Antipodal // Minsung (Edited)

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(Edited)

Minho si alzò dal letto con Jisung ancora profondamente addormentato, andando in bagno. 

Appoggiò le mani al lavandino, aprì l'acqua e se ne spruzzò un po' in faccia.  Poi si guardò allo specchio, la frangia che quasi gli copriva gli occhi.

Si guardò allo specchio, il respiro pesante e affannoso. 

Lo fissò forse un po' troppo a lungo, perché lì per qualche secondo giurò di aver visto il suo riflesso sorridergli;  un sorriso malato e contorto che non vedeva su se stesso da anni.

No, no, non poteva permettersi di tornare di nuovo in quella persona.  L'omicidio non è mai stata la risposta... vero?

"E se lo fosse?"  sussurrò Minho tra sé e sé.

"Uccideresti di nuovo per proteggere il tuo prezioso Jisung?"  Una voce simile alla sua chiese nella sua testa.

"Sì" borbottò Minho.

'Allora uccidi Chan, uccidi Felix, uccidili tutti.  Stanno tutti cercando di portarti via Jisung in ogni caso' ringhiò la voce in risposta.

Minho scosse la testa, alzando le mani per afferrargli saldamente i capelli.

"No, esci dalla mia testa" Minho chiuse gli occhi, desiderando che la voce se ne andasse.

'Sai che vuoi Minho.  Non è difficile.  Basta prendere un coltello e pugnalarli, questo è tutto quello che c'è da fare' tubò la voce, che ora si stava trasformando nella voce di qualcun altro.

Minho riconobbe quella voce e la disprezzò.  Odiava letteralmente il suono di quella voce, perché gli faceva accapponare la pelle.  Il sorrisetto malizioso, lo scintillio demoniaco nei suoi occhi...

Lee Hoseok.

Fortunatamente, il ragazzo era attualmente rinchiuso in un manicomio per tutta la merda che ha fatto, ma in qualche modo è riuscito a nascondere Minho lontano da loro. 

Sì, Minho era in qualche modo grato, ma non poteva negare che lui stesso meritava di essere rinchiuso con Lee Hoseok, o Wonho come gli piaceva essere chiamato.

La voce di Wonho era come chiodi su una lavagna e anche Minho terrorizzava a morte sentire la voce di Wonho nella sua testa.

'Cazzo, sono davvero pazzo...'

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