Cap. 6

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Avvertenza: In questo capitolo saranno presenti linguaggi forti e argomenti e scene che possono urtare la vostra sensibilità (Tutta la storia li ha ma ok)


La dottoressa e Niall si strinsero la mano e a quel contatto il biondo le rivolse un grosso sorriso che venne subito ricambiato. Con quello sguardo sembrava un normalissimo ragazzo, non un criminale ricercato su scala mondiale.

Come a seguire l'esempio dell'amico, anche gli altri si rilassarono visibilmente, i loro respiri rallentavano, le armi erano tenute quasi svogliatamente e sinceri sorrisi si dipinsero sui loro volti;  sotto lo sguardo strabiliato dell'agente Michael, strinsero la mano alla donna. 

Louis < Io sono Louis, loro sono Liam, Harry e Zayn >  

Lei annuì sorridendogli e fece cenno all'uomo di avvicinarsi per poi continuare ad osservare lo strano comportamento dei ragazzi, studiando e analizzando come il suo lavoro le aveva insegnato. Poco lontano le sirene della polizia si avvicinavano. 

Il gruppo le  aveva sentite e iniziarono presto a dare segni di ansia: Harry prese a passare la mano fra i capelli compulsivamente, Zayn iniziò a battere il piede per terra e Niall si guardava in torno muovendo continuamente la testa. 

Dott. < E se veniste con noi? Vogliamo aiutarvi >

Michael la guardò con un espressione scettica, non si fidava di loro e temeva che da un momento all'altro li avrebbero attaccati per ucciderli; aveva seguito il loro caso abbastanza da sapere che non si facevano scrupoli nell'uccidere qualcuno. 

Louis negò velocemente con la testa, sentendo la mente farsi annebbiata e i pensieri confusi con quelli degli altri. 

Louis < Siamo troppo pericolosi, più stiamo lontani delle altre persone minore è il rischio che diventiamo violenti >

Sentendo quelle parole l'agente quasi ringhiò di rabbia e puntandogli il dito contro iniziò a gridare, inutili furono i tentativi della dottoressa Lopez per fermarlo. 

< Quindi voi sapete quello che fate, lo sapete che siete degli assassini ma preferite starvene rifugiati in qualche buco piuttosto che farvi curare! >

Le sue affermazioni scatenarono la rabbia del gruppo, il quale lo avrebbe sicuramente fatto fuori se i poliziotti non avessero iniziato a corrergli incontro; iniziarono a correre nel verso il lato opposto della strada, senza nemmeno guardare un'ultima volta la dottoressa, tutti lo fecero a parte Harry. 

Non conosceva quel sentimento di preoccupazione che percepiva nei suoi compagni, per questo se ne stette in mezzo alla strada ad aspettare l'arrivo degli uomini in divisa; la donna notò subito quel particolare caratteristico e si chiese se non si trattasse di un vero e proprio problema psicologico, oltre che un fatto del carattere. 

Gli altri quattro si accorsero subito che il riccio non li seguiva più e sempre correndo tornarono in dietro.

Zayn < Andiamo Harry! Non è proprio il momento giusto per assecondare la tua mania suicida! >

Detto questo presero quasi di peso l'amico e lo portarono lontano, era quasi ipnotizzato e si rese conto qualche secondo dopo di essersi allontanato da quella via. 

Erano a piedi ma le loro gambe li portavano a velocità inaudite, permettendo loro di dare diversi metri alle volanti; le poche persone che assistevano alla scena li guardavano increduli e molti dei poliziotti credevano di avere le visioni. 

Senza volerlo finirono in una zona particolarmente trafficata a causa del gran numero di club e discoteche, la strada era illuminata più dalle insegne che dai lampioni e vi era un nauseante fetore di alcool e droga, il quale fece quasi storcere il naso dei ragazzi dall'olfatto sensibile. 

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