parte 26 finale 1

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Hari aprì gli occhi al nuovo giorno, si sentiva dolorante soprattutto sulla zona del collo. Si guardò intorno non capendo dove si trovava... in una stanza di ospedale.
L'odore del disinfettante e le pareti di un colore azzurrino molto leggero, non vi erano altri letti, era una stanza singola. Da un lato del letto vi era la sbarra alzata e dall'altra parte vi era Yato che dormiva profondamente appoggianto con le braccia incrociate a modo di cuscino sul bordo del letto.
Gli accarezzò i capelli e  questo lo svegliò.
-Ei!- disse Hari salutando con un leggero sorriso.
- Buongiorno!- disse Yato- Mi dispiace molto, non sarei dovuto andare via...-
- Non fa nulla, non è colpa tua.- disse Hari.
Il giovane aveva avuto veramente paura di morire, ma parlare di questo avrebbe solo fatto sentire Yato ancora più in colpa e non desidera questo. Non riteneva Yato responsabile infondo era stato lui a dire che sarebbe rimasto a casa per studiare con un po' più di pace. Non che Yato lo disturbasse, ma sapere che Yato era in casa era una fonte di distrazione...
-Da quanto sono qui?- chiese tornando nell'orrore della consapevolezza.
- Sei rimasto incosciente per tutto il giorno dell'aggressione, cioè ieri.- rispose Yato.
Hari fece un respiro di sollievo, solo un giorno di assenza, ma era già nuovamente indietro con lo studio e questo non andava bene, non che desiderasse essere il perfetto studente, ma certo non desiderava essere uno dei peggiori. Tutti questi "inconvenienti" gli stavano rovinando la media scolastica.
- Hai fame?- chiese Yato interrompendo il flusso dei pensieri che gli arrivavano dritti nella mente - Ho portato delle fragole e del pollo bollito - gli disse- Ma forse vuoi dei spaghetti...- .
- Le fragole vanno bene.- rispose Hari interrompendo Yato. - Ma anche il pollo va bene e come dolce le fragole.- disse Hari.
Non aveva particolarmente fame, forse era a causa della sacca di glucosio, ma cercò di non guardare si sentiva male a vedere il tubicino che si collegava con l'ago infilato nel suo braccio. Cercando di mantenere la calma prese la mano di Yato.
- Voglio andarmene da qui!- gli disse stringendo la sua mano.
- Parlerò con Liam, ma non ti assicuro nulla.- disse Yato intuendo l'agitazione di Hari.
- L'importante e  che  mi toglie questa cosa...- disse con un brivido che percorse la schiena.
Si sentiva felice al pensiero di poter togliere quell'affare, desiderava tornare a casa e lasciare quella brutta esperienza alle spalle. Per cercare di convincere Liam e Yato che lui era in ottime condizioni di salute mangiò un pasto completo, normalmente non mangiava così tanto anzi una fetta di carne o pesce e dell'insalata andava bene, quando era solo si preparava un sandwich al burro, prosciutto cotto e foglie di insalata o delle fette di pomodoro. Si anche lui ogni tanto pensava di avere gusti strani, ma non gli andava di cucinare e poi per chi... per se stesso? No, non perdeva tempo a cucinare.
Suo padre si preparava un panino per pranzare in ufficio e sua sorella in tempo di esami talmente era nervosa non mangiava nemmeno.
Un ora dopo Liam era davanti a lui per valutare la situazione.
- I tuoi valori vanno bene, ma sino a che sei qui "quella cosa" rimane lì.- disse Liam rivolgendosi alla flebo con le parole di Hari. - Se vuoi tornare a casa devo prima ricevere gli ultimi esami e poi ci sono i punti...-
- Voglio tornare a casa...- disse stancamente Hari - Se il problema è  il fatto che sono talassemico o i punti starò attento.- disse senza girare intorno alla situazione.
- Tu... sapevi...- disse stranito Yato sentendosi preso in giro.
Hari guardò Yato con un'espressione seria.
- Sei stato tu a dirmelo mentre eri ubriaco.- rispose Hari.
Yato rimase in silenzio, si allora i suoi sospetti non erano segni degli effluvi dell'alcol. E sperava solo che si era limitato a quello perché l'ultima volta era successo... qualcosa che a lui personalmente non andava di ricordare e di parlare.
- Visto che sei al corrente...- disse Liam guardando Yato. - La tua salute se fai attenzione a una dieta equilibrata va bene, non dimenticare gli integratori.- disse - Il problema... che tu non credo che abbia... e se trovi una ragazza portatrice di talassemia avrete figli talasemici... ma non credo ci sia qualche possibilità!- spiegò Liam.
- Anche io penso che non ci siano problemi di questo tipo. Allora dimmi che posso andare via.- disse Hari anzioso di tornare a casa.
- Puoi andare!- esclamò Liam.
Quel ragazzino era impossibile. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per andarsene via.
♡♡♡♡
- Casa dolce casa!- esclamò Hari aprendo la porta di casa.
Dopo tre ore interminabili era finalmente tornato.
La casa era in perfetto ordine. La camera da letto era completamente differente, durante il suo ricovero in ospedale, Yato aveva cambiato il letto e i mobili.
Il letto a contenitore nella testata vi era una mensola. I comodini erano bassi, l'armadio era grande quanto il precedente, ma la differenza stava nelle ante scorrevoli che erano a specchio.
- Se avessi avuto un po' più di tempo avrei fatto ridipingere la stanza.- disse Yato vedendo l'espressione di Hari.
- No! Va bene così...- disse Hari in risposta - Baciami!- gli ordinò.
Yato non rimase sorpreso. Sapeva che Hari non sopportava di essere toccato da altri. Il loro rapporto al contrario di ciò che si poteva pensare non era violento, anche se era Yato a dare i baci e lasciare i segni era Hari che decideva dove e come desiderava essere segnato.
- Farò quello che vuoi, ma non chiedermi di morderti il collo!- precisò- Non ho nessuna intenzione di riaprire la ferita e rimandarti in ospedale!- ammise autoritario Yato.
Hari si tolse la camicia e poi le scarpe.
- Vorrà dire che aspetterò fin quando non mi avranno tolto i punti...- disse semplicemente togliendo i jeans.
Si sdraiò sul letto e guardava Yato spogliarsi dei suoi indumenti. Gli occhi del vampiro erano di un rosso cremisi. Hari adorava quella tonalità di rosso, ma solo negli occhi di Yato. Il suo personale vampiro era l'unico che poteva toccarlo, baciarlo e torturarlo senza tralasciare il fatto che era solo lui che poteva prendere il suo sangue.
Qual corpo morbido e setoso era di sua esclusiva proprietà, l'odore e il sapore di quel corpo caldo che sembrava sciogliersi tra le sue mani apparteneva a Yatoe solo lui poteva lasciare i segni del suo affetto nella schiena bianca. Copriva di baci e piccoli morsi ogni angolo e anfratto di quel corpo minuto e docile. Anzi era proprio il giovane che con il sorriso sulle labbra si offriva a quella aggressività.
Rimasero in quel grande letto a baciarsi. Yato era felice di aver trovato in quel giovane il compagno della sua vita.

Il sapore del sangue ♡in Corso♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora