cap 21

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neymar;

Non potrò mai dimenticare le prima volta a Parigi, avevo solo 20 anni ma ricordo perfettamente ogni istante. A distanza di anni mi ritrovo a giocare in questo strepitoso club che mi da grandi soddisfazioni a livello sia morale che fisico.

<<allora vieni alla festa di Gilmar?>> chiede Isabel mettendo i suoi tacchi che le si abbinano perfettamente al corto vestito rosso, ha i capelli sciolti con qualche onda.

<<non ne ho voglia, state attente tu e Eva>>  la mia migliore amica sbuffa e mi tira dalla mano, come posso dirle no quando lei mi dice si anche per le cose più assurde.

Ho sempre odiato darle il nomignolo "migliore"  lei per me è un angelo e mi ha salvato da una tempesta che sembrava durare per sempre.

<<va bene, mi alzo>> sbuffo alzandomi e lei mi sorride soddisfatta del suo lavoro, mi porge la giacca ed usciamo di casa.

 Fuori si gela, come sempre.

Entriamo all'interno della mia macchina e passiamo a prendere Eva che come sempre è di una bellezza unica, non riesco a vedere cosa indossa per il troppo buio.

<<neanche si saluta oh>> rido e lei si stira dai posti di dietro dandomi un bacio sulla guancia, abbozzo un sorriso e posteggio davanti casa del mio amico.

Con Gilmar ci conosciamo da quando eravamo solo 2 bambini che correvano per le strade di San Paolo, come dimenticare quei piccoli momenti pieni di felicità e spensieratezza.

<<ohh eccovi>> sorride aprendo la porta, abbraccia prima Isabel e poi guarda Eva sorridendo.

<<e lei amico?>> chiede.

Avvicino la mia ragazza a me poggiando una mano sul suo fianco e sorrido.

<<la mia ragazza, Eva, ti presento Gilmar, Gilmar Eva>> sorrido ancora felice e Eva gli porge la mano che il brasiliano afferra stringendola.

<<sono felice per voi ragazzi, fate come se foste a casa vostra, mangiate bevete fate quello che volete>> annuisco e poi lo vedo allontanarsi verso un altro gruppetto di amici.

<<che bella questa casa>> sorride Eva guardandosi intorno e annuisco.

<<ricordo ancora quando la prese>> rido e la stessa identica cosa fa lei prendendomi la mano per poi dirigersi verso il piccolo tavolino pieno di bevande di ogni tipo.

Dall'alcolico all'analcolico, dal succo allo spritz: di tutto e di più.

La serata continua a passare tranquillamente senza alcun intoppo, Eva si sta divertendo molto ed io pure amiamo passare del tempo insieme ed è questo il bello della nostra relazione.

<<vado un attimo al bagno>> mi dice all'orecchio per farsi sentire a causa della forte musica che continua a rimbombare per tutta la stanza, annuisco.

Intanto un altro gruppo di amici di Gil entrano in casa, non capisco come faccia ad avere così tanti amici. Forse sono io quello che vuole isolarsi dal mondo.

<<eccomi Ney>> mi abbraccia Eva sorridendo ed io la stringo forte a me, il suo corpo è esile e fragile forse come la sua persona. Le accarezzo i capelli.

<<che ne dici di andare a prendere qualcosa da mangiare eh?>> chiedo ridendo e non ricevo risposta da parte sua che rimane bloccata tra le mie braccia.

<<Eva?>> la richiamo ma non mi risponde, la scuoto e la sposto guardandola dritto negli occhi.

<<che succede oh??>> scuote la testa e va a prendere di corsa la sua piccola borsa che aveva lasciato in cucina, che caspita le prende, un secondo prima sorride e l'altro scompare.

<<vado a casa, ciao Neymar>> la blocco invano dato che si libera dalla mia presa andando verso la porta.

<<inutile che scappi, Duval>> sgrano gli occhi sentendo queste parole che escono dalla bocca di uno degli amici di Gil che è arrivato poco fa.

Chi cazzo è lui?

<<se sei venuto qui a rompere il cazzo puoi pure prendere le tue sporche cose e andartene via come hai fatto con me quando ero incinta di mia figlia>> 

Il mondo mi crolla addosso, quello è il padre di Odette nonché il bastardo che le ha abbandonate durante la gravidanza, provo a mantenere la calma invano dato che inizio a tremare dai troppi nervi.

<<conviene te andare via.>> ride tirando un po' di fumo dalla sua sigaretta quasi finita, la mia ragazza scuote la testa ridendo amaramente ed apre la porta di casa.

<<mi fai proprio schifo>> esce e lui se la ride, vorrei proprio spaccargli la faccia per tutto quello che ha fatto passare ad Odette ma non posso farlo per questione di rispetto nei confronti di Eva.

Mi avvio verso la porta.

<<guarda guarda, non mi dire che sei il fidanzato Neymar Jr, beh buona fortuna amico>> ride ed io lo fulmino con lo sguardo andando via.

<<Eva!>> la rincorro ma lei continua a camminare a passo svelto come se avesse quasi paura.

<<Eva!!>> la blocco e la giro verso di me, ha il trucco leggermente sbavato e le braccia stringono il suo corpo.

<<voglio stare da sola per favore Neymar>> sussurra ed io scuoto la testa avvicinando il suo corpo al mio e stringerla in un caloroso abbraccio che viene subito ricambiato.

<<non sai quanto male mi ha fatto rivederlo..>> le lascio un bacio in fronte e continuo ad ascoltarla.

<<e se dovesse venirgli in mente la folle idea di andare da Odette?>> mi chiede preoccupata e scuoto la testa.

<<non lo farà, corre un grosso pericolo>> 

<<andiamo via da qui>> la riporto a casa mia ed entrambi ci mettiamo sotto le coperte, i suoi occhi si chiudono lentamente fino a farsi trasportare dal sonno.

Vi proteggerò, costi quel che costi.

𝐎𝐮𝐬𝐚𝐬𝐢𝐚;𝐧𝐣𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora