Speciale Natale

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Quello era stato il giorno più freddo dell'anno, con tanta neve a ricoprire i rossi tetti di Firenze.

Quale maestosa città stava adornando le vacanze dell'insolita famiglia Direction, con i suoi tetti innevati, l'arte splendente e gli alberi di natale colmi di luci e festoni!?

Dolce Italia, benevola madre delle somme arti, guerriera intrepida, fiera indomita dai mille colori e forme.

Tu, mia magica Italia, che sei traboccante dei più diversi spettacoli della natura, tu che sei così leggiadra persino nelle tue caotiche città, culla il lieve sonno della piccola Cassy, la quale, soavemente, riposa nel suo lettino, cullata dalla sua gioia di bambina.

E, oh forte donna, dona serenità a quei ragazzi, che silenziosi, ammirano le tue bellezze dal balcone del loro attico.

Seduti sui loro seggi, stavano cinque ragazzi, cinque uomini, i cui occhi pieni di consapevole esperienza si posavano sui palazzi della bella Firenze.

< Non mi avete ancora detto cosa ne pensate >

La donna dai lunghi capelli tinti di rosso fiammeggiante, osò rompere quel pigro silenzio, portando con sé un vassoio il lucente argento ripieno di stuzzichini tentatori e calici di vino.

Marianne, coraggiosa dama dal grande sorriso, come sei riuscita ad amare quelle pericolose belve? Come sei riuscita a rendere quei famelici lupi, dei teneri agnellini?

E voi, demoni fuggiti dall'inferno, avete forse trovato la pace nella donna, che ora siede sulle ginocchia di uno di voi, e nella piccola bimba che sogna nella sua cameretta poco distante?

< È la più bella città che abbia mai visto >

Mostrando il proprio sorriso, Harry dagli occhi color smeraldo rispose pacatamente, consapevole di quella fragile quiete che si era creata.

< E anche il cibo è fantastico >

Come sempre, a mala pena il vassoio era stato posato sul tavolino finemente lavorato, come solo un artigiano del bel paese sa fare, che già il bell'irlandese si era avventato sulle leccornie preparate, riempiendosi la bocca e parlando a fatica.

Marianne concesse al suo uomo una risata mal celata, pulendogli il viso dai residui di crema di mortadella, prima di sentire su di sé come un pungente ago lo sguardo di ghiaccio di Louis.

Louis < Grazie per averci portato qui Mary >

Dicendolo alzò il proprio calice nella sua direzione, in un silenzioso ma regale brindisi ed ella fu quasi onorata di tale gesto.

Come sempre da tanti, infiniti, interminabili e bellissimi anni, le menti dei cinque ragazzi erano concordi l'una con l'altra, allo stesso modo dei vari strumenti musicali che suonano in coro.

Per tanto, ognuno di loro sollevò il proprio calice, solamente Liam, la cui mano era poggiata sul fianco della compagna e il suo viso immerso nella sua fluente chioma, azzardò un bacio sul suo collo, lasciando che questo venisse solleticato dalla propria lieve barba.

Zayn, soldato forte e valoroso quanto tenero e amorevole padre, si alzò in piedi e, piegandosi sulla giovane, le fece dono delle proprie labbra turbate da una cicatrice bianca come la neve.

Quel bacio espresse più calore che mille camini accesi, più del sole in piena estate, le loro labbra si incontravano e si cercavano come se dovessero venir separate da un momento all'altro, in una danza sempre nuova.

Gli sguardi di tutti i presenti erano puntati su quella danza, come ammirati spettatori, in attesa di poterne saggiare la dolcezza anche solo con gli occhi.

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