Cap.14

661 36 85
                                    

Harry, con il coltello stretto nella mano, si avvicinò al tavolo mettendosi davanti a Marianne.

Harry < Se ci odi, allora poni fine alle nostre vite >

Dicendolo aveva posto fra le mani dell'altra il proprio fidato coltello, con sbigottimento da parte di lei.

Harry < Hai ragione, siamo dei mostri che non meritano di vivere, ma se in cuor tuo c'è ancora un po' di amore, per le persone che affermi di aver conosciuto un tempo, allora, ti prego, toglici questo fardello >

Lo sguardo del riccio era lucido e triste, la disperazione era visibile con non mai.

Tuttavia la richiesta del ragazzo non venne minimamente ascoltata, infatti non solo Marianne buttò il coltello a terra ma si fiondò fra sue le braccia con le lacrime agli occhi.

Mariane < Vatti a fare un cavolo di bagno e poi vai a dormire e se ti sento di nuovo dire una cosa simile...>

Lasciò la minaccia in sospeso quando sentì le braccia del riccio avvolgerle il corpo minuto e i ragazzi dietro di lei rilasciare i propri respiri trattenuti.

Il gruppo fece come la ragazza aveva ordinato e in poco tempo tutti si tolsero ogni residuo di sangue e i borsoni furono nascosti da Marianne in un armadio.

Tutti andarono delle proprie stanze: Marianne nella sua e il gruppo in quella che condividevano insieme.

Harry fu l'ultimo ad arrivare, era silenzioso, con lo sguardo spento e perso nel vuoto; si stese al lato destro del letto senza nemmeno badare a chi avesse vicino.

Il riccio diede con un sospiro le spalle ai propri compagni e appoggiò la guancia alle proprie mani, continuando comunque a fissare il muro senza davvero vederlo.

Dopo qualche minuto che la stanza si era riempita del leggero russare dei ragazzi, due braccia tatuate avvolsero da dietro il corpo del riccio, poi un tenero bacio venne lasciato sulla sua spalla.

Louis < Cosa ti è saltato in mente? >

Il tono non era di rimprovero ma sinceramente preoccupato.

Harry < Lo sai benissimo nano >

Un imbravviso morso sul collo inflisse al riccio un brivido che arrivò fino in fondo alla schiena.

Louis < Ti odio >

Il ragazzo dagli occhi smeraldo si voltò verso il compagno con un grande sorriso in volto.

Harry < Anch'io >

Il castano non ci fece nemmeno caso quando passò il dito sulla guancia di Harry fino ad arrivare ad una delle sue fossette.

Harry < Grazie per esserci sempre >

Louis gli rivolse un sorriso pieno di dolcezza, un dono che rivolgeva raramente a qualcuno.

Louis < Io ci sarò persino all'inferno baby, sarò il tuo carnefice in eterno >

Dicendolo diede un piccolo bacio sul naso del più piccolo, il quale arrossì leggermente.

Erano molto vicini, potevano sentire il fiato l'uno dell'altro infrangersi sui loro visi; inoltre i loro corpi erano l'uno attaccato all'altro, le gambe erano intrecciate, i petti si sfioravano ad ogni sospiro e le mani erano appoggiate sui fianchi dell'altro.

Louis < Sei sicuro che quella ragazza ci possa aiutare? >

Il riccio però non rispose, troppo concentrato a baciare lentamente il collo del maggiore.

Criminal experiment Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora