Se anni fa qualcuno avesse detto ad Amelia che sarebbe andata dall'altra parte del mondo solo per farsi un vaccino e combattere una Guerra Mondiale al fianco degli americani, probabilmente lei si sarebbe messa a ridere di gusto e poi gli avrebbe tirato uno schiaffo.
Ancora non riusciva a credere che, invece, si trovava stesa su un lettino dell'infermeria dentro al laboratorio di Stark, con il suo amico Abraham che le passava del disinfettante sul braccio e Howard che sanificava i vari attrezzi.
Chiuse gli occhi, sentendo il cotone umido accarezzarle la pelle e provocarle continui brividi, mentre il suo petto si alzava e abbassava velocemente.«Vuoi che ti bendo con la mia cravatta?» scherzò il miliardario, notando come si stava agitando alla vista degli aghi «La storia potrebbe prendere una bella piega»
«Non cerco quel tipo di lettori» rispose lei, facendo un respiro profondo ma continuando a tenere gli occhi chiusi «Sempre se ci fossero dei lettori. Insomma, se fossimo in un libro, cosa un po' strana ma non del tutto da escludere, io non vorrei... Ah, lasciamo stare. Mi fate questa iniezione o devo aspettare ancora?»
Abraham si allontanò un istante, iniziando a maneggiare con un paio di boccette e sussurrando qualcosa a Stark, mentre la donna non ne voleva sapere di guardare ciò che stava succedendo.
"Muti passaron quella notte i fanti
Tacere bisognava, e andare avanti"Pensò, cantando a mente alcuni versi della canzone tanto amata e lasciando che i ricordi della sua infanzia tornassero piano piano a consolarla e tormentarla contemporaneamente.
"S'udiva in tanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
Era un presagio dolce e lusinghiero
Il Piave mormorò: "Non passa lo stranierò" "Le tornò in mente il giorno in cui face per la prima volta il bagno in quel fiume, con Pietro che la reggeva e le consigliava dove posarsi, mentre l'acqua pareva calmarsi al suo passaggio e infuriare poco più avanti, lasciando che i sassi le solleticassero la piante dei piedi e cercassero di farla cadere a terra.
"Ma in una notte trista
Si parlò di un fosco evento
E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
Ah, quanta gente ha vista
Venir giù, lasciare il tetto
Poiché il nemico irruppe a Caporetto.Profughi ovunque, dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti"In paese si diceva che quel fiume, chiamato La Piave, avesse un anima e un proprio pensiero, e che fosse tanto irruento quanto incontrollabile. Ricordò che lei ci aveva sempre creduto, pur non riuscendo a dare un senso logico a quella sensazione. Lei però lo amava, si fidava di quelle acque come se fossero un vecchio compagno e amava vedere il suo riflesso in quelle onde neanche fosse il migliore degli specchi, sebbene quello stesso fiume avesse inghiottito il suo migliore amico, un cane randagio che aveva deciso di adottare, senza darle neppure il tempo di correre in suo soccorso.
"S'udiva allor, dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l'onde
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
Il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero"E ritornò il nemico
Per l'orgoglio, per la fame
Volea sfogare tutte le sue brame
Vedeva il piano aprico
Di lassù, voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allora"Istintivamente ricordò di quando decise di andare a fare il bagno con dei compagni di classe, di cui però ora non provava né stima né affetto. Loro sottovalutavano quelle acque, le deridevano, e si prendevano gioco di lei, Amelia, perché invece preferiva stare attenta e diceva loro di fare lo stesso.
Non la ascoltavano, pensavano solo a godersi il momento e ignoravano ciò che gli avi avevano narrato a loro, dicendo che erano solo vecchie leggende.
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THE SKY IN YOUR EYES
FanfictionAmelia non voleva realmente quel lavoro in America. Non voleva lasciare la sua casa, la sua terra e la sua famiglia; ma quando le era arrivata quella lettera dall'SSR e seppe che Erskin l'aveva raccomandata non poté rifiutare. Il suo sogno era sempr...