Cap.15

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Era passata una settimana dall'incontro con l'ufficiale Ickof e Marianne in quei sette giorni aveva assillato senza freni i cinque ragazzi, affinché le permettessero di vedere la sua famiglia.

Dopo intere giornate di insistenze Louis, il quale era sul punto di strangolare la ragazza, decise di lasciare che la giovane andasse a casa.

In quel momento i sei erano seduti in un'auto, rubata da Zayn, a fissare la porta dell'edificio di fronte a loro.

Marianne era seduta sulle forti gambe di Liam vicino al finestrino, con il viso incollato al vetro.

Niall < Continuo a ripetere che è una pessima idea, c'è almeno il 98,58% di probabilità che chiamino la polizia e addio tortellini per cena >

Marianne < Felice di sapere che apprezzi la mia cucina più che me stessa >

Louis, il quale, come sempre, era al posto del guidatore, alzò gli occhi al cielo come una mamma che sente i figli bisticciare.

Liam < Marianne, qualcosa di veloce, prendi le cose che ti servono e rassicura la tua famiglia, poi... fuori! >

La tinta annuì scoccandogli un bacio sulla guancia come ormai era solita fare con tutti loro, ma sentendo Zayn quasi ringhiare si voltò verso quest'ultimo.

Marianne < Te ne do uno anche a te se vuoi >

Dicendolo gli donò un tenero bacio sulla tempia che impedì al mulatto di tenere il broncio a lungo.

Harry < Fai in fretta >

Marianne < Si papà, lo farò > sbuffò lei mentre scendeva dalla macchina e dirigendosi verso il portone che aprì senza voltarsi.

Louis < E se ci tradisse? >

Zayn < La facciamo fuori >

Subito ricevette un doppio scappellotto da parte di Harry e Niall, i quali lo guardarono torvi.

Harry < Non lo farà, fidatevi >

Louis < Di te mi fido ma... non so >

Niall appoggiò le mani sulle spalle del più basso con fare giocoso.

Niall < Una che cucina così bene non può tradirci >

Uno sbuffo esasperato uscì dalle bocche di tutto il gruppo a quella infantile affermazione.

Tuttavia ognuno di loro in cuor suo, sperava che Harry e Niall avessero ragione e che Marianne fosse davvero dalla loro parte.

Marianne salì le scale in tutta fretta, il cuore in gola per l'emozione di rivedere la propria famiglia.

Non era mai stata così a lungo senza avere loro notizie.

Appena entrò in casa sentì il famigliare vociare si suo fratello Carlo e suo cugino Michele che discutevano in salotto davanti alla Play, sua zia Caterina e sua madre stavano cucinando quella che dall'odore, era sicuramente pasta con le sarde; invece suo zio Pietro e suo padre se ne stavano in sala da pranzo a giocare a carte con i suoi nonni paterni, Nadia ed Ernesto.

Marianne < Mamma, papà! Sono a casa! >

Tutto il vociare nella casa si ammutolí improvvisamente e i passi svelti di una donna dai boccoli castani arrivarono fino all'entrata; la donna era in lacrime e immediatamente abbracciò stretta a sé la figlia.

Subito si aggiunse il resto della famiglia, che l'accolse con lacrime di gioia e abbracci.

La madre aveva il nome di Cara e amava la figlia più di qualsiasi altra cosa al mondo, ritrovarla sana e salva quasi le fece venire un mancamento.

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