12. Promesse mantenute.

124 9 0
                                    

"Finalmente hai capito che ero io."
Mi alzo e mi giro.
Io:"Will Brown. Da quanto tempo."
Will:"È mai possibile che sei sempre bella?"
Io:"Sì, è possibile."
Will:"Adesso capisco perché mio fratello si era così tanto innamorato di te... e ha lasciato la sua famiglia per te."
Io:"Mi odiate per questo, quindi?"
Will:"Sì. Hai fatto perdere la testa a mio fratello! Vergognati!"
Io:"Gli ho fatto anche molte promesse. Due le ho mantenute, adesso tocca mantenere la terza. Ho ucciso mio padre, ho mandato in prigione Furto Kid adesso tocca a Edo Kid. E per favore, la prossima volta che scrivi una lettera devi essere più chiaro... ah scusami, una prossima volta non ci sarà."
Lui si avvicina a me pericolosamente.
Io resto ferma.
Will:"Brutta puttana."
Improvvisamente qualcuno si mette davanti a me.
Gli mette una mano attorno al collo.
Jadeide:"Non chiamarla più così."
Will:"E tu chi cazzo sei?!" Dice dimenandosi dalla presa di Jadeide.
Jadeide:"Non sei molto gentile."
Mi guardo intorno per vedere se c'è qualcuno che possa vederci.
No, non c'è nessuno.
Perché il cimitero sta quasi per chiudere.
Jadeide lo spintona e lo butta per terra.
Si avvicina e prende la spada dalla custodia.
Io:"Jadeide!" Un fulmine si fa spazio nel cielo.
Io:"Non ucciderlo!"
Jadeide:"Sei mancino o destro?" Will non risponde.
Jadeide:"Rispondimi, sei mancino o destro?"
Dice puntandogli la spada alla gola.
Will:"Mancino."
Jadeide alza la spada e gliela passa sul braccio sinistro con forza.
Distolgo lo sguardo.
Gli ha tagliato un braccio?
Will:"Ah! Sei impazzito?!"
Prendo coraggio e guardo, non perché ho paura ma mi fa schifo.
Non gliel'ha tagliato... gli ha solo procurato una ferita.
Jadeide posa la sua spada nella custodia.
Mi guarda.
Si avvicina a me.
Lo guardo e non muovo un muscolo.
Prende qualcosa dalla tasca.
Sono delle manette.
Guardo la sua mano che mi porge le manette.
Le prendo e lo guardo.
Jadeide:"Prego."
Mi da un bacio sull'angolo delle labbra e se ne va.
Lo guardo mentre si allontana.
Poso poi lo sguardo su Will.
Mi metto le manette come se fossero dei braccialetti.
Mi avvicino a lui.
Io:"Alzati."
Will:"Non ci riesco."
Io:"Non fare la femminuccia e alzati. Ho avuto cose peggiori di un semplice graffio, e sono sempre andata avanti, fino allo svenimento. Per questo o ti alzi o morirai." Lui sospira.
Si alza con fatica.
Prendo con forza le sue braccia e lui tira un urlo dal dolore a causa del braccio ferito.
Usciamo dal cimitero.
La guardia mi guarda stranito.
"Chi è lui?"
Io:"Non si preoccupi. Sono una detective. Ho solo arrestato un assassino."
Lui mi guarda sconcertato.
Io:"Non ha fatto niente all'interno del cimitero... non si preoccupi."
Gli sorrido leggermente.
Faccio camminare Will e lo metto seduto al posto del passeggero.
Gli allaccio la cintura.
Salgo in macchina.
Will:"I criminali non si mettono dietro?"
Io:"Stai morendo con il braccio dissanguato, zitto e muori serenamente."
Will:"Sto sporcando di sangue la tua Ferrari."
Sospiro rumorosamente.
Io:"Adesso capisco perché Zane vi odiava così tanto. Siete tutti dei rompi coglioni del cazzo. Sta' un po' zitto, sennò ti strappo le corde vocali e le do a mangiare ai gatti randagi."
Così sta zitto.
Chiude gli occhi.
Non parla per tutto il tragitto.
Arriviamo fuori la chiesa.
Scendo dalla macchina.
Apro la portiera posteriore.
Sotto al sedile ho nascosto una pistola, ce l'ho fissa lì.
La prendo.
Vado al lato del sedile passeggero e apro la portiera.
Io:"Muoviti a scendere."
Non mi risponde e non apre gli occhi.
Io:"Per un semplice graffio non sei potuto svenire."
Continua a non rispondermi.
Sono sicura che è sveglio.
Carico la pistola.
Lui sentendo il rumore apre gli occhi lentamente.
Io:"Hai paura di una pistola? Buon a sapersi."
Sorrido.
Io:"Scendi." Ordino.
Lui mi guarda storto.
Will:"Mi potresti slacciare la cintura di sicurezza, per favore?"
Io:"Hai le mani."
Will:"E ho anche un braccio ferito."
Roteo gli occhi.
Gli slaccio la cintura e scende dalla macchina.
Abbasso la pistola e chiudo la portiera della macchina per poi chiudere le sicure col telecomando.
Io:"Cammina, credo che tu sappia dove andare, visto che già sei stato qui."
Will:"Sei molto spiritosa."
Io:"Davvero? Me lo dicono in tanti. Adesso però che ne dici di camminare?"
Lui sospira e dopo un po' inizia a camminare verso l'entrata della chiesa.
Si ferma un po' prima del portone.
Sbuffo.
Io:"E che ci vuole?!" Dico ad alta voce spintonandolo all'interno della chiesa. Lui cade a terra e urla come un bambino per il dolore al braccio.
Attira l'attenzione di tutti.
Entro anche io.
Io:"Ho scoperto il caso e ho anche arrestato l'assassino: Will Brown." Dico sedendomi su una panchina della chiesa.
Guardo James che mi guarda sconcertato.
Brian:"Cosa dici?"
Io:"Vuoi confessare tutto oppure faccio io?"
Will mi guarda storto.
Io:"Ok faccio io."
Mi alzo.
Io:"Avete mai sentito parlare di Kaito Kid, Furto Kid e Edo Kid?"
Tutti si guardano.
Detective:"Ho sentito solo Furto Kid... perché l'hai arrestato tu, e quello è stato il caso più importante."
Io:"Si, esatto. Ma c'è una persona che conosce questi nomi."
Guardo Brian che ha lo sguardo basso.
Io:"Vero sceriffo?"
Brian:"Certo. Zane Brown, Jason Brown e Will Brown."
Dice facendo mezzo sorrisetto.
Io:"Non vi nascondo che Zane Brown è stato il mio primo ragazzo, il mio primo amore. Lui era diverso, non era come la famiglia... anzi, lui odiava la sua famiglia perché gli costringevano a fare cose che lui non voleva.
Così si fece arrestare facendosi beccare, di proposito. Poi conobbe me, ma c'era un piccolo problema: le famiglie. La mia famiglia non voleva che io avessi una relazione con un criminale, che poi non lo era, e la sua non voleva che l'avesse con un'FBI.
Erano contrarie ma io e lui continuavamo senza problemi ma di nascosto. Disse di odiare i suoi fratelli a morte.
Jason e Zane erano gemelli e Will era l'ultimo figlio.
Zane mi fece fare una promessa, poche ore prima che venisse ucciso da mio padre: dovevo farla pagare a Jason e a Will. Ho arrestato Jason e adesso sto per farlo con Will. Sto mantenendo pian piano tutte le promesse che gli ho fatto. Ma solo una non sono riuscita a capire... perché dovrei arrestare Will?"
Detective:"Che domande, ha assassinato il prete."
Sorrido divertita.
Io:"Non dico per questo.
Will vuole bene a suo fratello Zane. Ha fatto tutto questo per lui."
Tutti mi guardano sconcertati.
Io:"Il prete che ha ucciso doveva sposare me e Jungkook, mio marito. Will mi mandò una lettera, proprio nel giorno in cui sono andata in coma, ma è stato un caso. Quel giorno non sono riuscita a leggere quella lettera, mi sono svegliata pochi giorni fa dalla coma... e l'ho letta oggi. Mi diceva che era riuscito a fermare un matrimonio che non doveva essere fatto, perché il mio unico uomo era suo fratello Zane. Il prete però, naturalmente era contrario a questa cosa. E dopo un anno, sapendo che io ero sveglia, voleva rimettermi di nuovo in lista con Jungkook, senza pensare alle minacce di Edo Kid, ma purtroppo non è andata a finire bene. Vero Will?"
Will:"Hai una mente brillante come sempre, complimenti." Dice sorridendo.
Io:"So che ci soffri tanto per tuo fratello, anche io lo penso ancora... ma ormai è acqua passata. Lui è morto, è rimasto nei nostri cuori ma purtroppo non c'è di persona. Dovevo prendere un'altra strada non potevo piangere ancora per lui."
Lui abbassa lo sguardo.
Will:"Lui però ti amava tanto."
Io:"Lui è morto a causa mia. Mi devo sentire una merda. Ho fatto uccidere un ragazzo senza neanche farlo apposta... e ne stavo facendo uccidere anche un altro. Come mi dovrei sentire? Io non merito nessuno." Dico più a me stessa che a lui.
Will si alza da terra.
Will:"La colpa era di Made, non tua. Tu eri semplicemente innamorata. È stata la mia stupida famiglia a prendersela con te, io invece l'ho sempre pensata in modo diverso, e tu lo sai."
Io:"Certo che lo so. Ricordi ancora le conversazioni che facevamo quando Zane era in carcere..." dico sorridendo.
//Flashback\\
Giro per il carcere per controllare se tutti stiano lavorando per bene nei campi.
"Hey Made, sempre bella come al solito e due bei meloni, sia avanti che dietro." E tutti i detenuti ridono.
Mi fermo e guardo prima Zane che guarda colui che ha parlato, con uno sguardo omicida, poi guardo il detenuto che ha parlato. È un ragazzo.
Io:"Hey Wilson, spero che ti cada un sasso enorme su quelle due palline da ping pong e quel ramoscello stecchito che ti ritrovi in quelle fottute mutande."
Lui mi guarda perplesso.
Io:"Che c'è? Muoversi! A lavorare!"
Ritornano a fare il loro dovere e li guardo storto.
Entro in campo e guardo come lavorano... onestamente, guardo Zane. È così sexy.
È senza maglietta, ha i suoi addominali, ben scolpiti, in bella vista.
Le vene sulle braccia, i suoi tatuaggi su di esse. Mi viene quasi da sbavare.
"Agente Made, è l'orario delle visite. Chiama il numero 17, 25. Oh e anche il 10."
Sento dal mio Walkie-talkie.
Io:"Certo, ricevuto."
Io:"Ragazzi, posate gli attrezzi di lavoro al loro posto."
Sento lo sguardo di Zane addosso.
Lo guardo.
Io:"Rimettiti la maglia numero 10."
Dieci..?
Numero 17, 25 e 10.
Mi avvicino a Zane.
Io:"Hai visite."
Zane:"Io? Visite? Avranno sbagliato numero di detenuto."
Io:"No, impossibile. Sai che i parenti devono firmare per l'identificazione dei carcerati."
Lui si rimette la maglia.
Io:"Peccato."
Lui capisce a cosa mi riferisco.
Mi sorride maliziosamente.
Zane:"Aspetta quando ci ritroveremo da soli piccola." Sussurra.
Io:"Non vedo l'ora."
Lo sorrido maliziosamente.
Gli do un bacio sulla guancia, visto che sulle labbra, davanti agli altri carcerati, non posso darglielo.
"Hey! Anche io voglio un bacio."
Io:"Non hai fatto niente per meritartelo."
"Zitto Jeff, Brown è il suo ragazzo."
Zane mi affianca.
"Un'agente FBI... insieme ad un criminale? Non mi suona bene." E tutti ridono.
Zane si fa avanti con uno sguardo omicida.
Io:"Zane non darli retta."
Dico afferrando il suo polso per poi tirarlo vicino a me.
Zane:"Anche se fosse, qual'è il problema Jeff?"
Oh cazzo, adesso inizia una rissa.
"Che c'è Brown, ho offeso la tua ragazza? Comunque mi dispiace dirti che le sbaviamo tutti dietro. Ha quel culo enorme, come si fa a non guardarlo?"
Zane si avvicina pericolosamente. Gli tira un pugno sul naso e lo fa sanguinare.
Jeff non ci pensa due volte e ricambia il pugno così si picchiano entrambi.
Io:"Zane Dio santo, potresti ascoltarmi per una volta?!"
Cerco di fermarli ma mi spingono e cado per terra.
Mi rialzo.
Prendo la pistola e sparo in una collina che hanno formato i detenuti con le pietre delle miniere.
Tutti fanno silenzio e Zane e Jeff mi guardano sorpresi.
Punto la pistola a Zane.
Io:"Tu vieni qua e mettiti dietro di me." Ordino.
Così fa.
Io:"E tu alzati da terra, o devo chiamare una gru per alzarti? Alza quel culo sporco che hai, muoviti!" Lui così fa.
Poso la pistola.
"Che venisse qualcuno a portare questi stronzi nelle loro celle, per favore."
Dico nel walkie-talkie.
"Certo, adesso mando suo fratello."
Io:"Va bene."
Io:"10, 17 e 25. Avete le visite. Venite con me."
Loro mi seguono.
Arriva Brian.
Brian:"Ciao sorellina."
Io:"Ciao Brian."
Brian:"Perché li hai chiamati stronzi? Sei arrabbiata con loro?"
Io:"Sì." Fulmino tutti con lo sguardo.
Loro abbassano lo sguardo.
Io:"Si sono picchiati."
Brian:"Lo vedo." Dice guardando il ragazzo con il sangue che gli cola dal naso.
Brian:"Con chi?"
Io:"Con lui." Dico indicando Zane.
Brian lo guarda poi guarda me.
Zane:"Andiamo piccola?"
Mi prende per mano. Io subito gliela lascio.
Brian:"Piccola? E poi perché non li hai ammanettati?"
Io:"Sanno con chi hanno a che fare, vero?"
Li guardo minacciosa e loro, impauriti, annuiscono.
Mi rigiro e faccio mezzo sorrisetto.
Io:"Adesso andiamo. I parenti stanno aspettando." Inizio a camminare e i tre detenuti mi seguono.
Arriviamo nella stanza delle visite.
Io:"Numero 25 al secondo tavolo, 17 nel terzo e 10 nel primo."
Loro si siedono.
Sono curiosa però di vedere chi è venuto a trovare Zane.
Mi avvicino un po' di più.
Zane:"Perché me lo chiedi?" Dice ad un ragazzo. Si somigliano.
Lui mi ha detto che ha un fratello gemello e un altro più piccolo di un paio d'anni.
Siccome c'è il telefono per comunicare con chi c'è dall'altra parte del vetro, non riesco a sentire cosa dice il ragazzo.
Zane:"Non ci torno neanche morto a casa. Te lo scordi. Sto facendo di tutto per finire nei guai, così mi prolungheranno gli anni di carcere. Si, sono pazzo. E poi qui ho anche una ragazza. Si la ragazza che ti parlai l'anno scorso. È diventata la mia ragazza. È talmente bella. Ha gli occhi blu e i capelli neri, quei capelli così lunghi e lisci. Non credevo che sapevo amare una persona, sono stupito per me stesso. È la cosa più bella che mi sia capitata, solo che qui non possiamo farci vedere assieme, sarebbe una catastrofe se suo padre o sua madre o suo fratello lo verrebbero a scoprire."
Lo amo così tanto. Mi ha fatto perdere la testa.
Suona la campanella.
È finito il tempo.
Io:"Dai ragazzi, alzatevi. Salutate i vostri parenti e venite da me."
Salutano e mi raggiungono.
Usciamo dalla sala delle visite e inizio a camminare fino a quando non sento qualcuno chiamarmi.
"Agente Made."
Mi fermo e mi giro.
È il ragazzo con cui stava parlando Zane.
Io:"Si?"
"Potrei parlare con lei?"
Zane:"Cosa devi dirle?"
"Non sono fatti che ti riguardano."
Io:"Hey, scusami, potresti accompagnare loro nelle proprie celle, tengo visite." Dico ad un poliziotto.
Lui annuisce e se ne va con i ragazzi.
Io:"Mi dica."
"Prima di tutto, piacere, sono William Brown, ma mi chiami Will, sono il fratello più piccolo di Zane."
Dice porgendomi la mano.
Io:"Oh... io sono Jade Made, sono una delle guardie del carcere nonché FBI della centrale. I detenuti sono sotto il mio controllo. Ma naturalmente non faccio solo la guardia, combatto ogni giorno il crimine."
Dice afferrando la mia mano e la bacia per poi sorridere.
La ritiro.
Io:"Cos'aveva da dirmi?"
Will:"Si comporta bene mio fratello?"
Io:"Certo che si, perché questa domanda?"
Will:"Niente, così. Tu quindi sei la ragazza di mio fratello?"
Spalanco gli occhi.
Io:"Shh."
Lui si mette a ridere.
Io:"Andiamo a farci un giro, è meglio."
Tolgo la cinta dove ci sono tutte le armi.
La do alla ragazza dietro al bancone.
Io:"Tieni, esco un attimo. Di' a mio padre che sono con un cliente se mi cerca."
La ragazza dietro al bancone annuisce.
Usciamo.
Will:"Sei molto bella."
Io:"Grazie."
Will:"Perché hai scelto mio fratello?"
Io:"Perché è riuscito a darmi le attenzioni che desideravo, e poi lui non è un criminale. È in prigione solo per sbaglio."
Will:"Uno sbaglio che ha commesso lui, di proposito."
Lo guardo.
Will:"Sicuramente sai che noi apparteniamo ai Kid."
Io annuisco.
Will:"I miei genitori ci tengono a questa parentela, ma io, Zane e Jason no. Ma purtroppo siamo costretti a fare i Kid anche se non vogliamo."
Io:"Che fanno di preciso i Kid?"
Will:"Sono criminali di lusso. Rapinano gioielli costosi, sono arrivati in Inghilterra e hanno rubato lo zaffiro della regina."
Io:"Criminali molto intriganti. Mi lusingano."
Will:"Come?"
Io:"Lo zaffiro che la regina aveva come anello era finto. È successo qualche mese fa, quindi di recente, non credo che la regina lasciasse che il suo prezioso zaffiro venisse preso dai criminali più sciocchi del mondo. Credo che i Kid non se ne sono mai accorti, oppure, per non fare brutta figura, non l'hanno mai rivelato. I criminali devono essere parecchio svegli, ma quasi tutti non lo sono. Io, ad esempio, riesco sempre a fare il mio lavoro come si deve. Ho un quoziente intellettivo più alto della città, le mie deduzioni e le mie capacità mentali fanno invidia all'intere forze dell'ordine. Se io fossi una criminale non farei girare tanto il mio nome per la città, non mi vanterei dei crimini che faccio... perché di certo, poi, un giorno la polizia mi troverà, cosa che già ho fatto io. Ho trovato i Kid, senza che tu te ne accorgessi."
Lui mi guarda stupito.
Io:"Qui abiti tu, vero? Questo palazzo è di lusso, ed è abitato dai più lussuosi di New York. Tutto il palazzo è abitato dai Kid e dalla tua famiglia. Al piano più basso ci sono le famiglie di meno importanza, invece nei piani più alti, c'è la famiglia più importante, ovvero i Kid e lì stesso nascondono lo zaffiro della regina che è spudoratamente falso."
È sbalordito dalle mie parole.
Io:"Beh ho dimostrato le mie capacità deduttive. Adesso se non le dispiace, devo lavorare. Non si preoccupi, non dirò a nessuno che so dove sono i rapinatori della regina."
Faccio mezzo sorrisetto.
Mi giro e vado via.
Ah, criminali.
//Fine flashback\\
Will:"Hai avuto sempre una mente straordinaria, Jade. Sei fantastica."
Mette le mani dietro la schiena per farsi ammanettare.
Mi avvicino e prendo le manette che avevo intorno al polso.
Will:"Mi dispiace per averti chiamata puttana. Non lo pensavo davvero."
Io:"Non fa niente, anche io dico cose che non penso quando sono arrabbiata."
Do la chiave delle manette a Brian.
Lo portano via.
Will è bravo come fratello... ma come persona è cattiva. Per questo voglio che tu l'arresti, così non farà soffrire più nessuno. Ti prego piccola, fallo per me.
Ricordo le parole di Zane, so perché lo voleva far arrestare.

Sono rimasta qui, in chiesa.
Sono da sola.
Fuori c'è un temporale pauroso.
Stavo pensando a molte cose del passato.
Ma adesso mi sono stufata.
Penso troppo.
Mi alzo dalla panchina e vado verso l'uscita.
Un tuono si fa spazio nel cielo.
Guardo la pioggia che cade.
Improvvisamente un ombrello blu e con le decorazioni bianche mi invade la vista.
Faccio mezzo sorrisetto.
Io:"Finalmente ti fai vivo come si deve. Mi stai tenendo d'occhio da stamattina."
Jadeide:"L'hai notato?"
Io:"Certo. Non sono mica stupida."
Jadeide:"Oh no, sei la persona più intelligente che io conosca. La tua mente mi affascina. E so anche che sei distrutta."
Lo guardo.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio.
Lui, per ricambiare l'abbraccio, fa cadere l'ombrello per terra.
Lo stringo forte a me e così fa lui.
Io:"Ti voglio bene Jadeide."
Dico chiudendo gli occhi e godendomi il suo profumo.
Jadeide:"Io invece ti amo Jade." Faccio mezzo sorrisetto.

My euphoria, 3. JkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora