Jade pov
Sono arrivata al bar.
Ormai non rifletto più. Ho perso pazienza e dignità. Non so più che fare.
Hanno ragione i ragazzi. Questa è l'unica cosa che possiamo fare.
Il coffee è un bar di lusso che si trova in un hotel. Quest'hotel è di Jungkook.
Mio padre ha fatto la scelta giusta.
"Signora Jeon, buon pomeriggio. Che ci fa qui? C'è anche il signore?" Mi chiede il ragazzo dietro al bancone della reception.
Io:"No. Sto aspettando una persona che devo incontrare al bar. Per favore... non dire che io e te ci conosciamo perché mio marito è il proprietario dell'hotel."
"Ho capito tutto signora. Faccio svuotare la sala del bar."
Jungkook li ha addestrati per bene.
Dopo aver fatto una telefonata con un telefono fisso, parla.
"Fortunatamente il pomeriggio non ci sono molti clienti. È stato facile liberarlo. Faremo in modo che non entri nessuno. Lei faccia tutto con comodo." E si inchina.
Io:"Grazie mille." Sorrido appena.
Vedo mio padre arrivare...
Ma intravedo qualcun altro.
Cazzo.
Ha portato anche Brian.
E adesso? Non m'importa. Che vadano tutti al diavolo devo salvare sette vite in pericolo.
Papà si avvicina.
Io:"Papà... perché hai portato anche Brian?"
Brian affianca papà.
Papà:"È da molto tempo che non stiamo insieme... tutti e tre. A parte la mamma che adesso è in paradiso."
Paradiso? Che faccia tosta.
Brian:"Ho lasciato il posto di lavoro dicendo che non mi sentivo bene."
"Buongiorno sceriffo."
Brian guarda dietro di me e saluta il ragazzo di prima.
Andiamo verso il bar.
È vuoto.
Ottimo lavoro.
Brian:"Come mai un bar di lusso come questo è vuoto..?"
Io:"Di pomeriggio qui non viene quasi nessuno. La specialità di questo bar è l'alcol, quindi le persone vengono più la sera."
Papà:"Si ma è triste vedere un bar così bello vuoto."
Ho dimenticato una cosa di loro due... sono logorroici. Portano un discorso avanti per ore.
Io:"Vabbè l'importante è che stiamo insieme."
Papà:"Si ma possiamo anche andare da un'altra parte."
Io:"No." Rispondo diretta.
Loro due mi guardano.
Io:"Già ho dato l'acconto. Pagherò io. Se ce ne andiamo perdo i soldi che ho dato al cassiere."
Papà:"Oh se la metti così allora va bene. Sediamoci."
Brian mi guarda stranito. Certo che lo fa, ho i trilioni in tasca, figuriamoci se mi interessa di uno stupido acconto in un bar.
Ci sediamo in un tavolino.
Viene un cameriere.
"Buon pomeriggio signori. Vi ho portato i menù. Questo è il menù delle cheesecake, questo dei dolci in generale, questo dei drink, questo dei caffè, questo degli aperitivi, questo per le bevande analcoliche e questo delle bevande alcoliche. Appena siete pronti mi chiamate e prendiamo l'ordine." Si inchina e se ne va.
Prendo il menù degli alcol.
Birra.
Rum.
Whisky.
Vodka.
Liquore.
Amaro.
Limoncello.
Gin.
E tutti vini costosi.
Papà:"Io prendo un caffè americano con la panna."
Brian:"Io un caffè macchiato."
Io:"Io prendo del Whisky, il migliore che avete grazie."
I due mi guardano.
Corrugo la fronte.
Io:"Cosa c'è?"
Brian:"Niente."
Prendo la mia borsa.
Spero che abbia le sigarette. Non fumo da due giorni.
Appena apro la borsa vedo la pistola.
Sto per un attimo a guardarla ma subito dopo mi metto a cercare le sigarette.
Basta. Non ci devo più pensare. Devo farla finita e molto in fretta.
Le trovo.
Ne prendo una e prendo l'accendino.
Accendo.
Sento che qualcuno mi picchietta sulla spalla.
"Signora non potrebbe fumare qui..." mi giro.
Il ragazzo mi guarda.
Sarà il caposala.
Si inchina.
"Mi scusi. Lei può."
Io:"Grazie." Dico con una faccia seria.
Mi rigiro.
Guardo i due di fronte a me che mi guardano perplessi.
Io:"Cosa c'è adesso?"
Papà:"Perché tu non dovresti rispettare questa regola?"
Io:"Semplice, perché io faccio le regole. Sono la persona più importante di New York, assieme ai miei ragazzi. Tutti ci sono riconoscenti per aver salvato questa città da due cittadini crudeli. Ricordi?"
Guardo Brian con la coda dell'occhio.
Avrà capito che ho qualche intenzione maligna.
Papà:"Di nuovo quest'argomento? Avevamo chiuso con il passato e stavamo aprendo un nuovo capitolo verso il futuro."
Io:"Ti sbagli. Io lo stavo facendo, non tu."
Lui corruga la fronte.
Io:"Sai cosa... ancora non riesco a credere che tu e i ragazzi siate in buoni rapporti adesso. Com'è possibile? Eppure io so che tu odi ancora tanto Jungkook... e non ne capisco il motivo. Non hai nessun motivo per odiare Jungkook! Invece lui ce l'ha! Smettila di fare il bambino che hai sessant'anni, fa' l'uomo per una volta! Tu odi ancora i miei ragazzi, vero? Ti sei avvicinato a me per avvicinarti a loro, vero Back Made o dovrei dire Marcelo Petit? L'uomo che ha sconfitto a spadaccina il capo dell'organizzazione criminale... e, che in questo preciso istante, l'uomo che la governa. Vero?"
La sua faccia assume serietà assoluta.
Papà:"Che dici? Adesso hai imparato anche a dire sciocchezze?"
Io:"Insomma papà. Sono momentaneamente la detective più affidabile della città. Ho risolto casi difficili, come potevo non scoprire che tu facevi parte di quell'organizzazione? Inoltre sono anche un'imperatrice criminale, so tutto della mia città. Conosco tutti i passi falsi che fanno le persone ed è mia priorità fermare quei passi, e tra questi c'è anche il tuo."
Abbassa la testa e fa un mezzo sorrisetto. Brian ascolta senza dire una parola.
Papà:"Certo che lo sai... sennò non mi avresti fatto spiare da uno dei tuoi ragazzi e da un Johnson."
Io:"Sapevo che li avresti visti. Inoltre io e te siamo due copie completamente uguali caratterialmente. Non so se dire purtroppo o per fortuna."
Papà:"Quindi conosci anche i miei piani della settimana."
Io:"Certo che si." Si alza dalla sedia e fa per andarsene.
Mi alzo anche io di scatto.
Alzo e abbasso un sopracciglio.
Prendo la pistola, la carico e gliela punto.
Io:"Tu non vai da nessuna parte."
Si ferma.
Si gira e mi guarda.
Brian si alza di scatto.
Brian:"Jade abbassa la pistola."
Io:"Vergognati. Hai ucciso Zane. Stavi per uccidere Jungkook e per di più, hai tentato di uccidere tutti coinvolgendo anche me, tua figlia. Di cosa vuoi vendicarti mio caro papà? Ti vuoi vendicare per il tuo fallimento? Ma quello non c'entra nulla con i miei ragazzi. Vendicati con te stesso non con loro. Fa' le tue ultime preghiere, dici le tue ultime parole perché tra non molto verrà la tua fine. Metterò io fine a questa storia lunga e senza senso, così potrò vivere in pace una volta e per tutte con la mia famiglia."
Brian:"Jade smettila! Siamo anche in un bar. Se ti vedrebbero con questa pistola... aish, posala."
Io:"Questo è uno dei tanti hotel di lusso che possiede il mio Jungkook. Tutto il personale è nostro complice. Non c'è nessuno perché io ho ordinato di non far entrare a nessuno, così da poter avere la mia vendetta in modo tranquillo e sereno, almeno per me."
Rido.
Io:"E nessuno può uscire almeno che non ricevano un mio ordine."
Improvvisamente caccia anche lui una pistola.
La carica e me la punta.
Io:"È inutile. Non riuscirai ad intimidirmi. Sai quante pistole mi sono state puntate contro nel corso della mia vita? Ho delle cicatrici sul mio corpo che se solo tu conoscessi le storie dietro ognuna rimarresti di stucco." Mi tocco la faccia dove ho la cicatrice.
Io:"Per questa cicatrice sono stata in coma per due giorni, mi è stata fatta da una spada. Prima non avevamo un bel rapporto con i Johnson.
Sono stata per un mese con le spalle spezzate, per due uomini che hanno cercato di uccidermi... ma se adesso volessi elencarti tutte le mie cicatrici, si farebbe notte." Dico facendo mezzo sorrisetto.
Io:"Papà... ti ho sempre voluto bene, ma tu, purtroppo, no. Non hai mai ricambiato il mio sentimento, e per questo mi dispiace e non poco." Guardo Brian... ma nel momento che sono distratta papà spara nel mio petto, proprio il lato del cuore.
Spalanco gli occhi e mi tocco il petto. La pistola mi cade dalle mani.
Cado sulle ginocchia.
Brian:"Jade!" E corre verso di me.
Mi scendono lacrime.
Brian:"Sei pazzo per caso?!" Guardo papà che ha gli occhi spalancati.
Papà:"Ho sbagliato mira." Dice incredulo. Guarda Brian.
Papà:"Io sarei pazzo? Lei ha cercato di uccidermi e io sono pazzo?"
Brian:"Tu sei pazzo! La stavi per uccidere tu! Io ti ammazzo!" Faccio per prendere la pistola di Jade ma mi ferma.
Io:"No! Fermo! Non prendere questa pistola. Rimarranno le tue impronte." La prendo e mi alzo.
Gli punto la pistola alla testa.
Ha uno sguardo da sfida.
Sparo. Basta.
Lascio che le lacrime escano.
Guardo Brian che guarda il corpo di papà disteso per terra... senza vita.
Mi guarda e viene ad abbracciarmi.
Urlo dal dolore e mi tocco il petto.
Brian:"Scusami. Mi dispiace." Tira su col naso.
Io:"Brian... mi fa tanto male e mi gira la testa."
Brian:"Stai perdendo troppo sangue. Ti devo portare all'ospedale o da..."
Io:"Jungkook. L-lui sa come curarmi."
Brian pov
Annuisco.
"Signore, esca da lì, quella è una porta d'emergenza così nessuno la vedrà. Porta dritto al parcheggio."
Mi dice il cameriere di prima. Prendo Jade imbraccio.
Io:"Come farò con il corpo... aish."
"Non si preoccupi. Ci occuperemo noi di quello. Lei adesso pensi a salvare la signora Jeon."
Io:"Si. Grazie." Esco da lì a passo veloce ed entro in macchina mia.
Metto Jade al sedile del passeggero e gli allaccio la cintura.
Prendo il mio fazzoletto di stoffa e glielo metto sul petto.
Jade:"Ah!" Urla stringendo gli occhi.
Io:"Dai sorellina. Lo sto facendo per non far uscire ancora sangue. Resisti per altri cinque minuti."
Accendo la macchina e parto.
Corro dritto a casa di Jungkook.
Lo chiamo.
Risponde.
Io:"Jungkook! Jade è ferita gravemente, ha perso già molto sangue... sta perdendo i sensi pian piano. La sto portando da te."
Jungkook:"Brian sta' calmo. Jade ha subìto cose peggiori di queste. Portamela al più presto possibile che le salvo la vita." Dice con tutta tranquillità.
Come fa ad essere così tranquillo?
Io:"Jungkook ha uno sparo nel petto! Alla parte del cuore!" Resta in silenzio.
Jungkook:"Muoviti." Mi stacca il telefono in faccia.
In due minuti arrivo.
Il cancello è già aperto.
Jungkook pov
Mi telefona Brian. Corrugo la fronte.
Siamo ancora tutti in soggiorno ad aspettare Jade.
Rispondo.
Brian:"Jungkook! Jade è ferita gravemente, ha perso già molto sangue... sta perdendo i sensi pian piano. La sto portando da te." Dice allarmato.
Io gli rispondo con tutta tranquillità.
Io:"Brian sta' calmo. Jade ha subìto cose peggiori di queste. Portamela il più presto possibile che le salvo la vita." Guardo gli altri che mi guardano confusi e preoccupati.
Brian:"Jungkook ha uno sparo nel petto! Alla parte del cuore!" Spalanco gli occhi. Ha cercato di uccidere sua figlia?
Io:"Muoviti." Gli stacco il telefono in faccia.
Sospiro.
Io:"Jade è stata ferita al petto. Ha perso molto sangue e sta perdendo i sensi. La sta portando qui Brian. Aprite il cancello esterno e prepariamoci."
Mi alzo dal divano e gli altri annuiscono.
Fanno come ho detto.
Ji-hyun ha lo sguardo perso.
Io:"Hey moccioso, va' di sopra e preparami tutto."
Lui lo fa sempre. Ogni volta che qualcuno si ferisce mi aiuta a curarlo. Mi prepara l'occorrente e mi aiuta nel mentre.
Io sono un po' il "medico" di famiglia.
Ormai ho imparato a curare ferite anche profonde e quasi mortali.
Brian arriva. Sento la sua macchina.
Corro fuori e prendo Jade in braccio.
La porto sopra, nella nostra stanza.
La faccio coricare sul letto.
Io:"Piccola... mi senti?" Ha gli occhi chiusi. Non mi risponde.
Ha perso i sensi.
Brian le avrà avvolto un fazzoletto di stoffa sul petto da come ho capito... non si capisce cos'è, è pieno zuppo di sangue.
Glielo tolgo.
Io:"Ji-hyun, prendimi le pinze devo togliere il proiettile dal petto." Lui annuisce e subito mi passa le pinze.
Non lo vedo.
Corrugo la fronte.
Non vedo il proiettile.
Alzo lo sguardo, sono tutti qui.
Guardo Brian. Non so se sa tutto...
Io:"Com'è successo?" Gli chiedo.
Brian:"È stato mio padre... ma voi non sapevate nulla?"
Io:"Certo che lo sapevamo. Hai visto, per caso, che pistola aveva?"
Brian:"Ti pare che andavo a vedere che pistola aveva?"
Io:"Non trovo il proiettile."
Jin:"Che cosa?"
Riguardo di nuovo il suo petto.
Cazzo.
Io:"È una pallottola R.I.P."
Taehyung:"Portiamola subito in ospedale. Hoseok andiamo a prendere la macchina. Presto." Tutti scendono e non so dove vanno.
Rimane Brian.
Brian:"La pallottola R.I.P è mortale..."
Io:"Esatto. Ecco l'amore che prova tuo padre verso tua sorella."
Brian:"Provava."
Io:"Mh?" Chiedo confuso. Capisco.
Io:"Ci è riuscita allora?" La guardo sorridendo.
Le do un bacio sulla fronte.
Scotta.
Io:"Resisti bimba."
La prendo imbraccio. Passo davanti a Brian.
Io:"Ti stanno uscendo le rughe. Vai a fare qualche trattamento di bellezza."
Lui mi segue.
Brian:"Se andassimo in ospedale chiederebbero informazioni." Dice cambiando totalmente discorso.
Non gli do corda e scendo le scale.
Hanno preso la mia macchina.
Io:"Apri la portiera." Dico a Brian. Lui subito la apre.
Metto Jade dietro.
Io:"Seguiteci."
Dico ai ragazzi.
Salgo in macchina.
Brian è seduto al sedile del passeggero.
Parto e corro.
In cinque minuti arriviamo all'ospedale.
Vado al pronto soccorso.Jade è dovuta andare in sala operatoria.
Sta avendo un'operazione, il proiettile R.I.P è mortale anche se viene sparato in un punto dove non si può morire.
È mortale perché se il tiratore spara, in questo caso, nel petto, il proiettile passa dallo strato di pelle al muscolo, e dal muscolo si ferma nelle ossa. Fa perdere molto sangue in pochi minuti e dopo il corpo perde i sensi per poi morire lentamente.
Ma se il proiettile viene estratto prima di aver perso un litro di sangue, oppure un po' di più, basta che non superi i due litri e mezzo, la vita della persona non è più in pericolo.
Jade fortunatamente ne ha perso solo un litro.
Avevano bisogno di più sangue per fare l'operazione così l'ho dato io.
Abbiamo tutti e due lo stesso gruppo sanguinio, e ne ho dovuto donare mezzo litro, sennò l'operazione non era possibile svolgerla.
Adesso siamo tutti qui ad aspettare.
Il dottore mi ha spiegato in che consiste l'operazione.
Dovrebbe tagliare il petto nel punto in cui è stata sparata e deve scavare affinché non trova il proiettile, che in questo caso è nell'osso cioè nella gabbia toracica ma può essere anche che ha oltrepassato la gabbia toracica ed è negli organi.
Estraggono il proiettile e chiudono la ferita con i punti per poi mettere il gesso al busto, perché l'osso è stato spaccato.
Anche se la mia piccola aveva perso i sensi, il dottore comunque le ha iniettato un anestetico. C'era la possibilità che poteva riacquisire i sensi in sala operatoria.
Sono molto preoccupato ma non lo do a vedere.
È quasi un'ora che Jade è in sala operatoria. Sono seduto e guardo il vuoto.
Alzo lo sguardo e vedo Brian andare davanti e indietro. Così fanno anche gli altri.
Gli unici seduti siamo io e Ji-hyun.
Lo guardo. Ha lo sguardo perso.
È uguale a me.
Sorrido di poco.
Mi alzo e mi siedo vicino a lui.
Secondo me non mi nota neanche.
Gli do una pacca leggerissima sulla nuca.
Lui sobbalza e mi guarda.
Gli avvolgo un braccio sulle spalle e lui poggia la testa sulla mia spalla.
Io:"Non preoccuparti. La mamma è fuori pericolo." Gli do un bacio sulla testa.
Ji-hyun:"Lo so. Ma-" vuole dire qualcosa ma si ferma.
Ji-hyun:"Lascia stare."
Corrugo la fronte.
Dopo qualche minuto esce il dottore dalla sala operatoria.
Io e Ji-hyun ci alziamo in piedi e andiamo vicino al dottore seguiti dagli altri.
Io:"Allora dottore?"
"È andata benissimo non si preoccupi. Tra stasera e domani mattina dovrebbe svegliarsi. Il proiettile ha sfiorato per poco il cuore ma fortunatamente non l'ha preso.
Ma dovrò farle qualche domanda quando si sveglierà... mi deve spiegare come ha avuto quel colpo di pistola e dove."
Io:"Certo. Può chiederlo anche a me. Io non ero con lei ma so dove è andata."
"Bene, allora posso chiedere qualcosa a lei, se le sta bene."
Brian:"Se vuole lo interrogo io. Sono lo sceriffo."
"Certo sceriffo, l'avevo riconosciuta. Io adesso mi vado a cambiare. E facciamo due domande al signor Jeon."
Brian annuisce.
Escono gli infermieri dalla sala operatoria e portano Jade in qualche stanza su un lettino.
Seguiamo gli infermieri.
Naturalmente abbiamo preso una stanza vip.
Posano Jade sul letto che si trova nella stanza e se ne vanno salutandoci.
Brian:"Adesso cosa farete? Siete nei guai. Io non ho il potere di tirarvi fuori."
Io:"Infatti non devi fare assolutamente nulla. Già ho un piano perfetto in mente. Non fare un passo sbagliato che mi rovini tutto."
Brian:"Di cosa si tratta?"
Io:"Semplice, faremo aprire un caso alla polizia. Un caso che viene aperto da noi e viene chiuso da Jade." Tutti mi guardano confusi.
Io:"Nasconderemo il corpo di Made per un po', affinché non si sveglia Jade. Al suo risveglio butteremo il corpo in una discarica così verrà ritrovato dopo pochissimo tempo.
Tutti i poliziotti andranno sul posto e ci andrà anche Jade in veste di detective. E poi lì giocherà la sua fantasia. Inventerà una storia più che credibile e tutti la crederanno, visto che lei è la detective più affidabile di New York. I miei piani sono sempre geniali e funzionano sempre. Ma adesso non voglio pensare ad altro che alla mia piccola." La guardo.
Io:"Dorme da poche ore e già sento la sua mancanza."
Il dottore entra con una cartella clinica in mano.
Mi guarda.
Guarda i ragazzi.
Guarda Jade.
Io:"Perché ha quell'espressione preoccupata?"
"Ho appena letto la cartella clinica della signorina. Sono gli esami che abbiamo fatto prima dell'intervento."
Io:"E allora?"
"La ragazza ha avuto un'ischemia cerebrale. Non credo che si sveglierà presto. Il sangue non è riuscito a circolare bene nel cervello mentre ne perdeva tanto e per di più la ragazza soffriva di crisi mentali. La sua vita non è in pericolo ma non si sveglierà per un po' di tempo. Oppure si sveglierà ma avrà problemi ad interagire... avrà problemi alla vista, a muoversi, a parlare, perderà conoscenza..."
Mi scende una lacrima.
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My euphoria, 3. Jk
FanfictionSequel di "My euphoria, 2. JK" Tutti desirerebbero una vita di lusso, oro, una villa in cui vivere... denaro sporco. I problemi crescono sempre di più, in amore, in famiglia e nel lavoro. Non tutto è così semplice come sembra. La vita degli otto cr...