Nobody.

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Erano le otto,ed entrai di nuovo nella scuola alla ricerca del professor Ezra. Lo trovai nell'aula di biologia,mentre ordinava le sue carte.

-Porfessore- richiamai la sua attenzione. Mi sorrise ed arrossì.

-Hemmings,vieni qui.-disse ed io andai a sedermi affianco a lui,vedendo i vari moduli scolastici.

-Luke,possiamo darci del tu,giusto?.- disse e annuì.

-Allora,ordina quelle carte-disse e le presi in mano,cercando di rimettere in ordine le pagine.

-Non fai nulla in sabato sera?.-mi chiese,e scossi la testa.

-Oh,dopo se non si fa troppo tardi ceni a casa mia,okay?- disse e annuì arrossendo come un pomodoro.

-Sei un ragazzo silenzioso,non ti ho mai sentito parlare troppo. Sono cinque anni che stai in questa scuola,e io non so nulla di te. Parlami di te.-

-Mh,non c'é da sapere nulla su di me. Mia madre lavora la maggior parte del giorno,mio padre sta sempre in ufficio,e non ho molti amici.-dissi,tenendo da parte molte cose.

-Sei fidanzato?.- mi chiese,e scossi la testa pensando stranamente,a Michael.

-Ti piace qualcuno?.- riapparì la figura di Clifford nella mia mente.

-No. A te?- gli chiesi,e lui mi guardò facendomi arrossire.

-Davvero non l'hai capito?.-mi chiese ed io scossi la testa imbarazzato.

-Va beh,lo capirai.- ridacchiò.

Il professore o meglio Ezra,continuava a guardarmi e a sorridere,a volta anche appoggiandosi a me. Non capivo queste sue particolari attenzioni.

Finimmo e lui si alzò prendendomi la mano. Spense le luci dell'aula,e mi alzò il viso con due dita.

-Ora o dopo?-sussurrò a poca distanza dalle mie labbra.

-Dopo.-risposi non capendo di cosa stesse parlando.

Mi fece uscire,ed io lo seguì. Portava degli skinny jeans neri e una camicia azzurra,abbastanza aderente. Mi sorrise ed io ricambiai arrossendo.

Mi fece salire in macchina con lui,e timidamente cercai di sedermi senza sembrare troppo svogliato.

Ero teso e non sapevo come comportarmi,quindi decisi di stare zitto e pensare a quello che mi avrebbe aspettato domani. Dopotutto non avevo nulla da fare,apparte studiare per il compito di letteratura,e ripetere gli argomenti di geometria analitica.

Arrivati scesi velocemente,e vidi una villa molto graziosa,che affacciava sulla spiaggia. Mi fece entrare. Mi portò con lui,nel salone che aveva un enorme terrazzo che dava libero accesso al mare. Uscì sul terrazzo e lui mi seguì,abbracciandomi da dietro. Arrossì,non avendo mai avuto tante attenzioni da un ragazzo,soprattuto dal mio professore.

-Ti piace?-mi chiese,ed annuì.

-Vivo qui da una vita. É molto tranquillo,poi c'é questo panorama.-disse ed annuì.

-Vieni con me.- mi portò con lui,facendomi sedere sul tavolo della cucina,mentre si dava al cucinare. Canticchiava anche,e la ritenevo una cosa molto simpatica,anche se con un figo come lui,passava a sexy e simpatica.

-Vino rosso o bianco?.-mi chiese.

-Non bevo.-sussurrai.

-Coca Cola o Sprite?.-

-CocaCola.-dissi sgranando gli occhi come un bambino.

-Mh,tieni.-disse mettendosi tra le mie gambe,e porgendomi il bicchiere. Ringraziai,e guardaile bollecine intente a salire e a dissolversi.

-Sei un bambino un po' cresciuto,Luke.-ridacchiò e sorrisi ridendo imbarazzato.

-Ma sei adorabile.-

-Aw,prof- mi interruppe guardandomi severo.

-Ezra. É- sei davvero gentile.-dissi correggendomi.

-Oh,piccolo sei tu troppo dolce.- arrossì di nuovo per il soprannome che mi aveva dato.

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Passammo la serata a parlare,e ora stavamo seduti sul divano abbracciati. Sentivo un senso di protezione. Sentì il suo fiato sulle mie labbra,prima di sentirci qualcosa premere.

Era Ezra,e mi stava baciando. Infilò la lingua nella mia bocca,facendole intrecciare. Sorrise ed io arrossì.

-Professore.-dissi alzandomi e lui sbarrò gli occhi vedendo la mia reazione.

-Sono un suo alunno.- gli ricordai,e lui sembrò scocciato.

-E allora?. Sei così bello,e poi nessuno ti vuole. Sei un secchione,c'é poco da ammettere. Non sei nulla,per quei deficenti lì fuori. Io e te,siamo identici.E tu non tene rendi conto.Nessuno ti vorrà mai.- disse e sentì le lacrime pizzicarmi gli occhi.

-Non é vero. Noi siamo diversi.- dissi uscendo,e camminando sulla strada,non sapendo come orientarmi,dato che non uscivo molto.

Abide.[Muke]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora