta la notte a quello che è successo sull'uscio della porta di casa mia tra me e Neymar.
Paranoie.
Paranoie.
Paranoie.Ho sbagliato.
Prendo il cellulare.
Nessuna notifica, nessuna chiamata, nessun messaggio da parte sua.
Sono riuscita a rovinare tutto.
Beh alla fine chi mai dovrebbe interessarsi ad una come me.
Decido di alzarmi dal letto e andare a cambiarmi.
Mi guardo allo specchio e passo una mano tra i miei capelli completamente spettinati, ho delle occhiaie assurde per non aver chiuso occhio.
Lavo il viso con l'acqua gelida così da svegliarmi e vado a vestirmi.
Sicuramente andrò in centro a cercare un lavoro dato che ho perso pure quello.
Esco di casa.
Dopo ore e ore di ricerca sono riuscita a trovare un lavoretto in un negozietto di vestiti, non mi pagheranno tanto ma il giusto per continuare a sopravvivere.
Mi siedo sul piccolo giardinetto davanti la Senna e respiro un pó di aria.
La gente che passa, turisti, bambini che corrono sono tutto quello che questa città ha bisogno per continuare la sua storia.
Perché la storia non si ferma mai.
Avete mI visto una storia fermarsi?
Beh a parte la mia non penso proprio.
<<sarebbe bello se tu mi rispondessi>> salto in aria.
Neymar.
Mi giro verso di lui e mi alzo subito raccogliendo il mio zaino da terra, lui mi blocca le braccia e mi guarda.
<<devo andare Neymar, non posso parlare>> distolgo lo sguardo dai suoi occhi che sono una prigione.
<<sei brava a cambiare discorso, vorrei avere la tua stessa capacità a volte>>
<<non voglio cambiare discorso solo che devo andare.>>
Mi alza il volto verso di lui e scuote la testa.
<<mi dici perché non mi hai risposto a quel messaggio che ti ho lasciato?>> chiede ancora.
Ma a cosa si sta riferendo?
<<quale messaggio?>> prendo il cellulare e gli mostro l'elenco delle chiamate e dei messaggi.
<<senti scusami, io non volevo baciarti ma in quel momento mi sono sentita in dovere di farlo. Io non so nulla di te, come tu non sai nulla di me e in 2 giorni non posso sicuramente pensare di essermi innamorata di uno sconociuto.>> sputo queste parole e lui continua ad ascoltarmi attento.
<<ti stai autoconvincendo vero?>>
<<io non mi sto autoconvincendo, io sto osservando la realtà dei fatti.>>
Lui mi lascia andare le braccia e mette le mani in tasca scrutandomi.
<<abbiamo sbagliato, non dovevamo iniziare questa amicizia ne tantomeno finire in questa situazione imbarazzante>> annuisco velocemente.
<<buona vita Eva>>
<<buona vita Neymar>>
Stringo le braccia al petto girandomi di spalle e camminando verso casa mia, qualche volta mi giro e i suoi occhi sono ancora fissi sulla mia figura che man mano diventa sempre più debole.
Non mi sono innamorata di lui.
Mi ha fatto solo perdere la testa in pochissimi giorni.
E perdere la testa è peggio di innamorarsi.
Non so cosa sia l'amore.
Avevo avuto la possibilità di avere un amico accanto, un amico vero, ma l'ho buttata al vento.
Prendo le chiavi di casa e quando entro dentro vedo mia madre e Odette che giocano.
Poso le chiavi e mi reco al piano di sopra entrando sotto le coperte, una lacrima riga il mio viso lentamente.
Stringo le ginocchia al petto.
È finita.
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neymar;
Entro in casa e sbatto la porta.
<<oioi Junior! che succede?>> chiede Isabel, la mia migliore amica.
<<nulla, lasciami stare>> mi butto sul divano e lei si avvicina a me prendendomi per mano.
<<Eva?>> annuisco e lei passa una mano sulla mia fronte.
Lei c'è sempre stata.
Ho sempre aperto gli occhi grazie al suo buon senso e nonostante sia piu piccola di 1 anno è più matura di me.
"Fattuale Neymar, tutti sono più maturi di te"
E il mio conscio ha ragione.
Perché le ho detto che abbiamo sbagliato tutto quando due giorni prima le avevo detto in quel messaggio che l'avrei baciata all'infinito.
Che poi quel bacio è stato uno dei baci più belli di tutta la mia vita.
Le sue labbra erano morbide e super dolci.
È durato un secondo, ma il tempo in quel momento si è bloccato.<<che hai combinato ora?>>
<<sono un coglione Bel>> poggio la testa sul suo petto e lei ride arruffandomi i capelli con le mani.
<<beh fino a prova contraria lo sappiamo tutti qui eh>> ridacchia ed io le sorrido.
<<dimmi, come farei senza di te>>
<<non faresti proprio>> rido e chiudo gli occhi.
<<però se posso darti un consiglio, non è finita del tutto, sai dove abita e quando ti sentirai pronto potrai andare da lei>>
Ed ha pure ragione.
Ho già detto Bel ha sempre ragione?
Annuisco.
<<dai Junior riposati>> si alza ed io la blocco.
<<resta qui perfavore non voglio restare solo>> sbuffo e lei si sdraia accanto a me.
Come farei senza di lei.
<<ti voglio bene Bel>> le sue guance si colorano di rosso e mi sorride dolcemente.
<<io anche ma solo se risolvi la situazione e non fai cazzate>>
<<ci proverò, promesso>>
Ti voglio bene Bel.
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