Quella sarebbe stata la loro ultima notte in quell'edificio, l'ultima notte, in cui sarebbero stati prigionieri.
Tutti e cinque i ragazzi se ne stavano a sedere uno vicino all'altro, non riuscivano a dormire e la loro lucidità li portava a riflettere sul loro futuro all'esterno; potevano fare solo quello dato che non avevano alcun ricordo di chi fossero prima dei cinque anni passati in catene, sapevano solo di saper parlare inglese e all'incirca la loro età.
Il ragazzo dai capelli lunghi e ricci, tenendo la testa appoggiata al suo imponente amicodai capelli castani, si rivolse all'intero gruppo.
< Credete.......credete che riusciremo a...che ne so?....sopravvivere?>
Il ragazzo dagli occhi chiari e una tinta bionda appena fatta gli diede una pacca sulla spalla con fare giocoso.
< Nessuno può trascinarci giù >
Da sdraiato a terra, il moretto dalla pelle e gli occhi scuri continuò dopo il biondo.
< Siamo riusciti a sopravvivere fino ad ora, cosa cambierà? Sono qualche migliaia di vite in più con cui giocare >
Tutti risero di gusto a quell'affermazione, tutti apparte un ragazzo minuto e dagli occhi azzurri; ciò non passò inosservato a nessuno e il castano incontrò il suo sguardo glaciale.
< Che ti prende? Saremo liberi di fare finalmente ciò vogliamo e tu non sei felice?!>
L'altro si alzò di scatto, mettendo in allerta gli altri che, come telecomandati, si misero anche loro in piedi.
< Certo che lo sono! Solo penso che da ora in poi saremo completamente soli contro il mondo......cercheranno di separarci!>
Il moro gli mise una mano sulla spalla e la strinse con forza mentre il riccio gli metteva una mano sul fianco
< Ma non ci riusciranno, non ci trascinerannno giù, combatteremo! O tutti o nessuno! >
Un coro di voci seguì le sue parole
< O tutti o nessuno!!! >
Il riccio appoggiò le labbra sull'orecchio del più grande e disse
< Non ti libererai di noi, nano >
A malapena riuscì a finire la frase perché un forte pugno lo colpì dritto in faccia e il ragazzo finì a terra sotto il peso del ragazzo dagli occhi di ghiaccio, il quale iniziò a colpirlo furiosamente.
Gli altri rimasero semplicemente a guardare, impassibili o meglio divertiti dalla scena, come se avessero sentito una barzelletta.
Nel frattempo il riccio aveva preso a sputare sangue e continuava ad incitare l'altro a colpirlo più forte.
Solo l'entrata dell'ufficiale Ickof Drago li bloccò tutti quanti da ciò che stavano facendo.
Subito il biondo e il riccio sorrisero leggermente mentre gli altri tre cercarono di rimanere il più impassibili possibile.
L'uomo prese a camminare tranquillamente fra essi, come un uomo fra un branco di leoni e loro lo lasciavano passare e gli davano spazio.
Persino il ragazzo dalle nocche sporche di sangue lo trattava con rispetto, un rispetto malato.
Egli si sedette e alle sue gambe vi si appoggiarono il riccio e il biondo, seduti a terra.
Gli altri tre, forse per orgoglio o per un po' di lucidità in più, rimasero in piedi ma solo fino a che l'ufficiale non li chiamò a se.
Ickof < Venite qui, voglio che mi ascoltiate per bene >
Allora il moro e il castano si sedettero ai suoi lati e vi si appoggiarono contro, solo il più basso cercava di resistere a quella malata tentazione.
< Louis >
Sentire pronunciare il suo nome lo fece definitivamente crollare e alla fine si diresse verso l'uomo, si sedette sulle sue gambe e si lasciò circondare i fianchi sotto lo sguardo di fuoco del riccio.
Ickof < Ascoltatemi bene piccoli, da domani io non ci sarò più, dovrete cavarvela da soli e so che ce la farete. Nei vostri zaini troverete tutti i contanti che vi servono, vi abbiamo già preso un appartamento dalla quale potrete partire ma poi dovrete andarvene entro un mese >
I cinque ragazzi annuirono silenziosi, ascoltando le sue parole.
< Vi daremo dei calmanti ma quando finiranno non potrete averne altri. Sarete voi i responsabili di voi stessi, non vi aiuterò in nessun modo. Tutto ciò che posso fare è darvi questo numero. Potrete chiamarmi solo una volta, non serve che vi dica che deve essere importante >
Il moro gli pose quasi timidamente una domanda, solo con lui era così remissivo.
< Se ti chiamiamo con questo numero potremo contare sul tuo aiuto? >
Ickof < Chiamatemi con quel numero e vi verrei anche a far stare a casa mia >
Un sorriso si formò sui visi di tutti i presenti, anche l'ufficiale, che in quegli anni si era davvero affezionato alle sue amate creazioni; Lo stesso valeva per i ragazzi, spinti dalla loro simbiosi e quindi, risentendo della Sindrome di Stoccolma del ragazzo dagli occhi verdi.
Il biondo prese a ticchettare col dito sulla gamba dell'uomo, in un goffo tentativo di attirare la sua attenzione.
< Posso cantare? >
L'uomo annuì e subito la sala si riempì della voce del ragazzo, timidamente accompagnata dagli altri.
La mattina dopo furono caricati su un grosso furgone blindato e dai forti colori scuri.
I ragazzi faticavano a stare fermi, in particolar modo il moro e il castano. Fu proprio per questo che Ickof fu costretto a chiamarli entrambi per nome, sapendo che sarebbe stato l'unico modo per tranquillizzarli.
< Zayn, Liam, andrà tutto bene >
Zayn < Ce lo dicevi anche prima che ci piantassero delle fottute lame nelle braccia!!>
Nonostante la rabbia del moro, la loro agitazione era scemata, lasciando posto solo all'eccitazione.
Louis < Perché ci chiami per nome? >
Ickof sospirò mentre accarezzava la spalla del biondo.
< Perché dovete imparare a chiamarvi per nome, non potete comunicare mentalmente in mezzo alla gente, potreste attirare l'attenzione >
Il riccio rise ad una scenetta che gli era apparsa nella testa: tutti e cinque camminavano per la strada silenziosamente e poi si mettevano improvvisamente a litigare fra di loro come se fino ad allora avessero intrattenuto una discussione, attirando l'attenzione dei passanti.
Se la stava ridendo di gusto mentre gli altri suoi compagni non la trovavano così divertente.
Liam < Harry, smettila di ridere, so a cosa stavi pensando....>
Il biondo scattò immediatamente a quella frase con un'espressione offesa.
< Come se fosse impossibile! Sentiamo da quasi cinque anni il pensiero l'uno dell'altro! Ho passato notti insonni a causa di Zayn che si faceva le seghe pensando a te!!>
Zayn < NIALL!!>
E già, gli One Direction erano vivi e stavano per essere sguinzagliati per il mondo che, per la cronaca, non era affatto pronto.

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Criminal experiment
FanfictionGli One Direction sono la band più famosa del momento e i suoi membri, Harry, Zayn, Liam, Louis e Niall sono seguiti e amati da milioni di ragazze e ragazzi. Ma tutto finisce quando la band e i suoi membri spariscono completamente, non solo dalle s...