cap 24

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eva;

Non appena entriamo a casa di Ney metto Odette giù. Ad uscire fuori dalla porta della cucina sono proprio Bel e Ney.

<<zia, Neymar!>> piange mia figlia correndo verso di loro, Bel la prende subito in braccio e la stringe forte a se. Gli occhi del mio ragazzo sono fissi su di lei e di tanto in tanto le accarezza delicatamente il viso ricoperto da lacrime.

<<la porto in camera ok?>> annuisco e Bel si fa strada salendo le scale, mi poggio distrutta alla parete e Ney corre subito ad abbracciarmi.

Stringermi dentro le sue forti braccia in un momento del genere per me vale più di mille regali, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

<<piccola mia che succede?>> i miei occhi si riempiono nuovamente di lacrime e gli racconto dell'accaduto.

<<ho veramente paura Neymar>> sussurro, mi afferra il viso con le sue mani e mi guarda dritto negli occhi.

<<se ne pentirà.>> annuisco e rimango accollata a lui.

Il suo petto emana protezione ed io mi sento al sicuro.

<<aspettami qui.>>

_

neymar;

Prendo la macchina e mi avvio verso casa di Peter, se ne pentirà, questa volta davvero.

Quando Carol ha scoperto di Davi non ho mai pensato nemmeno per un secondo di abbandonarla ne tantomeno abbandonare mio figlio, il frutto di due vite che un tempo si amavano e che adesso si vogliono molto bene.

Scendo subito dalla macchina e busso rumorosamente alla porta che subito dopo si apre.

<<guarda chi c'è l'avvocato difen->> non lo lascio parlare e gli sferra un pugno in pieno viso lasciandolo immobile.

<<non c'è cosa peggiore di te.>> Urlo sbattendolo alla parete e lui rimane immobile, il suo respiro è irregolare.

<<che c'è? fai tanto il gradasso con Eva, ti prendi gioco di lei, dei suoi sentimenti, di sua figlia e poi arrivo qui e ti trovo con la coda tra le gambe?>> rido amaramente e lui abbassa lo sguardo.

<<va bene, ho capito, le lascio stare.>> mi allontana bruscamente da lui.

<<ma prima però andiamo dagli assistenti sociali>> ride prendendo le chiavi ed io lo blocco nuovamente.

<<se vai dagli assistenti sociali e ti vedono così, pieno di erba e fatto di ogni cosa ti arrestano.>> Urlo e lui scuote la testa.

<<a finire nella merda sarà proprio la tua fidanzata>> ride ed io lo sbatto nuovamente al muro stavolta con più forza del previsto.

In qualsiasi situazione è meglio il dialogo ma con lui non funziona.

Mi allontano e lui ride.

<<è finita Peter.>> prendo il cellulare e invio la registrazione alle guardie che non tardono ad arrivare.

Finalmente Eva e Odette avranno la loro tranquillità, quello di cui una famiglia ha bisogno.

Entro in casa e senza fare rumore chiudo la porta, le vedo dormire sul divano e sorrido.

<<tutto ok Ney?>> chiede Bel e annuisco andando verso di lei, mi abbraccia forte.

<<a quanto pare si>> sussurro e lei mi sorride passandomi una mano dietro il collo facendomi rilassare.

<<perché non vai a riposare, sei distrutto, hai fatto tantissimo>> scuoto la testa e mi siedo sul tavolo della cucina.

<<non sono stanco fisicamente, ma mentalmente. Non ti so spiegare, mi sento quasi come se un vortice mi abbia portato via con sé lasciandomi spoglio.>> guardo attentamente le mie nocche completamente spaccate e passo una mano su di esse.

<<dammi qui ci penso io>> la mia migliore amica mi cura le ferite e poi lascia un bacio sulle mie mani.

<<ti voglio bene>>

<<anche io, grazie per prenderti sempre cura di me.>> mi sorride dolcemente e poi si ritira in camera.

A volte mi chiedo se ho sbagliato qualcosa nella mia vita e forse c'è stato un momento in cui ho davvero sbagliato: non prendermi cura di mio figlio.

Ho passato 2 anni senza vederlo perché non riuscivo ad andare da lui, organizzavo sempre partite a poker, andavo a letto con ragazze diverse ogni sera e mettevo alle spalle la mia vita, anzi, il vero Neymar.

Poi è arrivata la festa del suo nono compleanno dove ho capito di fare schifo.

Quel giorno mi presentai alla sia festa con uno stupido regalo in mano, tutti mi guardavano male e anche mio figlio.

E la cosa peggiore che mi ha ucciso è stato quando Davi ha chiamato "papà" Vini.
In quel momento non ho capito più nulla, mi sentivo male, il mio cuore non batteva, il sangue non circolava.

Ero ritornato in me dopo 2 anni trascorsi nella merda.

Aver recuperato il rapporto con Davi è stata la mia vittoria più grande e sono fiero del bambino che è e del ragazzo che diventerà tra qualche anno.  Non è stato facile riguadagnare la sua fiducia ma quello che sa per certo è che avrà sempre un papà e un migliore amico accanto qualsiasi sia la salita.








𝐎𝐮𝐬𝐚𝐬𝐢𝐚;𝐧𝐣𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora