parte 11

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Hari si svegliò con una sensazione di schiacciamento sul petto... non vi era da stupirsi. Yato dormiva tranquillo e lo teneva stretto. I loro petti erano uno contro l'altro.
- Mi stai facendo male...- riuscì a dire con un filo di voce.
Yato si svegliò parzialmente e allentò la presa, ma non aveva nessuna intenzione di liberarlo da quel abbraccio.
Hari tornò a dormire, ma la sveglia cominciò a suonare. 06:45.
Quella notte aveva fatto sogni molto strani, ma per quanto cercasse di ricordare non riusciva a definirli, non che gli importasse molto, ma sarebbe stato bello almeno una volta ricordare un sogno.
-Spegni quell'affare, voglio dormire...- disse Yato che non mollava la presa.
Hari cercava di spegnere la sveglia, ma era così stretto quell'abbraccio che non riusciva a muoversi.
- Se mi lasci... io la spengo...- si limitò a dire.
Il cuore del giovane ragazzo era in subbuglio, quello era il giorno in cui avrebbe chiarito con sua sorella, aveva molte domande da fare e desiderava delle risposte.
Qualcuno bussò alla porta della loro stanza.
- Sono arrivati dei documenti urgenti per il signor Yato Harada e poi servizio in camera.- disse il cameriere.
- Grazie mille!- disse Yato prendendo una busta documenti voluminosa.
La colazione prevedeva uova in camicia, toast, burro e marmellata e una coppa di fragole.
Yato era intento a leggere i documenti e fece un sorriso compiaciuto.
- Dovresti firmare questi documenti devo consegnarli oggi.- disse Yato.
Hari aveva imburrato i toast per entrambi e si fermò.
- Cosa sono?- chiese - Vuoi il divorzio?- chiese Hari.
- Non dirlo nemmeno per scherzo.- si limitò a rispondere Yato.
Per quanto facesse Yato non gli permetteva di leggere il contenuto e qualsiasi domanda facesse si limitava a dire che non vi era vicino.
La gelateria dove si poteva comprare il gelato alle rose era una gelateria non proprio al centro della città e per andarci Hari fu accompagnato in macchina da Yato. Hari con la carta di credito comprò due vaschette di polistirolo di gelato, una per Yato e una per se e sua sorella.
Hari diede le indicazioni a Yato per il parco giochi, Yato rimase sorpreso conosceva quel parco ma non disse nulla. Hari lasciò Yato in macchina mentre lui attendeva l'arrivo di Liana.
Non erano ancora le 10:15. Quando Liana arrivò con un'altra vaschetta di gelato alla rosa.
I due fratelli risero divertiti.
- Come va?- domandò Liana sedendosi nell'altra altalena vuota.
- Ricordo che mamma ci portava sempre qui a giocare...- disse Hari- Mi manca tanto, mangio le torte alla fragola, ma nessuna è come quella della mamma.- disse guardando la sorella.
- Anche a me manca tanto. - si limitò a dire Liana.
- Parliamo di Yato...- disse Hari imbarazzato.
- Sapevo che saresti venuto qui per delle spiegazioni... Lui non era la persona giusta per me. La sera in cui l'abbiamo conosciuto, lui mi disse che gli piaceva l'odore del mio sangue, ma non era il mio sangue ad attirarlo ma il tuo...- disse Liana delusa- A dire il vero mi sono sentita sollevata da quella notizia.- disse Liana.
- Perché non l'hai detto? Io credevo che ti piaceva e che l'amassi.- disse Hari.
- No, è molto bello, ma non più di questo, la mia sarebbe stata una vita infelice... sapere che mio marito preferisse mio fratello a me... - disse Liana - Poi parlando con te mi hai detto che non ti interessava e io...-
Hari cominciò a ridere.
- Avevo detto che non mi interessava per te, perché ero convinto che tu l'amassi.- disse Hari.
- Non provo nulla per lui.- ammise Liana.
- Sono felice di sapere questo, ma la prossima volta parliamo sinceramente.- disse Hari- Adesso cosa fai?- chiese preoccupato per lei.
- Sto lavorando in un asilo nido e mi sto frequentando con un ragazzo.- si limitò a dire lei.
- Mi fa piacere, ma vedi fare una telefonata a papà è preoccupato per te... un'altra cosa... devi restituire l'anello.- disse Hari.
Liana si tolse l'anello e lo diede a Hari.
I due si abbracciano con affetto.
-Devi presentarmi il tuo fidanzato.- disse Hari.
-Certo!- esclamò Liana.
Hari salutò nuovamente la sorella. Si sentiva sollevato adesso era libero. Nessun senso di colpa, nessun dubbio, nessun ripensamento.

Il sapore del sangue ♡in Corso♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora