16. Scoprirò anche questa volta la verità.

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A Jadeide piacciono i bambini, perché dovrebbe fare una cosa del genere?
Io:"Perché mai avrebbe dovuto farlo?"
James:"Non vuole che indaghi su di lui! Non vuole che io scopra come è possibile che suo padre non è stato ucciso dall'organizzazione!"
Dice con un tono di voce troppo alto, infatti lo sentono anche Jimin e Taehyung.
Mi guardano con la fronte corrugata.
Io:"Anche io avevo dedotto ciò... perché mai mio padre, a capo dell'organizzazione criminale, avrebbe dovuto far uccidere il padre di Johnson...?" Chiedo più a me stessa che a lui.
James:"Jade, mannaggia, vieni ad aiutarmi o no?"
Io:"Ma perché? Dove sei?"
James:"Sono nel parco legato. Mi ha legato lui. È buio, fa freddo e il cancello del parco già è stato chiuso. Ho paura, per favore vieni."
Io:"Come ti ritrovi con il telefono di tuo padre?"
James:"Gliel'ho rubato per trovare informazioni ma mi è stato utile in un altro caso."
Io:"Oh cazzo, non ci voleva. Adesso arrivo subito. Non preoccuparti." Riattacco. Mi alzo.
Io:"Ragazzi datemi le chiavi della vostra macchina. Vengo subito."
Così fanno.
Metto il cappotto, prendo la borsa e scendo giù.
Vado nel parcheggio e trovo la macchina.
Salto su e metto in moto.
Il parco è a pochi kilometri da qui. Dovrei arrivare in dieci minuti se non trovo traffico, visto e considerato che questa è New York.
Ok, non trovo traffico, meglio.
Dopo minuti mi ritrovo fuori al cancello del parco.
Parcheggio la macchina più avanti dell'entrata visto che stanno le telecamere.
Prendo la borsa. Prendo due mascherine, ce le ho sempre a portata di mano.
Una la metto io e l'altra la metto nella tasca del cappotto.
Scendo dalla macchina e la chiudo.
E adesso? Come entro?
In testa non ho nessuna forcina, ho i capelli sciolti.
Questa zona è isolata di sera.
Mi guardo intorno.
Vado in macchina a cercare qualcosa per scassinare la serratura.
Cazzo, qui non c'è nulla.
Apro il cruscotto, ci sono dei CD.
Ma certo.
Ne prendo uno a caso e scendo dalla macchina.
Mi inginocchio vicino al cancello.
Spacco il CD in due parti.
Creo una punta e così la infilzo nella serratura.
Si spezza.
Io:"Cristo santo, figlio di puttana!"
Non posso scavalcarlo. È troppo alto e sopra è appuntito.
Cosa devo fare?
Io:"James! Mi senti?!" Urlo per farmi sentire.
"Jade!"
Io:"Non riesco ad entrare! Non ho niente per scassinare il cancello!"
È vicino. Visto che mi sente sarà a pochi metri dall'entrata.
Perché l'ha legato qui dentro?
Anzi la vera domanda è: perché ha fatto questo ad un bambino?
Allora c'è qualcosa sotto la morte di suo padre.
Entro di nuovo in macchina.
Prendo la mia borsa e la svuoto.
Dai qualcosa.
Ci sono i miei occhiali da sole.
Hanno la montatura sottile.
Proviamo.
Corro verso il cancello.
Li spezzo.
Infilzo la stecca degli occhiali nella serratura.
Dopo due minuti sento un clic.
Si è aperto, non ci credo.
Apro subito il cancello ed entro.
Io:"James! Sono entrata! Dove sei?!"
James:"Sono al sesto albero della fila a destra!"
Al sesto albero della fila a destra..?
Oh ma certo.
Il sentiero del parco.
Guardo a destra conto gli alberi.
Dovrebbe essere lì.
Corro verso l'albero e mi avvicino.
Io:"James, sei qui?"
Eccolo. Lo vedo. È disteso a terra a pancia in giù con le mani e i piedi legati. Il telefono per terra, vicino al suo viso.
James:"Oh mio dio Jade, menomale. Slegami per favore."
Mi avvicino a lui.
Io:"Sono manette non corde. Come faccio a toglierle?"
Sbuffo.
Prendo il telefono da terra e lo metto nella tasca del cappotto.
Aiuto James ad alzarsi.
Prendo la mascherina che avevo messo in tasca prima.
Io:"Metti questa. All'entrata ci sono le telecamere." Gliela metto.
Lui non dice nulla.
Io:"Ti porto a casa mia. Troverò sicuramente una chiave uguale per le manette, oppure chiederemo a Jungkook di trovare un metodo. Riesci a camminare?"
James:"Sì. Ma riesco a muovermi di qualche centimetro."
Io:"Non preoccuparti. Basta che usciamo da qui. Oppure..?"
Lo prendo in braccio.
Io:"Sta per piovere. Meglio che facciamo in fretta."
Corro verso l'uscita. Poggio James per terra e richiudo il cancello.
Lo riprendo in braccio e vado verso la macchina. Apro la portiera del posto del passeggero e lo faccio sedere.
Mi tolgo il cappotto e lo metto a lui come se fosse una coperta.
Sta congelando.
Salgo in macchina e tolgo la mascherina sia a me che a lui.
Parto.
Vado verso casa.
Io:"Da quanto tempo stavi lì?"
James:"Il parco già era chiuso. Non ricordo l'ora. Ma credo che erano verso le 6:30 pm visto che già era mezzo buio."
Mi giro verso di lui. Vedo una macchia piccola di sangue sul cappotto.
Corrugo la fronte.
Io:"James, ti ha procurato una ferita sul collo."
James:"Lo so. Credevo che il sangue si fosse fermato." Dice chiudendo gli occhi.
Accelero.
Cazzo.
In due minuti sono a casa.
Scendo dalla macchina e prendo James.
Busso frettolosamente alla porta.
Viene ad aprirmi Carol.
Entro.
Io:"Jungkook!"
Vado in soggiorno e poggio James sul divano.
Mi siedo per terra.
Viene Jungkook con solo i pantaloni addosso.
È a petto nudo.
Jungkook:"Cosa succede? Perché il bambino intelligente è qui? È ferito?"
Io:"Sì. È anche legato." Dico togliendogli il cappotto da dosso.
Jungkook:"Oh my God. Chi gli ha fatto una cosa simile?"
Dice avvicinandosi a lui. Guarda le manette.
Io:"Jadeide."
Lui corruga la fronte e mi guarda.
Jungkook:"Ok, dopo le domande. Adesso sleghiamolo. Tu dovresti avere queste manette. Va' a controllare di sopra. Io mi occupo della ferita."
Annuisco.
Mi alzo e vado di sopra.
Jungkook pov
Io:"Hey mi senti?"
Lui annuisce.
Io:"Perché non apri gli occhi?" Deve aprirli.
Lui li apre a stento ma poi li richiude.
È solo un graffio, un po' profondo però non è grave.
Io:"Hai messo in scena tutto tu per vedere se potevi avere fiducia in Jade?" Mi inginocchio al divano per arrivare alla sua altezza.
James:"Che?" Dice debolmente.
Io:"Ti sei ferito di proposito?"
Scuote leggermente la testa in segno di negazione.
Io:"Ok, ti credo."
Hannah viene con il kit del pronto soccorso.
Io:"Grazie Hannah."
Hannah:"Prego signore." E va via.
Prendo una calza con del disinfettante.
Geme dal bruciore.
Io:"Calmo. Passerà."
Arriva Jade.
Jade:"Dovrebbe essere questa."
Io:"Testiamolo."
Lei si avvicina alle caviglie del bambino.
Le manette si aprono. Tira un sospiro di sollievo.
Io:"Bene. Apri anche queste dei polsi."
Così fa.
Gli facciamo aprire le gambe e le braccia.
Era legato da molto.
Finisco di medicare.
Io:"Qualche ora e si riprenderà."
Jade:"Devo fargli un sacco di domande."
Io:"Come hai scoperto che era legato?"
Jade:"Mi ha chiamato con il cellulare di suo padre. Gliel'aveva rubato per trovare informazioni, non so su cosa. Credo che ce l'aveva in tasca. L'ho trovato disteso a pancia in giù, questo mi fa dedurre che si sia mosso parecchio per far uscire il telefono dalla tasca. Una volta riuscito ha fatto in modo che il cellulare andasse vicino la faccia così col naso avrebbe potuto digitare il mio numero e chiamarmi."
Lo sento annuire.
James:"Si. È andata così." Dice con gli occhi mezzi chiusi.
Cerca di alzarsi ma non ce la fa.
Io:"Hey, fa l'uomo se deduci di esserlo."
James:"Non sono un uomo. Sono un bambino di otto anni che fa il detective. Ho il corpo di un bambino e la mente di un adulto."
Dice guardando il soffitto.
Sorride.
James:"Sembra il soffitto di una chiesa."
Jade:"James, per favore non cambiare argomento. Perché i tuoi genitori ti fanno passeggiare da solo per New York? Sai quant'è pericoloso?"
James:"I miei genitori non mi fanno passeggiare da solo, loro mi fanno passeggiare con gli amici."
Io e Jade ci guardiamo.
Io:"Ma non eri con gli amici..."
James:"Infatti dico molte bugie. Mi piace stare da solo, pensare da solo, fare le cose da solo e con calma. Mio padre e mia madre non sapranno mai dell'accaduto. Se lo venissero a sapere non mi farebbero più uscire e così non potrò più risolvere casi. Odio tutte le persone che mi stanno attorno e uscire da solo mi fa stare bene. Non chiedo mai aiuto se non serve obbligatoriamente, come stasera. Tendo a non mostrare mai i miei sentimenti, a volte perché non li ho per davvero e a volte perché non voglio mostrarli per orgoglio. Sono molto sveglio, osservo tutto attentamente e niente mi sfugge. So maneggiare per bene una pistola e non ho paura di puntarla ad una persona e ucciderla."
Io:"Sei un sociopatico iperattivo, come Sherlock."
James:"Così dicono. Io so controllare le mie azioni, so controllare tutto invece i sociopatici no. Quindi non mi definirei così."
Jade:"Sei mai andato da uno specialista..?"
James:"No. Mi fa schifo andarci. E non ho bisogno l'aiuto di nessun specialista. Mica sono scemo o pazzo?"
Io:"Ti senti meglio, vero?"
Lui annuisce.
Jade:"Come faremo a non dire nulla ai tuoi genitori? Cosa ci inventeremo? Adesso non saranno preoccupati che ancora non sei tornato a casa?"
James:"Dovevo mangiare a casa del mio amico Bill."
Io:"Sei bravo a dire bugie."
Lui annuisce.
"Mamma, papà."
Io e Jade ci giriamo verso la porta.
Artem e Artemis.
Artem:"Dov'è Ji-hyun?"
Guardo Artemis.
È immobile a guardare il ragazzino medicato.
Guardo James, stessa cosa.
E lui non mostra i suoi sentimenti per orgoglio? Beh, non mi sembra.
James:"Ciao Artemis. Ti ricordi di me?"
Artem:"E tu chi sei? Perché hai una medicazione? Ti sei fatto male giocando a calcio?"
James:"Sono James Dawson, piacere di conoscerti. Sono ferito e non mi piace il calcio. Tu dovresti essere il fratello di Artemis?"
Artem:"Si, sono Artem Hoon Jeon, piacere. Perché non ti piace il calcio?"
Ridacchio.
Io:"Artem, vieni da papà."
Lui così fa.
Artemis:"Mi ricordo di te James. Cosa hai fatto di preciso alla gola?"
James:"Nulla, mi sono fatto male giocando."
Artem:"A calcio?"
Io e Jade ridacchiamo.
James:"Ti ho appena detto che il calcio non mi piace."
Artem:"Si certo. Ma se ci pensi avresti potuto farti male giocando a calcio e l'avresti odiato proprio perché ti sei fatto male."
Jade:"Hey, che deduzione."
James:"No. Non è andata così. Giocavo con i miei amici nel parco su quelle cose... come si chiamano?" Chiede a se stesso.
Artemis:"Le giostre?"
James:"Sì, le giostre."
Si guardano entrambi e ad un certo punto James la sorride.
Uffa, non mi sta bene questa situazione.
Jade mi da una leggera gomitata.
Mi giro verso di lei.
Sorride compiaciuta.
Jade pov
Io:"Allora James, noi dobbiamo andare in ospedale da nostro figlio. Chiederò a qualcuno dei ragazzi di accompagnarti a casa. Ok?"
Lui mi guarda di scatto. Mi alzo dal divano.
James:"Jade non posso andare a casa in queste condizioni."
Io:"Perché sociopatico?"
James:"Se i miei genitori dovessero vedere questa ferita cosa dovrei dirgli?"
Jungkook:"Semplice. C'era Jade nel parco con Artemis e Artem, tu eri con i tuoi amici a giocare e ti sei fatto male, ti ha incontrato Jade e ti ha portato a casa sua, ti ha medicato e siccome lei non aveva tempo per accompagnarti l'ha fatto..."
Guarda fuori la porta del soggiorno.
Jungkook:"Namjoon! Devi farmi un favore."

My euphoria, 3. JkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora