parte 5 + 16

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Tra le braccia di Yato non si stava così male, ma la paura era ancora molta. Chiuse gli occhi, non desiderava guardare gli faceva impressione il sangue anche se era il suo, soprattutto se era il suo.
- Cerca di non pensare al dolore, fai respiri profondi e vedrai che sarà bellissimo anche per te.- gli disse Yato.
Hari era particolare, non vi era nessuno che non lo rifiutava e nonostante quello fosse il secondo morso in due giorni ancora il giovane si ribellava.
-Ti prego...- disse Hari -Smetti...- aggiunse.
Per un'attimo Yato credette di essere riuscito a piegare la volontà di lui, ma era un bene che non fosse così, se ci fossero voluti due giorni per fare in modo che fosse Hari a supplicare di essere succhiato sarebbe stato un po' deluso. Hari era più di... come aveva detto lui? Sì! "... puttana... abbassa mutande" quel pensiero lo fece sussultare e non solo lui anche Hari ebbe un sussulto.
-Ti...prego... basta!- ordinò.
Yato leccò la ferita e la ferita grazie alla saliva di Yato si rimarginò.
- Metti un cerotto!- ordinò Hari.
-Agli ordini!- rispose Yato giocoso.
- Non prendermi in giro!- disse.
- Quanto sei serio... dovresti rilassarti.- disse Yato - Sai che la ferita si rimarginerà presto.- disse Yato.
- Quando ero piccolo e mia madre non sapeva dove lasciarmi mi portava con sé... in ospedale.- disse - Mia madre aveva la leucemia... alcune volte le facevano le trasfusioni di sangue... non sopporto la vista del sangue e ho la fobia degli aghi...- disse Hari.
Yato strinse a sé il giovane, era piacevole sentire quell'abbraccio e il ragazzo ricambiava il suo momento d'affetto. Desiderava veramente essere intimamente legato a Hari.
Era insolito essere abbracciato, poi se si aggiunga il fatto che fosse un vampiro/ marito e che gli aveva da poco finito di succhiare il sangue... era tutto così confuso...

- Ti senti meglio?- chiese Yato vedendo Hari aprire gli occhi.
- Sì... mi sento solo stordito.- rispose con tono pacato.
- Domani non andrai a scuola, ti porto da un medico.- disse Yato.
Hari a sentire quelle parole sbiancò.
- No sto bene. Vedi...- disse alzandosi dal letto.
Il ragazzo ebbe un capogiro e Yato lo prese prima che cadesse a terra.
- Domani andiamo dal medico e non si discute!- ordinò categorico.
Yato si spogliò. Hari si stupì che si spogliasse davanti a lui senza il minimo imbarazzo e distolse lo sguardo.
- Ti ricordo che siamo una coppia sposata.- disse Yato sorridendo.
Hari avrebbe voluto rispondere ma non sapeva cosa dire, non riusciva a pensare e non capiva se era a causa del suo malessere o se era colpa del corpo di Yato. Non poteva negare che avesse un viso molto bello, sembrava il principe delle favole, bello , occhi neri e capelli neri e un corpo... il suo corpo nudo era mozzafiato i muscoli erano in evidenza ma non eccessivamente. Il tipo d'uomo che gli piace. Hari si mise a ridere pensando al tatuaggio.
- Sei un bimbo monello e lo sai cosa succede ai bimbi che fanno i monelli...- disse lasciando la frase a metà volutamente.
- No, ma credo che sarai felice di dirmelo...- rispose Hari.
Yato si sdraiò accanto a lui e l'ho tirò a sé.
- Ti prego... non farmi del male...- disse Hari.
-La tua è una fissazione!- esclamò Yato.
Hari non disse nulla, non desiderava rifiutarlo, ma la paura di cosa potesse succedere dopo i baci lo preoccupava.
Si scambiano timidi baci sulle labbra e le guance. Yato cominciò a baciarlo seriamente, un bacio pieno di passione. Sembra che volesse assaporare la sua bocca e non solo il suo sangue. Desiderava di più, ma Hari non era della sua stessa opinione. Hari si sentiva forzato a fare qualcosa che non desiderava e cercò di sottrarsi a lui.
-Non voglio fare sesso se tu non vuoi, ma almeno lasciati baciare.- disse Yato.
- Solo baci e carezze... intesi!- ammise Hari.
Yato fece un sorriso soddisfatto, la sua mano andò sotto la maglietta e accarezzò il petto. Gli tolse la maglietta in un gesto di foga, Hari sembrava dover protestare.
- Prima o poi faremo sesso, è meglio se ti abitui all'idea- ammise Yato.
Hari si senti avvolto in un'abbraccio d'affetto sentiva sul suo collo il respiro di Yato e si chiedeva se l'avrebbe nuovamente morso. Le carezze erano gentili, ma allo stesso tempo possessive, si sentiva eccitato, il cuore di Hari batteva forte nel petto e dentro di sé vi era una nuova sensazione mai provata.
Hari si addormentò coccolato dai baci gentili di Yato e dalle carezze fatte con la punta della dita, una situazione rilassante e felice.
"Ti farò mio piccolino e solo questione di tempo... mi prenderò ciò che mi appartiene." Pensò Yato divertito.
Mise Hari stretto nel suo abbraccio e si addormentò.

Il sapore del sangue ♡in Corso♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora