Capitolo 10 - Una notte a Parigi

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"Respirare Parigi, conserva l'anima."

Victor Hugo

Margherita sorrideva.

I capelli scuri le incorniciavano il viso arrossato, i suoi occhi non erano più spenti e vuoti, ma luccicavano.

<<Ciao>>, disse sollevano una mano a mezz'aria, sembrava impacciata.

Non potei fare a meno di sorriderle, inconsapevolmente.

<<Entrate, tra quindici minuti si inizia, io vado a controllare come vanno le cose di là>>, disse Marika lasciando passare Margherita e, dietro di lei, la seguì una ragazza un po' più alta con i capelli corti e scuri, teneva la bocca semiaperta e gli occhi spalancati.

Vidi Victoria, Thomas e Ethan fissarmi, io mi schiarii la voce e tornai serio.

<<Che bello rivederti!>>, disse Vic abbracciando Margherita.

<<Ciao, io sono Victoria. Loro sono Ethan, Thomas e Damiano>>, continuò rivolgendosi all'altra ragazza e porgendole una mano dopo averci indicato uno ad uno.

<<Gi...Giulia>>, balbettò lei stringendo la mano di Vic.

<<Sei na' fan eh?>>, rise Thomas avvicinandosi a Giulia.

<<Sarebbe un eufemismo>>, rispose lei prendendosi di coraggio.

<<Sono davvero contenta che tu sia qui>>, sentii Victoria sussurrare a Margherita, passandole un braccio intorno alle spalle, nonostante fosse più bassa di lei.

<<Volete qualcosa...qualcosa da bere?>>, disse Ethan cercando nella stanza delle bottiglie da offrire.

<<Abbiamo solo acqua>>, risi.

<<Oh, beh... è che non abbiamo mai gente nel camerino, dovremmo avere qualcosa da offrire>>, rispose lui grattandosi la nuca.

<<Non fa niente, davvero>>, disse Margherita arrossendo, se possibile, ancora più di prima. 

<<Sì! Essere qui è abbastanza, ve lo assicuro!>>, continuò Giulia.

<<Se vuoi famo qualche foto>>, le propose Vic, la ragazza spalancò gli occhi e annuì energicamente, tirò fuori il suo cellulare e lo consegnò alla cugina.

Ci mettemmo in posa intorno a Giulia, Margherita teneva il telefono con entrambe le mani, guardava lo schermo, ma io guardavo lei, non riuscivo a farne a meno.

Era come guardare un giglio tra i papaveri, inconfondibile, mi distraeva dal resto del mondo.

Scattata la foto, Margherita riconsegnò il cellulare a Giulia che mostrò l'immagine a Vic.

<<Non so' venuta benissimo>>, disse la bionda. 

<<Io invece so' n'figo>>, rispose Thomas. 

Una tenue, leggera, risata scosse il corpo di Margherita e, in quel momento, fui grato di poterne godere dal vivo e non attraverso il suono di una cornetta, come l'ultima volta. 

Lei si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi il suo sguardo mi incontrò.

Feci per parlarle, ma qualcuno bussò alla porta.

<<Ragazzi, manca poco, porto le vostre ospiti dove possono guardare il concerto, ok?>>, disse Marika spuntando appena sulla soglia.

Non riuscii a spiccicare neppure una parola con Margherita, ma, prima che uscisse dalla stanza la trattenni per un braccio.

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