Ci allontaniamo in silenzio.
A un certo punto punto Noah ride
«Che c'è da ridere?»chiedo guardandolo di profilo«Alla fine dormirai da me» mi sorride continuando a guardare il traffico.
Non so cosa rispondere e lo guardo silenziosamente cercando di fulminarlo.
Il tragitto è stato silenzioso, quasi imbarazzante dopo quella affermazione.
Arriviamo in un appartamento nel Queens. Il vicolo buio non è accogliente, anche il portinaio mi squadra male.
Ricordavo diverso questo quartiere. «L'ascensore è rotta» dice il vecchio portinaio mentre fuma un sigaro.
Dovrò farmi pure le scale! Il quarto piano sembra diverso fatto in ascensore, ma a quanto pare è davvero faticoso.
Noah apre la porta del suo appartamento. Accende la luce ma non è cambiato molto
Ci sono diverse carte sparse a terra e l'odore di alcol è mischiato a quello di tabacco, cerca di camuffarlo con della menta forte.
«Vivi qui?» chiedo quasi disgustata
«Più o meno, vengo solo quando ho bisogno di stare da solo o in compagnia di qualche ragazza»mi risponde con un sorriso
«Sei vomitevole» rispondo io
Perché ho improvvisamente paura?
«Dov'è la camera per gli ospiti?»chiedo dopo un po'
«Non c'è»mi risponde lui
«Ci sarà un divano spero»
«Non proprio...c'è solo un divano letto»
«Non ho intenzione di condividere il letto con te...non hai nemmeno un sacco a pelo?»
«Ti ho detto che è una casa-rifugio»
«Già...devo dormire senza pigiama e pure a terra!»
«Tieni questi» Noah mi passa una t-shirt e dei pantaloncini
«E dove mi cambio?» chiedo di nuovo
«Il bagno è là infondo...l'unica porta dopo quella d'ingresso»
Entro in bagno, anche questo squallido senza uno specchio con una doccia angusta come la stanza.
Indosso le cose che mi aveva dato e sono tre taglie più grandi della mia. La maglia Jordan mi arriva alle ginocchia e i pantaloni è inutile metterli
Il divano vicino all'unica fonte di luce presente è diventato un letto.
Noah è già sdraiato e intravedo che è senza maglietta; I capelli che erano ordinati, ora avevano qualche ciocca che cadeva davanti al viso«Allora...ti arrendi?» mi chiede con un sorriso
«Ti odio» rispondo e mi sdraio nel letto.
«Puoi metterti qualcosa...grazie»
«La maglietta l'ho già data a te - mi risponde - Allora...chi è che è scappato?»mi chiede mettendosi di fianco per guardarmi
«Loki...»sospiro
«E chi è?» chiede lui
«Il dio dell'inganno; fratello di Thor, dio del tuono»
«Si certo...un dio» dice ridendo
«È anche un assassino»
«Oh...e dov'è che vai?»
«Nella villa a Malibu...penso, o in quella al lago che è più vicina alla scuola»
«Certo che non te la passi male»
«Mio padre è un miliardario...è ovvio che male non posso passarmela»
Inizio a agitarmi...non so che fare e inizio a tremare. Non capisco nemmeno perchè
Noah se ne accorge, mette le sue mani nei miei fianchi per avvicinarmi al suo petto."Non volevo metterti in imbarazzo" mi sussurra all'orecchio. Sento il suo profumo di menta, lo guardo negli occhi "No"dico seria
"Io ero serio...non voglio fare sesso con te se tu non vuoi"
"Le parole più sensate che hai detto questa sera" sorrido poggiando la mia testa sul suo petto tatuato e mi addormento tra le sue braccia tra le sue braccia.

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The Wrong Witch
Fanfiction"Sei una strega e secondo tua madre il Ilvermory non è adatto a te ne tantomeno la scuola italiana quindi...siccome sai solo l'inglese e l'italiano andrai a Hogwarts, in Inghilterra...Scozia più precisamente" ... Non riuscivo a credere che ero una s...