neymar;
Mi alzo dal divano e vado ad aprire la porta di casa dato che qualcuno avrà suonato: Eva.
Noto a primo impatto il suo viso completamente pallido, gli occhi rossi e le labbra tremolanti come il resto del corpo.
<<oi amor, che succede?>> lei non risponde e mi abbraccia subito, la stringo forte a me e la faccio sdraiare sul divano coprendo subito con una coperta.
Prendo posto accanto a lei e le accarezzo i capelli cercando di calmarla in qualche modo, anche solo con la mia presenza.
<<mi vuoi raccontare cosa è successo?>> lei scuote la testa e stringe forte la mia mano alla sua, mette tutta la forza che ha in corpo.
<<sono andata da Peter.>>
Sbianco.
<<vuole conoscere Odette allora mi farà entrare gli assistenti sociali.>> il mio cuore smette di battere per alcuni secondi e poi riprende a correre velocemente.
<<che bastardo..>> sussurro.
<<cosa hai intenzione di fare mi amor?>> lei scuote la testa e si mette seduta a gambe incrociate davanti a me.
<<non lo so, non so come comportarmi, tu che avresti fatto?>>
<<io non lo so Eva, davvero, non lo so>> abbassa lo sguardo.
Poggio una mano sul suo viso e le sorrido leggermente.
<<Odette è un bambina sveglia, non si farà manovrare così facilmente da un drogato come lui.>>
In questi ultimi mesi ho avuto il piacere di conoscere ancora meglio questa bambina, per avere 5 anni è sveglia, intelligente e capace di non farsi mettere i piedi in testa.
Tutta la mamma.
<<possiamo parlare di altro?>> mi chiede quasi come una supplica e annuisco, mi avvicino alle sue labbra dove lascio un leggero bacio che lei approfondisce.
Le sue mani si fanno vaghe sul mio petto ed io la tiro a me sorridendo.
<<ti amo te lo giuro, ti amo>> sussurro tra un bacio e l'altro.
Finiamo a fare ciò che una coppia ha bisogno di fare in un momento di follia come questo: l'amore.
Siamo l'unione di due corpi diversi tra di loro ma quasi uguali, forse per le cicatrici interne che portiamo entrambi.
Cicatrici incurabili che ancora non riescono a risanarsi.
Gli occhi di Eva si chiudono ed io sorrido guardandola, con le mie dita accarezzo il suo braccio scoperto poi poi lasciare dei baci sulla spalla.
Stringe le sue braccia al mio petto e di tanto in tanto lascia qualche umido bacio su di esso.
<<sono così fortunata ad averti nella mia vita Neymar.>>
Non hai idea di quanto io sia fortunato ad averti Eva.
<<non sai tu.>> le lascio un dolce bacio in fronte e anche io mi addormento cullato dalle sue carezze.
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i l g i o r n o d o p o
eva;
Oggi è arrivato il giorno, Odette incontrerà per la prima volta Peter ed ho paura.
<<mami dove andiamo?>> sorride lei indicandomi la porta di casa sua, abbasso lo sguardo.
<<mami?>> non appena la porta si apre e vedo Peter deglutisco.
I suoi occhi si puntano sulla piccola figura della mia bambina che si nasconde dietro le mie gambe.
<<ciao Eva>> sorride.
<<Odette giusto?>> chiede a mia figlia che non risponde e ne annuisce, le accarezzo la testolina.
<<mami chi è lui?>> impaurita si stringe forte a me ed io la prendo in braccio.
<<lui è...>>
<<sono tuo padre>>
Quelle 3 parole.
Quelle 3 maledette parole.Odette mi guarda con la bocca aperta.
<<il mio che?>> chiede ancora incredula.
<<il tuo papà>> sorride allargando le braccia.
Mia figlia inizia a scuotere la testa e mi guarda.
<<è uno scherzo vero mami?>> ride ed io abbasso lo sguardo.
<<dai andiamo a giocare!>> me la prende dalle braccia ed io lo blocco.
<<non toccarla.>> Odette ci guarda confusi e ci credo.
Che vigliacco.
<<perché non sei venuto prima?>>
<<sono stato lontano per lavoro,vero mamma?>> ride.
Voglio proprio spaccarsi il viso.
Non si rende conto che facendo così non otterrà nulla ne da me ne da Odette che lo guarda disgustata.<<mami andiamo????>> annuisco e la riporto in macchina, Peter mi segue e mi strattona dal braccio.
<<che cazzo stai facendo. Non toccarmi nemmeno con un dito.>> lo spingo e lui mi afferra il viso con una mano.
<<puoi iniziare a dire addio a Odette.>>
<<MAMMA>> urla mia figlia impaurita mentre ci fissa.
<<lasciami stare.>> il suo viso è vicino al mio e sento il suo respiro pensate.
Mi spinge lontano da lui e perdo lequili tenendomi con la macchina.
<<non sarai mai il mio papà.>> urla Odette piangendo.
<<amore mio andiamo via..>> entro dentro l'auto e sfreccio verso l'unico posto in cui staremo al sicuro.
Casa di Neymar.
