Ariel
E' suonato il campanello di casa un paio di volte e mi sto affrettando ad aprire la porta d'ingresso, ma la persona dietro questa continua a suonare senza fermarsi.
Guardo attraverso lo spioncino e apro immediatamente la porta.
"Billie Joe? Che ci fai qui?" Ha il fiatone: deve aver corso fino a qui. Intanto Michael è accanto a me e gli altri sono scesi subito, sicuramente per avermi sentito.
"Presto entra." Dice spingendomi dentro guardandosi dietro velocemente prima di chiudere la porta.
"Che succede?" Chiede Michael, mentere lo fulmino con lo sguardo.
"Che ci fate voi qua?" Amrstrong aggrotta le sopracciglia alla visione degli altri quattro ragazzi. "Okay non importa. Ariel stanno venendo a prendervi. Sono in tanti. Più di quanto tu possa immaginare."
"Sono già qui, a Sydney?" Domando preoccupata. Ma ovviamente la risposta che ricevo è completamente diversa da quella che volevo sentire e che speravo di sentire.
"Sono dovuto venire per forza qui. Avrebbero intercettato le chiamate." Lo faccio sedere sul divano.
"Calum vai a chiudere le finestre e fa' attenzione." Istruisco e lui non esita un attimo.
"Come mai voi siete qui?" Chiede Billie Joe riferendosi agli altri.
"Qualche stronzo ci ha bruciato la casa." Ringhia Luke guardando male ognuno di noi. Non fa paura a nessuno, dovrebbe saperlo. Quel suo faccino tanto innocente non incuterebbe paura neanche ad una bambina di tre anni, cosa pensa di fare?
"Oh, capisco benissimo." Ridacchia il 'vecchio', facendomi comparire uno sghembo sorriso sul volto. Non so neanche perchè io stia sorridendo.
"Vuoi qualcosa da bere?" Chiede Calum riferito, ovviamente, ad Armstrong appena è tornato da noi.
"No, grazie. ero solo venuto qui ad avvisarvi di tutto. Però è meglio che me ne vada via da qui verso sera. Saranno in giro gli MS-13." Sorride appena.
JASON
Le giornate sono così strane in questo ultimo periodo. Sembrano tutti strani oggi. E poi ho rivisto la signora Andersonn appoggiata allo stipite della porta di legno della sua vecchia casa in periferia. Solo che lei è morta qualche anno fa e la cosa è alquanto strana. L'avrò solamente immaginata quella povera donna. Sono voluto andare a piedi 'sta mattina al lavoro. C'è una bella giornata e ultimamente è rara la cosa. Voglio godermi ancora quel poco di calore che riesce ad emanare il Sole in questi ultimi giorni d'autunno. E poi starò tutto il tempo in ufficio. Il caldo inizia a farsi sottomettere dal freddo che porta il vento del nord, tanto che ho dovuto prendere il cappotto pesante.
Appena arrivo alla centrale appendo l'indumento pesante all'attaccapanni all'entrata.
"Buongiorno capo." Sorride Tomlinson porgendomi un bicchiere di caffè che non tardo a prendere. Mormoro un 'grazie' come risposta.
"Novità?" Prendo un sorso e mi siedo dietro alla mia cattedra in legno d'acero cercando qualche informazione sulle vittime e ripercorrendo le tracce che siamo riusciti a ricavarne dagli omicidi.
"Avete fatto gli esami tossicologici?"
"Capo, ne abbiamo parlato ieri, non ricorda?" Chiede ovvio Tomlinson.
"Se me lo ricordassi te lo chiederei?" Scatto. Mi sembra certo che no. Entro nel mio profilo dal computer. Quanto odio la sua fottuta voce.
Mi alzo velocemente dalla sedia e mi appoggio alla cattedra, davanti, osservando il pannello di sughero dove abbiamo appuntato le cartine indicanti i luoghi dove sono state trovate le vittime, che si concentrano quasi tutte nella discarica, e i volti e le identità di ognuna.
"L'ultima vittima, Jace Dallas, è stato ritrovato nella discarica, ucciso con dei tagli profondi a petto e addome. Più che altro è stato accoltellato." Afferma tutto quello appeso al pannello.
"Stanno arrivando gli MS-13, o forse sono già qui." Dice Horan entrando dall'ingresso principale.
"Niente cappotto, James?" Scherza Tomlinson.
"Certo, William." Risponde il biondo ridacchiando. È sempre stato un tipo caloroso, lui.
"Gli MS-cosa?" Sono sorpreso. "Loro controllano l'occidente, perché mai dovrebbero essere qui?" Passo due dita sulle tempie per schiarirmi le idee.
Okay, ricominciamo da capo.
I DX hanno il microchip delle banche della zona a destra di Sydney, mentre le altre, quelle della zona a sinistra, le controllano gli SX. Sono tutte e due nuovi clan che per farsi grandi stanno prendendo il potere di tante cose, ma anche gli MS-13 non sono un gruppo così tanto vecchio. L'unica banda che non sta più facendo molto sono...
"Ti immagini che-" Interrompo Tomlinson.
"La Periferia non può a rimanere sola." Dico ragionando ad alta voce. Possono tranquillamente mantenersi da soli con il traffico di stupefacenti che hanno, ma si sa la loro voglia di emergere, di voler essere i migliori. Semplicemente non abbiamo abbastamza prove per incastrarli.
"Cosa?" Chiede, non avendo capito probabilmente, Horan.
"La Periferia non può stare da sola, ci deve essere qualcuno a finanziarli, a mantenerli." Ripeto spiegandomi meglio.
"In che senso scusa?" Diamine, quanto è idiota Tomlinson.
"Nel senso che non hanno alcun microchip. I due principali di Sydney sono nelle mani di DX e SX e la Periferia non ce l'ha quindi.. " Si blocca, ma almeno ha capito il mio ragionamento.
"Horan segui gli spostamenti di denaro avvenuti in occidente gli ultimi due mesi." Ordino al biondo osservando le zone dove sono stati trovate i corpi senza vita esclusa la discarica.
"Io non capisco." Sussurra Tomlinson, ma decido di lasciarlo perdere. A volte mi chiedo chi lo abbia assunto, poi mi ricordo che il capo sono io... Beh almeno è bravo in azione.
"Allora, Horan?"
"Ci soni stati 25 spostamenti." Osserva il computer.
"Dimmi quando." Guardo la cartina in attesa di risposte.
"3 Marzo, 6 Marzo, 7 Marzo, 9 Marzo, 12 Marzo, 15 Marzo.." Seguo tutti i 25 spostamenti. Ogni data che mi dice Horan corrisponde ad un omicidio fuori dalla discarica. Alcuni non corrispondono, ma sono sicuro che non so omicidi commessi da Armstrong. Il modo di uccidere è totalmente differente ed anche le posizioni in cui sono stati trovati sono diversi. L'unica cosa strana è che sono stati trovati tutti in giro sparsi per la città.
"Sono sparsi i cadaveri." Sussurro quasi senza rendermene conto.
"No, guarda. Formano una scritta." Dice Tomlinson senza neanche guardare la carta. Ma parla con noi?
"Cosa?" Chiedo spiegazioni, visto che non capisco cosa stia dicendo.
"I cadaveri formano una scritta."
Si alza dalla sedia sulla quale era seduto, butta il torsolo della mela che stava mangiando e traccia con un dito sulla cartina quello che pensa sussurrando "You are next": "Sei il prossimo".
"È scritto con una U, una R e la parola Next." I brividi mi percorrono la schiena. I sangue mi si ghiaccia nelle vene di tutto il corpo e tutto diventa improvvisamente nero. Ma non nero colore. Nero terrore nero oscurità, che ti spaventa in qualunque circostanza. Ho paura che questo nero mi porti via da tutto, lasciando la mia famiglia da sola. Mia moglie è disoccupata e incinta e so che nessuno potrà aiutarla senza di me. Oh, Nicole, non voglio abbandonarti. Ti amo così tanto. Non voglio abbandonarti.
-SPAZIO AUTRICE-
Come minimo mi verrete a cercare per uccidermi, ma okay.
E mi ucciderete anche perché è un capitolo di merda e corto e tutto.
Sparatemi..Beh vi amo comunque ❤
Bea xx
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Then || Michael Clifford
FanfictionAriel Carteny? Ragazza che uccide ragazzi, capo della parte destra di Sydney. Michael Clifford? Ragazzo che uccide ragazze, capo della parte sinistra di Sydney. Ariel uccide per la sola voglia di uccidere. E Michael?