Steve si sentì la gola secca quando alzò lo sguardo, rendendosi conto di quando in alto stava andando l'aereo di Melli e percependo un nodo allo stomaco che gli faceva venire le vertigini.
Cercò di tenere a mente il piano, così da concentrarsi meglio, ma i continui ricordi dei racconti narrati dalla Baracca sugli incidenti aerei continuavano a tornargli in mente, come un campanello d'allarme che continuava a suonare nel tentativo di avvisarlo che qualcosa sarebbe andato storto.La sua parte era anche semplice, per quello: doveva raggiungere la base dell'Hydra da terra, così da distrarre le guardie e concentrare le forze su di sé, mentre Amelia si metteva in posizione indisturbata e la sua squadra si infiltrava subito dopo. Avrebbe anche dovuto farsi catturare, in effetti, ma solo per essere portato in quello che l'aviatrice definiva "l'ufficio importante", ovvero dove lei avrebbe fatto il suo ingresso.
Pensando a quest'ultima parte tentò di accelerare, arrivando ad alzare la ruota anteriore della moto per un instante e sentendo il vento graffiarlo violentemente e accompagnare la sua corsa, effetto che non fece che tornare a ricordargli come dovesse trovarsi Amelia.
"Sai, se c'era una cosa di cui mio padre aveva paura era il fuoco" gli aveva confidato quella mattina, prima di partire "me lo ha detto Pietro. Lo scriveva sempre nelle sue lettere. Durante le varie battaglie ha visto gli aviatori morire bruciati vivi, magari perché il motore veniva colpito o perché era stato proprio lui ad abbatterli, e soprattutto aveva sentito le loro grida. Diceva che avrebbe preferito gettarsi nel vuoto o spararsi un colpo in testa piuttosto che subire la stessa fine. Vuoi sapere qual è il colmo? Nonostante tutto, il suo corpo venne trovato carbonizzato*. È ironico come, talvolta, il destino ci disegni proprio quella strada che mai vorremmo percorrere, non trovi?"
Non sapeva perché gli aveva fatto quella confidenza e perché proprio in quel momento, ma certo era che adesso non riusciva a pensare ad altro.
Si chiedeva quali fossero i pensieri che galoppavano nella testa di Amelia, quali fossero le sue paure e cosa aveva effettivamente in mente di fare quel giorno. Però, arrivato fin lì, a lui non restava che andare avanti, fare la sua parte nei migliori dei modi e pregare affinché quell'angelo veneto che volava sopra di lui lo venisse a salvare al momento giusto.
Era una questione di fiducia, ora, e lui nella discendente dei Baracca me aveva più che in chiunque altro.Amelia questo lo sapeva, motivo per cui cercava di mantenersi in posizione tenendo bene a mente il tempo che passava, così da fare un ingresso in scena degno di questo nome.
Immaginava dove doveva trovarsi Steve, a molti metri di distanza da lei, mentre distraeva la maggior parte delle guardie e cercava di entrare dalla "via principale", allontanando così gli occhi dalla squadra che si stava infiltrando in quel momento.Phillips aveva definito quel piano come una "follia", cercando di fermarla in tutti i modi ma bloccandosi immediatamente appena lei gli mostrò il suo aereo, rivelando in tal modo di essere il tanto famoso "fantasma del cavallino".
"Certo, potrai anche tenere a terra me, ma non puoi fermare una leggenda" gli aveva risposto, poggiandosi con la schiena alla coda del mezzo "Io volerò, colonello, che lei lo voglia o no. E se questa d'essere la mia ultima battaglia così sia! Farò in modo, almeno, che sia la più gloriosa di tutti i tempi"
Vero era, però, che la sicurezza che aveva mostrato non la provava affatto dentro di sé. I suoi occhi tendevano a cadere sul torrente ghiacciato posto sotto di lei, di cui non si era resa conto inizialmente perché assente nelle cartine.
I ricordi avevano preso a tormentarla, legandola al passato ancora di più e distraendola continuamente. Vedendo quel corso d'acqua le vennero in mente Margherita e Pietro, persone a cui solitamente diceva tutto ma che erano totalmente ignari di quel piano. Ripensò anche a Tony e Olivia, persone con cui aveva da poco iniziato a legare, e a tutte le giovani reclute che stava allenando prima di partire.
Si chiese chi, se le fosse successo qualcosa, avrebbe pianto per lei, chi sarebbe riuscito ad andare avanti e chi, invece, avrebbe compreso o condannato le sue scelte.Dalla fretta non si era neppure premurata di scrivere un'ultima lettera ai suoi genitori adottivi, non li aveva salutati come avrebbe dovuto e non gli aveva detto quanto gli era grata per ciò che avevano fatto per lei e quanto gli volesse bene.
Ripensò a Bucky, caduto in battaglia in quel modo crudele e al grido di dolore lanciato da Steve, la cui ferita lasciata da quella morte non sarebbe mai rimarginata.
Si chiese quanti soldati, quante persone, avevano perso la vita senza poter dire alle persone a loro care quanto esse fossero importanti, a quante volte si è felici e non se è consapevoli.Rendendosi conto che il suo flusso di pensieri aveva preso il comando della situazione fece un respiro profondo, lanciando un rapidissimo sguardo alla piccola valigetta che teneva nascosta tra le gambe e il sedile e sentendola, per un istante, farsi più pesante e fredda.
Cercò di tornare a concentrarsi, con gli occhi fissi sulle finestre della base nemiche e, non appena le arrivò il segnale da terra, si affrettò a fare la sua parte, lasciando però che le sue labbra dicessero un'ultima preghiera rivolta al Cielo, sia perché andasse tutto bene sia per chiedere scusa per cui che stava per fare.***
Steve non vide Amelia arrivare. Letteralmente.
Aveva il sangue alla bocca, "Teschio Rosso" davanti a lui che stava facendo una delle sue battute e, tutt'un tratto, le finestre si spaccarono e uno SPAD XIII della Prima Guerra Mondiale entrò nella stanza, lanciò vetri ovunque e andando a sbattere con un'ala contro il tedesco, spingendolo dalla parte opposta rispetto a lui.Il caos aveva preso il sopravvento: Schmidt si era rialzato ed era scappato, soldati e generali dell'Hydra correvano da una parte all'altra cercando di capire cosa fare, cosa fosse successo, mentre Melli era scesa in fretta dal mezzo e si era messa a combattere, dimostrando una forza inumana e un coraggio considerato "da pazzi".
Sembrava potesse affrontare un'intera armata da sola, con la divisa riportante i colori italiani che risaltano sul clima cupo e oscuro che vi era, anche se la rabbia e la concentrazione intrisa sul suo volto la rendevano terribilmente spaventosa, esattamente come in fiume in piena durante una tempesta.Era successo tutto troppo in fretta perché qualcuno riuscisse a rendersene conto, ma in men che non si dica Amelia aveva preso il controllo di quella situazione e, dopo aver affrontato ogni singolo uomo le si parasse davanti, era corsa da lui, aiutandolo a rialzarsi in piedi e facendo un rapido controllo delle ferite.
«Stai bene?» gli chiese, mentre lui si puliva le gocce di sangue che gli sporcavano la fronte
«Sì, ho solo un taglietto e due. Ma tu... Come hai fatto a... È stato talmente veloce che-»
«Oh sì, vabbè, non è nulla di che. Ora però dobbiamo essere noi veloci a correre»
«Perché?»
Lei non gli rispose subito, portandosi prima la bottiglia di vino che teneva in mano -e a cui Steve non aveva minimamente fatto caso- alla bocca per berne un sorso, lanciandola poi verso uno dei tavoli dove vi erano le carte riportanti i piani futuri dell'Hydra e non fermandosi a guardarla mentre andava in frantumi e spargeva quel liquido scarlatto sopra i fogli.
«Be', Steve...» continuò, prendendolo per mano e iniziando a correre verso l'uscita «Perché avevo una bomba nell'aereo, e ora sta per esplodere»
⊰᯽⊱┈─╌❊ 𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 ❊╌─┈⊰᯽⊱
*La morte di Francesco Baracca è tutt'ora un mistero per gli storici, in quanto vi sono diverse versioni contrastanti. Quella più conosciuta (e quella che si studia) dice che lui sia stato abbattuto da un cecchino austriaco, ma altri pensano che lui si sia suicidato con un colpo di pistola alla testa dopo aver capito che sarebbe morto bruciato vivo (in quanto l'aereo era in fiamme).
Per chiarire i miei dubbio ho recentemente parlato con il Presidente dell'associazione storico-culturale "Battaglia del Solstizio" e lui sostiene quest'ultima versione, in quanto Baracca venne trovato il 24 Giugno 1918 con, appunto, questo colpo di pistola alla tempia, le gambe spezzate e il corpo carbonizzato. Vero è anche, come riportano i diari, che lui aveva una grande paura di morire bruciato vivo (per i motivi che ho riportato in questo capitolo) quindi, almeno per questo libro, io ritengo ufficiale la versione del suicidio. (Che poi, a parer mio, è la più veritiera)
Ovviamente poi ognuno è libero di attenersi alla storia che preferisce, ma nel caso vogliate chiarimenti potete scrivermi nei commenti o in privato e sarò felice di rispondervi!
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THE SKY IN YOUR EYES
FanfictionAmelia non voleva realmente quel lavoro in America. Non voleva lasciare la sua casa, la sua terra e la sua famiglia; ma quando le era arrivata quella lettera dall'SSR e seppe che Erskin l'aveva raccomandata non poté rifiutare. Il suo sogno era sempr...