"Oggi sono fortunato perché mi sono svegliato, sono vivo."
Dalai Lama
<<Adesso devo andare>>, dissi in un sussurro.
<<Ho detto qualcosa che...>>
<<No, ti chiamo più tardi, se vuoi>>, lo interruppi.
<<Certo>>
Ci salutammo e riattaccai, presi un lungo, lento, respiro ad occhi chiusi.
Dovevo calmare il cuore.
La parte meno razionale di me stava cercando di spingermi a cercare un aereo per andare a Parigi, il resto urlava che era una pazzia bella e buona.
E lo era, lo era eccome.
Avevo ancora gli occhi chiusi quando qualcuno bussò alla porta, era Giulia.
<<Posso?>>, mi chiese sbirciando appena dalla porta socchiusa.
<<Sì>>
<<Ho trovato il cellulare e anche la mia vecchia scheda sim, dovrebbe ancora funzionare, se mi torni il mio telefono posso farti una ricarica...>>, disse entrando, quando mi vide in volto si bloccò.
<<Che succede?>>, chiese in tono preoccupato.
<<Niente, sto bene>>
<<Sei pallida>>
<<Davvero?>>, chiesi alzandomi dal mio letto per guardarmi allo specchio.
Sì, ero pallida davvero.<<È successo qualcosa?>>, chiese di nuovo Giulia.
<<No>>, risi appena, una risata quasi isterica, di quelle che arrivano senza avvisare.
Giulia alzò un sopracciglio dubbiosa.
<<È una pazzia...>>, bofonchiai a bassa voce.
<<Cosa è una pazzia?>>
La osservai di sottecchi, poi fissai le mie mani contorcere l'elastico per capelli che solitamente tenevo al polso.
Che devo fare?, pensai.
<<Se ti dicessi che voglio andare a Parigi cosa mi risponderesti?>>, buttai giù d'un fiato.
<<Ti risponderei che hai ragione, sei pazza>>
Dovevo aspettarmelo, se anche Giulia credeva che fosse una stupidaggine, forse lo era veramente.
Abbassai lo sguardo sulle mie dita intrecciate e sospirai.
<<Poi ti chiederei perchè vuoi andare a Parigi>>, continuò Giulia.
<<Credo che tu sappia già la risposta>>, sussurrai.
Sembrò pensarci qualche istante, si massaggiava le tempie ad occhi chiusi, poi li aprì e cominciò:
<<Potremmo provare a cercare un volo last-minute, oppure andare in treno, sarebbe più facile trovare i biglietti. In treno ci vogliono circa due ore, dovremmo passare la notte lì e ripartire l'indomani...>>, iniziò a parlare a raffica, così velocemente che mi persi qualche parola.<<Giulia, noi non possiamo andare a Parigi, era solo per dire...>>
<<Perchè non possiamo? Ormai i collegamenti sono tanti e molto veloci e poi, se ho l'opportunità di vedere due volte nel giro di una settimana uno dei mie gruppi rock preferiti, pensi davvero che potrei perdermelo?>>
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L'altra dimensione
FanfictionMargherita, giovane e confusa, cresciuta in un piccolo paese della Sardegna, incontra un gruppo di musicisti in tour per l'Europa. La sua vita tranquilla e insoddisfatta verrà capovolta, si renderà conto che ha sempre vissuto a metà rinnegando il su...