18. Grandi segreti, parte 1.

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Jade pov
Sono da Brian.
Brian:"Giornalisti?"
Io:"Si! E se il mio mestiere portasse problemi ai miei ragazzi? Come farò?"
Piango, non sto facendo altro che piangere da ieri.
Brian:"Dai calma, non porterà nessun problema ai tuoi ragazzi."
Io:"E chi lo dice? Hanno scoperto tutti i miei casi e non so come, perché non dovrebbero scoprire anche il vero mestiere dei ragazzi?"
Brian:"Secondo me tu sei troppo ansiosa."
Io:"Me ne vado, con te non si può parlare. Mi fai innervosire ancora di più."
Dico alzandomi dal divano del suo spazioso soggiorno.
Brian:"No! Non volevo, scusa." Dice alzandosi dal divano anche lui.
Brian:"Dico soltanto che devi vivere la vita come ti viene."
Io:"Lo faccio."
Brian:"Beh... non sembra."
Sbuffo.
Io:"Ti rendi conto? Ci sono due bodyguard qui fuori ad aspettarmi. Jungkook sta facendo sorvegliare i cancelli di casa mia da uomini grossi e forzuti. Adesso ho anche un autista e questa cosa non mi piace, devo guidare io."
Brian:"Davvero ha fatto tutto questo in un giorno?" Mi risiedo sul divano.
Io:"Si. Già aveva in mente di far sorvegliare al meglio la nostra villa. Non so perché, credo che mi stia nascondendo anche qualcosa di grosso ultimamente... ma non so a che pensare."
Brian:"Da cosa lo deduci?"
Io:"Non lo so... lo vedo strano. Con me si comporta normalmente non è cambiato, ma c'è qualcosa che non mi convince. Dice spesso che deve rafforzare i cancelli perché chiunque ci può entrare. Non so." Sbuffo nuovamente.
Brian:"Beh credo che se è qualcosa di serio e non vuole fartelo sapere è soltanto per il tuo bene. Jungkook sa cosa fare per te, nel bene o nel male."
Faccio mezzo sorrisetto.
Io:"Sa benissimo cosa fare per me nel male." Dico ripensando a tutte le volte che mi ha fatto del male e mi ha ferita.
Brian:"Cosa?"
Io:"Cosa?"
Brian:"In che senso sa benissimo cosa fare per te nel male?" Lo guardo.
Io:"Insomma, non fa guidare più me!" Una scusa al volo.
Lui ride.
Brian:"E questo sarebbe male? Sempre esagerata." Sorrido di poco.
Guardo la fede che ho al dito.

Entro in casa a tarda sera. Ho cenato con Brian.
Oggi i giornalisti non c'erano.
Non c'è nessuno in casa: i ragazzi sono andati a fare serata. Sono sempre insieme a me non passano mai del tempo tra di loro.
La mia "guardia del corpo" mi sta appiccicato.
Salgo di sopra e lui mi segue.
Io:"Potresti andare per favore?"
"No signora, se non ho l'autorizzazione del signor Jeon non posso lasciarla sola."
Io:"E io sono la signorina Jeon, quindi la mia autorizzazione vale lo stesso."
"No." Lo guardo storto.
Mi incammino verso la mia stanza.
Apro la porta e entro ma lui sta per entrare.
Io:"Devo cambiarmi, vuoi vedere il mio corpo nudo?" Dico maliziosa.
Lui rimane impassibile.
Io:"Rispondi o no?"
"Non posso lasciarla sola, mi faccia entrare per favore."
Io:"Adesso chiamo Jungkook e gli dico che mi stai molestando."
"Ma..."
Io:"Niente ma. Ti ho detto che mi devo cambiare e tu vuoi entrare nella mia stanza. Non è un po' strano?"
Lui vuole rispondermi a tono ma sa che se lo fa saranno guai per lui.
"Si, certo signora. L'aspetterò qui fuori, ma faccia presto per favore."
Io:"Ci metto quanto tempo voglio." Dico entrando nella mia stanza chiudendo, poi, la porta.
Tiro un sospiro di sollievo poggiando la fronte sulla porta.
Un po' di privacy.
Chiudo la porta a chiave.
Mi giro e sobbalzo.
Io:"Jadeide! Mi hai fatto prendere un colpo." Dico in sussurro per non farmi sentire da fuori.
Lui ride.
Io:"Abbassa il tono di voce, c'è il bodyguard qui fuori." Dico con ironia.
Jadeide:"Giornalisti che chiedono informazioni su casi risolti da te?"
Io:"Si..." dico guardandolo stranita.
Sa sempre tutto.
Mi avvicino a lui.
Io:"Possono anche scoprire, allora, l'ultimo caso che sto risolvendo."
Jadeide:"Sarebbe?"
Io:"Oh my gosh, Jadeide che non sa qualcosa. Mi fai rabbrividire." Dico ironizzando il mio discorso. 
Jadeide:"Allora? Su quale caso stai lavorando adesso?"
Io:"Il tuo, Jadeide. Tu mi nascondi qualcosa di grosso e io quel qualcosa lo scoprirò. So benissimo che hai mentito, tu hai minacciato per davvero James. Anche Jungkook ultimamente mi sembra strano, non so se c'entra qualcosa con te o è solo un'impressione."
Jadeide:"Perché ti avrei mentito?"
Io:"Per far sì che io avessi pensato che James mi avesse detto una bugia, solo perché è un bambino. Ma tra lui e te, sei tu il bambino."
Lui sospira.
Io:"Mi hai mentito anche qualche anno fa sul caso della leggenda. Ricordi? Chiesi chiaramente a tutti i tuoi fratelli, compreso te, chi sapesse leggere uno spartito musicale e mi rispose solo Manfite. Perché non mi hai risposto anche tu, visto che sei un violinista?"
Jadeide:"Non era importante saperlo."
Io:"Si, invece. Allora devo pensare che anche tu hai partecipato all'omicidio."
Jadeide:"No."
Io:"Si invece. Sono giunta a questa conclusione." Dico sicura di me.
Lui mi guarda seriamente.
Io:"Ci sto pensando da ieri, quando ti ho sentito e visto suonare. Tu hai sempre delle idee geniali, hai dato molti consigli a Manfite... visto che lui non sapeva come agire, perché era morto per quasi vent'anni e le sue esperienze erano pari a zero."
Mi avvicino a lui.
Io:"Jadeide, dimmi. Cosa mi nascondi? Se mi ami davvero allora dimmi tutto quello che devo sapere. Ha a che fare con mio padre, me lo sento."
Lui mi guarda solamente.
Quelle pupille color celeste... un celeste talmente chiaro che quasi si mimetizza col bianco della sclera.
Mi bacia.
Ricambio.
Un bacio dolce, pieno di passione.
Mi mette una mano nel fianco e mi avvicina a lui per far aderire i nostri corpi.
Ci stacchiamo.
Jadeide:"Non sai quanto io possa amarti, ma mi dispiace. Non posso dirti nulla, almeno per altri trenta minuti."
Io:"Cosa?"
Mi da un bacio a stampo e se ne va.
Rimango qui impalata, in mezzo alla stanza.
Guardo verso il balcone, dove, pochi secondi fa, Jadeide è scappato da me.
Prendo un vestito in raso nero attillato, arriva poco prima del ginocchio e c'è uno spacco sulla gamba sinistra.
Prendo le pantofole con la pelliccia sopra ed esco dalla stanza.
Trenta minuti?
Guardo l'orario sul mio cellulare: 9:50 pm.
Vado in cucina seguita dal bodyguard. Trovo Jade Junior e Ji-hyun.
Io:"Ciao ragazzi."
I due sobbalzano.
Ridacchio. Ji-hyun nasconde qualcosa dietro la schiena.
Ma puzza di bruciato...
Io:"Cosa fate?" Chiedo vedendoli sporchi di farina.
Ji-hyun:"Un dolce... ma credo che sia non commestibile." Jade ride.
Io:"Perché?" Dico già facendomi un'idea.
"Buonasera signora." È Hannah.
"Ciao Hannah." Le sorrido e lei ricambia.
Hannah:"Il signor Jeon mi ha dato questo foglio e mi ha detto di darlo a lei." Prendo il foglio.
Io:"Grazie."
Hannah:"Ma puzza di bruciato..."
Mi giro verso Ji-hyun.
Io:"Fammi vedere cosa avete combinato."
Abbassa la testa e si sposta così da farmi vedere cosa nasconde dietro la schiena. Mi metto a ridere.
Io:"Sapete no che non farò pulire a Carol e Hannah? Dovete pulire voi."
Jade:"Cosa?"
Hannah:"Non si preoccupi signora. Ci penserò io."
Io:"No. Su muovetevi a pulire. Non farò stancare le mie cameriere per un disastro che avete fatto voi."
Ji-hyun:"Dai mamma!"
Io:"Niente ma."
Mi giro e sbatto contro lo scimmione che mi segue dappertutto, cazzo.
Sbuffo.
Io:"Spostati, fammi passare." Dico scontrosa.
Guardo il foglio di Jungkook. Sorrido.
Sarà una delle sue lettere.
Salgo di sopra, sempre seguita dal mio bellissimo e adorabile bodyguard.
Apro il foglio.
Quarto membro.
Corrugo la fronte.
Questa non è una lettera... è un messaggio.
Il mio telefono squilla.
Jungkook.
Io:"Hey bubi..."
Lo sento sorridere.
Jungkook:"Da quanto tempo non mi chiami così."
Faccio mezzo sorrisetto.
Io:"Scusami, lo farò più spesso."
Jungkook:"Piccola, ti devo parlare di una cosa importante."
Io:"Ma adesso non sei con i ragazzi?"
Jungkook:"No. Sono rimasto qui, ho chiesto ai ragazzi di andare anche senza di me. Sono al terzo piano nella sala giochi, vieni."
Io:"Certo..." inizio a camminare ma lo scimmione mi segue.
Io:"Ah Jungkook, potresti dire al mio adorabile bodyguard di non seguirmi più e di lasciarmi in pace adesso che sono a casa e al sicuro?" Lo guardo storto.
Lo sento ridacchiare.
Jungkook:"Certo, passamelo." Metto il viva voce.
Jungkook:"Edward per oggi va bene così, grazie."
Ah si chiama Edward?
"Va bene signore, a domani."
Io:"Finalmente! Datti per malato domani, non preoccuparti."
Corro di sopra a gambe levate.
Sicuramente dovrà spiegarmi cosa significa quarto membro.
Entro nella sala giochi.
Io:"Ciao bubi."
Lo abbraccio appena lo vedo.
Lui ricambia.
Jungkook:"Non ti vedo da stamattina."
Dice dandomi tanti baci sulla guancia.
Ci stacchiamo.
Jungkook:"Facciamoci una partita a Black Jack per favore."
Io:"Non dovevi parlarmi?"
Jungkook:"Le mani saranno occupate, non la bocca."
Ci avviciniamo al banco del Black Jack.
Mi siedo al posto del mazziere e lui al posto del giocatore. Siamo seduti uno di fronte l'altro.
Jungkook:"Ragazzi, venite anche voi."
Corrugo la fronte.
Io:"Chi dovrebbe..?" Non mi fanno neanche finire di parlare che vedo Jadeide e Jason avvicinarsi al bancone.
Cosa succede?
Io:"Jason... come sei uscito dal carcere?"
Jadeide:"Finalmente siamo tutti e quattro riuniti, una volta e per tutte." Dice mentre si siede di fianco a Jungkook.
Io:"Potete spiegarmi cosa succede?"
Si siede anche Jason.
Jungkook:"Jade, dobbiamo parlarti di una cosa importantissima."
Jason:"È bello stare tutti e quattro assieme."
Mi alzo di scatto.
Io:"Ditemi cosa sta succedendo. Cosa significa quarto membro?"
Jadeide:"Hai mai sentito parlare dell'organizzazione criminale, no?"
Io:"Che domande fai? Certo che sì." Dico scontrosa.
Jason:"Siediti per favore." Lo fulmino con lo sguardo ma mi siedo comunque.
Jungkook:"Grazie a te adesso possiamo dire che finalmente è nelle nostre mani."
Io:"Perché grazie a me? Io non ho fatto assolutamente nulla."
Jadeide:"Certo che si, hai ucciso Made, l'ultimo rimasto del gruppo dei quattro criminali. Se lui fosse stato ancora vivo, l'organizzazione a quest'ora non sarebbe stata nostra."
Io:"Vi volete spiegare meglio?"
Jadeide:"Eh va bene, inizio io. Tanto tempo fa, quand'ero piccolo, volevo che mio padre lasciasse tutti i suoi beni a me. Gli ho dato sempre soddisfazioni e io ero, e sono, il figlio maschio più bravo nella spadaccina. Doveva per forza ereditare tutto a me, ma lui non lo voleva fare. Voleva dare tutto a Tanfeide, e questo non mi stava bene. Lui conobbe tuo padre, lo conobbe grazie ai giornali perché tuo padre era il grande spadaccino dell'Europa e lui non voleva questo. Era lui il più grande spadaccino, non tuo padre. Mio padre e tuo padre diventarono soci in affari e così fondarono l'organizzazione con lo scopo di fondare gli Stati Uniti con l'Europa, ma qualcosa andò storto. Tuo padre lasciò Parigi e si trasferì a New York cambiando nome e cognome, ormai non c'era più nessuno a capo dell'Europa. Mio padre, incazzato dal tradimento di Petit, decise di proporgli una sfida a spadaccina, chi aveva la vittoria in tasca riceveva anche tutta l'organizzazione. Mio padre era tanto sicuro di sé che perse come un fallito.
Tuo padre non aveva mai lasciato Parigi, aveva sotto controllo tutto. Una volta sconfitto mio padre, lui aveva "vinto" sia l'Europa sia gli Stati Uniti. Mio padre infuriato decide di affidare il compito a Tanfeide, doveva assolutamente vincere contro Made. Ma io ero geloso. Né Tanfeide e né io sapevamo cosa c'era sotto a codesta sfida ma volevamo combattere lo stesso. Io lo scoprii dopo, visto che sin da piccolo sapevo sempre tutto e non mi facevo mai i fatti miei. Io pregai mio padre di andare al posto di Tanfeide e lui mi disse di sì.
Mi allenai tantissimo affinché non arrivò il giorno tanto atteso.
Dovevo battermi contro Made.
Avevo paura ma allo stesso tempo ero carico di adrenalina.
Persi. Alla fine persi. Mio padre era talmente deluso che voleva uccidermi."
Jason:"Made poi conobbe mio padre..."
Mi giro verso di lui.
Jason:"Il Juggler kid, il grande Kid di tutti i tempi. Tuo padre era interessato e così divennero soci. Mio padre si situava a Londra, credo che già lo sai grazie a Zane.
Adesso l'intenzione di tuo padre era di fondare non solo Stati Uniti e Europa... ma anche il Regno Unito. Tuo padre aveva delle doti micidiali. Rimasero in società per parecchi mesi..."
Jungkook:"E poi conobbe mio padre." Lo guardo.
Jungkook:"Mio padre oltre ad essere violento, oltre ad essere bastardo era anche il boss mafioso della Corea del Sud. Riuscì anche a prendere in mano quella del Nord, insieme a tuo padre fondò Europa, Stati Uniti e Asia."
Jadeide:"Nel frattempo mio padre aveva combattuto di nuovo con Made ma senza successo. Voleva mandare di nuovo Tanfeide ma io lo fermai.
Ci andai di nuovo ma io persi spudoratamente. Mio padre si incavolò davvero molto. Disse che se avesse scelto Tanfeide sarebbe andata a lei la vittoria, e non so se è vero oppure no. Discutemmo su questo. Disse che ormai aveva deciso a chi ereditare tutto, chi doveva essere a capo dell'organizzazione e chi doveva essere il potere supremo, ma la persona prescelta non ero io era ormai Tanfeide. Io dalla rabbia presi la mia spada e l'attaccai con l'intento di ferirlo, ma lui si muove per difendersi e il colpo va in petto. Ormai era fatta. L'avevo ferito gravemente e profondamente al petto così, a sangue freddo, gli infilzai la spada nel cuore. Prima che arrivasse la mia famiglia, mi ferii al braccio con la mia stessa spada, la pulii velocemente sui vestiti di mio padre e la rimisi a posto. La mia famiglia arrivò, mia madre era esterrefatta ma io dissi che era stato Made, il capo dell'organizzazione. Ma nessuno sapeva cosa fosse l'organizzazione criminale, era tutto in segreto ma avevo Tanfeide. Lei sapeva chi era Made, sapeva cosa fosse l'organizzazione: mio padre disse prima tutto a lei e poi lo disse a me. Lei credette alle mie parole e mi diede ragione davanti ai miei fratelli e a mia mamma.
Per quello le sono grato ma l'abbiamo sempre odiata perché era la preferita di nostro padre. Il potere supremo doveva essere lei non io... ma mio padre, prima di morire, non scrisse in tempo il testamento e quindi l'eredità passò tutta a me automaticamente, visto che ero il primo maschio più bravo nella spadaccina. Made venne a sapere della morte di mio padre ma non venne a sapere chi era stato ad ucciderlo."
Dove vogliono arrivare?

My euphoria, 3. JkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora